Fin da bambino Warren ha mostrato una determinazione fuori dal comune. Vendeva gomme da masticare, consegnava giornali e registrava ogni singolo guadagno, anche il più piccolo, con meticolosità. Quelli che potevano sembrare semplici lavoretti da ragazzi erano in realtà i primi segnali di una sua caratteristica intrinseca. Per lui, infatti, essere un investitore e un imprenditore non è mai stato un ruolo da indossare, ma una parte integrante del suo modo di vivere, della sua identità.
L’infanzia trascorsa a Omaha, in Nebraska, gli ha dato un contesto semplice ma fertile dove far fiorire questa sua capacità. Warren, infatti, ha sempre preferito coltivare l’arte del risparmio e della pazienza, invece di seguire mode o sogni irraggiungibili. Con questo spirito, comprò le sue prime azioni già a 11 anni, capendo ben presto che la ricchezza nasce dal tempo e dalla disciplina, non dall’impulsività. Questo tratto distintivo, e cioè saper aspettare e lasciar crescere il capitale, lo ha accompagnato per tutta la sua vita.
Un altro aspetto chiave della sua identità è stato possedere un’insaziabile curiosità. Da giovane, Warren passava ore e ore in biblioteca a leggere libri di finanza. Questa dedizione ha anticipato un metodo che avrebbe poi adottato da adulto: studiare a fondo quello che pochi si prendono la briga di capire. In questo modo, è riuscito a trasformare la conoscenza in un vantaggio competitivo rispetto agli altri investitori.
Prima ancora dei miliardi, Buffett ha costruito una mentalità basata sulla frugalità, sulla costanza e sulla capacità di guardare al lungo termine, senza cercare scorciatoie né occasioni miracolose. Il suo vero punto di forza, infatti, sono sempre state le abitudini quotidiane.
Puntare sulle abitudini quotidiane può essere utile anche al di fuori della finanza. Se una persona vuole raggiungere obiettivi importanti, infatti, deve per prima cosa crearsi un’identità coerente con quello che desidera ottenere. Non basta adottare qualche tecnica o sperare nella fortuna: serve avere un mindset che orienti ogni nostra scelta nella direzione che vogliamo. Proprio come ha fatto Buffett, che non si è mai considerato un giocatore d’azzardo, quanto un paziente costruttore di valore.