Secondo la ricerca State of the Global Workplace Report di Gallup del 2017, solo il 15% dei lavoratori a tempo pieno nel mondo si sente effettivamente coinvolto nel lavoro svolto. Una ricerca analoga dello stesso anno, il Trend in Global Employee Engagement report di Aon Hewitt invece sostiene che circa il 60% dei dipendenti sia coinvolto nelle proprie mansioni. Nonostante i dati nettamente diversi, le due ricerche si trovano d’accordo su un altro fattore: queste percentuali sono in peggioramento, ed è necessario fare qualcosa per migliorarle.
Il coinvolgimento dei lavoratori è un dato importante in azienda, perché chi è coinvolto e ama il proprio lavoro è più creativo, produttivo e ha a cuore l'impatto delle proprie mansioni, le sorti dei progetti sui quali lavora e della compagnia stessa. Al contrario, un dipendente poco o per niente coinvolto farà solo il minimo indispensabile per raggiungere appena le aspettative di manager e dirigenti, rovinando in un domino inarrestabile le performance di tutto il team. Un'esperienza poco gratificante sul lavoro spesso, inoltre, si riversa nella vita privata e personale del lavoratore, finendo per creare un circolo vizioso di peggioramento che è difficile fermare.
Eppure, innumerevoli ricerche mostrano come alla base, ogni dipendente abbia naturalmente interesse nel far sì che il proprio lavoro funzioni e venga apprezzato. Basta pensare alle buone intenzioni e all'eccitazione che senza dubbio abbiamo provato tutti almeno una volta all'inizio di un nuovo impiego. Quindi, se ogni dipendente vuole avere un impatto positivo con il proprio lavoro in maniera naturale, come è possibile che i dati di coinvolgimento siano così bassi? Che cosa accade in azienda ogni giorno, quale evento rovina il rapporto dei dipendenti con il loro lavoro? Porsi domande per capire quale sia il fattore scatenante di questo peggioramento è cruciale per capirlo e porvi rimedio.
La risposta è da ricercare nella differenza tra la concezione del lavoro dei manager e dirigenti delle aziende e quella dei dipendenti, e in ultima istanza nelle radici storiche dell’intero sistema su cui si basa il lavoro.