Nel 2010 Cal Newport concluse il suo dottorato al MIT di Boston e successivamente arrivò quindi il momento di trovare un lavoro che lo soddisfacesse. La sua scelta fu quella di cercare una cattedra per insegnare all’università.
In quel periodo c’era una domanda che continuava a tornargli in mente: cosa fa amare il proprio lavoro alle persone? La domanda fu così persistente e lo incuriosì al punto che, da buon accademico, iniziò a studiare l’argomento sia dal punto di vista teorico che pratico, attraverso testimonianze ed interviste.
Attraverso questo percorso, l’autore è arrivato a delle conclusioni in completa controtendenza con le credenze comuni e ha sentito la forte spinta di condividerle con quante più persone possibili scrivendo questo libro.
La conclusione principale è che nella ricerca del lavoro che amiamo, le competenze prevalgono sulla passione. In altre parole Newport sostiene che se vogliamo avere una vita lavorativa felice (e quindi più in generale una vita felice, visto che trascorriamo quasi metà delle ore di veglia lavorando) non dobbiamo seguire le nostre passioni, bensì diventare bravi in qualcosa. Il “cosa” facciamo è quindi a suo avviso molto meno importante di “come” lo facciamo.
Al giorno d’oggi la maggior parte dei consulenti, libri e persino le persone comuni consigliano di seguire le proprie passioni per trovare un lavoro che ci renda felici e soddisfatti. Newport ci dice invece che la chiave è diventare altamente qualificati in qualcosa, così bravi che quelli del nostro campo non possono più ignorarci. A quel punto saremo in grado di offrire le nostre competenze in cambio di un lavoro che ci consente al contempo sia di avere autonomia che di avere l'opportunità di contribuire a migliorare il mondo. Questi due punti in particolare, a detta dell’autore, sono due fra gli elementi più significativi riguardo al grado di soddisfazione del proprio posto di lavoro.