Dal 1931 fino al 1948, Ogilvy gira il mondo esercitando i mestieri più disparati: chef nel ristorante dell'Hotel Majestic a Parigi, venditore porta a porta in Inghilterra, assistente sociale nei quartieri poveri di Edimburgo, assistente di George Gallup in America, dove aveva anche fatto il contadino.
Quell’anno, a New York, compie il passo che lo porterà alla gloria: fonda l’agenzia pubblicitaria Ogilvy, Benson & Mather, destinata a diventare uno dei nomi più illustri del settore a livello mondiale.
L’agenzia ha la radice più profonda nell’esperienza fatta all'Hotel Majestic di Parigi, dove Ogilvy appartiene a una brigata di cucina formata da 37 chef, un gruppo di lavoro dotato di uno spirito di corpo da far invidia ai Marines. Il capo chef, monsieur Pitard, esercita il tipo di leadership capace di tenere alto il morale di uomini e donne che lavoravano 63 ore alla settimana. La stessa leadership che Ogilvy applica alla sua agenzia e che, nelle sue parole, è il primo ingrediente del suo successo.
Cucinare, come produrre testi per la pubblicità, sottopone a una feroce pressione che è fondamentale riuscire a gestire nel più proficuo dei modi. Pitard passava la maggior parte del tempo nel suo ufficio, scrivendo menu e controllando i conti, ma una volta alla settimana entrava in cucina e mostrava il suo virtuosismo ai fornelli. Così Ogilvy ha scritto di suo pugno più di un annuncio, per mostrare ai suoi copywriter che la sua mano creativa non aveva perso l'abilità.
Pitard è il suo esempio in tutto: lo chef lodava raramente, ma quando lo faceva l'interessato percepiva davvero la lode, così fa Ogilvy con i suoi, che vengono “portati in paradiso” quando lo meritano. Pitard odiava gli incompetenti perché sapeva quanto le persone si sentono mortificate se devono lavorare al fianco di un incompetente: Ogilvy non concede seconde opportunità a chi fallisce per dimostrata incapacità. Pitard non tollerava che un piatto presente nel menù non fosse disponibile, al punto da mandare il personale in altri ristoranti a prelevare il necessario per soddisfare il cliente. Così alla Ogilvy, Benson & Mather dire a un cliente che non si era pronti a consegnare per il giorno concordato era tassativamente vietato. Mai violare un impegno preso col cliente, costi quel che costi. Pitard faceva pulire a fondo la cucina due volte al giorno. Ogilvy era severissimo perché secondo lui un ufficio in disordine creava un'atmosfera sciatta e metteva a rischio la corretta gestione di carte riservate.