Nel 2013 Edward Snowden prende una decisione che cambia per sempre la sua vita. Il giovane analista della CIA e poi della National Security Agency (NSA) rivela al mondo il programma di sorveglianza globale messo in atto dall’NSA per controllare segretamente i cittadini americani e non solo. Snowden diventa così un whistleblower, una persona che dopo aver lavorato all’interno di un’istituzione decide di rivelare informazioni utili a tutta la società. Le conseguenze di questa sua azione sono molteplici e vanno a impattare non solo la sua vita personale ma anche il dibattito pubblico su sicurezza e privacy. Prima di continuare, però, facciamo un passo indietro per capire meglio come si è arrivati a questo punto.
Errore di Sistema Rete e controllo digitale: testimonianze di un insider 23 minErrore di Sistema
Edward Snowden nasce nel 1983 a Elizabethtown, in North Carolina. Fin da piccolo Edward dimostra un forte interesse per il mondo della tecnologia. Il suo primo computer è un Compaq Presario 425 e con questo Snowden inizia a navigare nell’appena nato mondo di Internet. Sul web Snowden impara più cose che a scuola. Il suo interesse verso questo mondo è totalizzante: solo davanti a un computer il giovane Edward riesce a trovare argomenti che lo appassionano davvero e, seguendo la sua indole, diventa ancora adolescente un esperto di informatica.
Leggendo la biografia di Edward Snowden si capisce come gli attacchi dell’11 settembre 2001 abbiano avuto su di lui un forte impatto. In seguito a questo avvenimento Snowden, come tanti altri suoi coetanei, decide di arruolarsi per combattere contro il terrorismo. Durante l’addestramento, però, subisce un brutto incidente alle gambe e viene rimandato a casa. Snowden cambia così prospettiva e decide di servire il suo paese mettendo a disposizione le sue capacità informatiche. Siamo nei primi anni del Duemila e internet è ancora uno spazio libero in cui uguaglianza e spirito d’iniziativa sono le forze trainanti del suo sviluppo.
Edward Snowden inizia così a lavorare come collaboratore esterno della CIA. È un momento di grandi ristrutturazioni interne e questo vale anche per le infrastrutture informatiche. Il gruppo di Snowden, per esempio, ha il compito di organizzare la rete di server della zona metropolitana di Washington. Dopo qualche tempo da collaboratore esterno Snowden decide di farsi assumere direttamente dalla CIA in modo da poter operare anche all’estero e fare così carriera.
In poco tempo Edward Snowden si fa notare per le sue doti ma dopo aver partecipato a un corso di formazione, il giovane si fa portavoce di una protesta contro la CIA per la violazione dei diritti base dei propri dipendenti. Questo infastidisce i suoi superiori che lo trasferiscono a Ginevra. La vita lavorativa di Edward Snowden cambia nuovamente perché dopo quest’esperienza decide di lasciare la CIA e lavorare prima per Dell e poi per la Booz Allen Hamilton, un’azienda consulente per l’NSA. È così che Snowden scopre il programma di sorveglianza globale attraverso i metadati messo in atto dall’intelligence statunitense.
Nel 2013 Edward Snowden contatta segretamente due giornalisti e nel maggio dello stesso anno li incontra a Hong Kong dove si era trasferito lasciando per sempre e di nascosto gli Stati Uniti d’America. Nel giugno dello stesso anno sul The Guardian e il Washington Post vengono pubblicate le sue rivelazioni, informazioni che hanno contribuito a porre sotto gli occhi dell’opinione pubblica il dibattito sulla sorveglianza di massa e l'equilibrio tra sicurezza nazionale e la privacy delle informazioni che riguardano i singoli cittadini.
Il 21 giugno 2013 a Edward Snowden viene revocato il passaporto statunitense in seguito all’accusa di violazione dell'Espionage Act del 1917 e di furto di proprietà del governo. Due giorni dopo Snowden lascia Hong Kong per Mosca dove tuttora risiede, prima come richiedente asilo e dal 2020 come residente permanente.
L’autobiografia di Edward Snowden, Errore di Sistema,è stata pubblicata nel 2019. Su 4books puoi trovare l’analisi di questo libro in cui sono condensati i punti chiave della storia del più famoso whistleblower dei nostri tempi, comprese le motivazioni che lo hanno spinto a fare quello che ha fatto, i suoi dubbi e quali sono state le conseguenze sia sul piano personale sia per quanto riguarda la legge sulla privacy.
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Nella sua autobiografia Edward Snowden racconta non solo la sua vita ma anche i retroscena della fuga di notizie che dal 2013 ha messo sotto la lente dell’opinione pubblica il sistema di controllo di massa perpetrato dall’intelligence americana. Nel libro Edward Snowden spiega anche quali sono stati i motivi che lo hanno spinto a rivelare al mondo quello che stava succedendo, tradendo in qualche modo la sua Patria ma contemporaneamente rimanendo profondamente fedele ai suoi valori.
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