Gli esseri umani sono come falene. È una similitudine azzardata ma che ha senso, da un certo punto di vista. Non è raro vedere uno o più di questi insetti svolazzare intorno alla luce di un lampione. È un’immagine che ci è molto familiare. Vediamo di continuo falene che si muovono in maniera convulsa in quel piccolo fascio luminoso. Come si spiega il loro comportamento? Ebbene, pare che le falene utilizzino la luce della luna per orientarsi durante il volo notturno. Mantenendo un angolo costante rispetto a essa, volano in linea retta. Ma il modo in cui sono fatti questi insetti, la loro fisiologia, non tiene conto, evidentemente, della modernità. Infatti le luci artificiali, come quelle dei lampioni, finiscono per confonderli. La loro mente primitiva, in inglese Primitive Mind, le porta a percepire queste luci come la luna, facendole volare in circoli sempre più stretti fino allo sfinimento. Il loro modo di agire non si è adattato alla realtà circostante e le conseguenze di questa discrepanza spesso sono letali.
Il comportamento delle falene offre un interessante paragone con la nostra condizione di esseri umani. Proprio come le falene sono state ingannate dalle luci artificiali, anche noi abbiamo una mente che si è evoluta per un ambiente molto diverso da quello moderno; questo fa sì che molto spesso reagiamo a stimoli che non sono adatti alla realtà attuale. È come se la nostra natura cozzasse con quello che ci siamo costruiti intorno. Anche noi abbiamo una mente primitiva che ci porta ad assumere comportamenti che ci provocano sofferenza, un po’ come lo svolazzamento delle falene intorno alla luce artificiale. Per fortuna, però, noi abbiamo anche una mente superiore, in inglese Higher Mind, che è in grado di riflettere su sé stessa, prendere decisioni consapevoli e perseguire obiettivi di lungo termine. A differenza della mente primitiva, che è reattiva, istintiva e guidata da impulsi immediati come la paura o il desiderio, la mente superiore può farci imparare ed evolvere. E quindi la nostra vita appare come una sorta di compromesso fra queste due dimensioni, che ci rende capaci di tracciare il nostro destino. E di non fare la fine delle falene (se ci impegniamo).