Il primo passo per raggiungere la pace interiore è decidere di rompere con il passato e vivere in modo diverso. A prescindere da quanta sofferenza abbiamo sperimentato nella nostra vita, ognuno di noi ha il potere di creare nella propria mente una visione futura per una vita migliore. Farlo permette di ricevere un supporto spirituale in grado di guidarci verso la realizzazione di questa visione. Smontare le paure che hanno caratterizzato il nostro passato in modo da poter vivere liberamente il presente è un primo atto operativo. È necessario infatti abbattere tutti quei muri che per anni abbiamo costruito nel tentativo di proteggerci da qualcosa che non volevamo affrontare. Questi muri non ci hanno protetto ma ci hanno isolato e allontanato dalla felicità. Per ritornare a essere se stessi senza timore si devono smantellare tutti quegli schemi di pensiero e di comportamento che hanno caratterizzato la nostra vita finora. Non c’è nulla infatti che da fuori possa farci vivere una vita più felice e appagante. La pace e l’amore di cui abbiamo bisogno sono già parte di noi: dobbiamo solo liberarle da anni di costrizioni, anche inconsce.
La visione di una vita migliore è già di per sé un atto trasformativo perché mette in moto un processo rigenerativo che permette a una persona di raggiungere la pace interiore e un futuro migliore. La sola intenzione, quindi, è già un passo fondamentale verso questo cambiamento che però deve comunque partire dall’affrontare le ferite irrisolte del passato. Solo quando queste non saranno più aperte sarà infatti possibile andare avanti e lasciarsele alle spalle. Farlo richiede molto coraggio: la maggior parte delle persone trascorre la propria vita evitando di affrontare le proprie paure e le ferite del passato, nell’illusione di riuscire a chiuderle in un cassetto. È doloroso fare i conti con chi siamo e accettare che anche i nostri lati più deboli siano una parte integrante e fondamentale della nostra persona. Purtroppo però non c’è alternativa se si vuole trovare la pace interiore e vivere una vita migliore. Questo viaggio di guarigione non va affrontato da soli. È fondamentale chiedere l’aiuto di qualcuno - un terapista, un counselor, una guida spirituale, un amico - ed è forse proprio questo l’atto più coraggioso dell’intero percorso.
La sofferenza fa parte del processo: va accettata. Tutti soffriamo o abbiamo sofferto, anche se parlarne è visto come un tabù. Ammettere di avere dei problemi o di averli avuti permette di rompere la nostra resistenza a parlare della sofferenza e modificare la percezione che abbiamo. Abbracciare la nostra sofferenza è il solo modo per superarla. Alla base ci deve però essere la profonda convinzione di poter avere una vita migliore. E questo lo si ottiene iniziando a pensare come vorremmo che fosse la nostra vita da oggi in poi.