Il nostro cervello, infatti, è plastico: può cambiare e adattarsi a seconda di come pensiamo e di cosa facciamo. E questa è una buona notizia, perché significa che abbiamo il potere di scegliere quali strade neurali rendere più forti, giorno dopo giorno.
Per capire meglio questo concetto, prova a immaginare il cervello come un insieme di sentieri dentro un bosco. Più percorri la stessa strada, più questa diventa chiara e facile da seguire. Se per anni ti sei detto “non ce la faccio”, questo pensiero ora sarà largo e scorrevole come un’autostrada. Però, ogni volta che scegli di pensare “posso provarci comunque”, stai tracciando un nuovo sentiero. All'inizio, questo sentiero sarà stretto e poco visibile, ma non ti arrendere. Con il tempo, diventerà sempre più facile da percorrere, fino a diventare la tua via principale.
Cambiare significa scegliere consapevolmente dove indirizzare la tua attenzione. Secondo Shauna Shapiro, l'attenzione non è neutra. È uno strumento che modella il cervello. Se rimugini su preoccupazioni e difetti, rinforzi le reti neurali legate all'ansia e all'autocritica. Quando invece ti concentri sulle esperienze positive o sulla gratitudine, attivi le aree cerebrali che favoriscono l'apprendimento e la calma. Non si tratta, però, di forzare il pensiero positivo o di ignorare i problemi. L’obiettivo è imparare a non lasciarsi sopraffare dalle cose che vanno male. Un esercizio pratico per allenare questa abilità è scrivere ogni sera tre cose che sono andate bene, anche se piccole. Questo esercizio aiuta la mente a guardare oltre il problema, focalizzandosi sulle cose positive e ampliando la prospettiva.
Per attuare questo cambiamento, Shapiro propone un approccio fatto di piccoli gesti: un sorriso consapevole, un respiro fatto con intenzione, un pensiero gentile. Ogni volta che ripeti un gesto che apre, stai costruendo una nuova abitudine. Non serve che l'esperienza sia intensa, basta che sia ripetuta. Il cervello registra ogni input e rafforza la sua traccia ogni volta che ritorna.
Quando la mente deraglia verso pensieri ansiogeni, puoi interrompere il flusso chiedendoti: “Dove sto mettendo la mia attenzione?”. Questa semplice domanda crea uno spazio di scelta. Puoi decidere di cambiare direzione, non per negare ciò che senti, ma per aggiungere un nuovo elemento, un po' come accendere una candela in una stanza buia: non elimina il buio, ma cambia la percezione dell'ambiente. Con il tempo, l’attenzione smette di essere una reazione automatica e diventa uno strumento consapevole per coltivare le qualità che desideri.