Tutti noi conosciamo bene quella condizione che in inglese prende il nome di overthinking. Letteralmente significa pensare troppo, ma in italiano la potremmo tradurre in maniera più appropriata con rimuginare. Quando rimuginiamo, rimaniamo incastrati in labirinti di pensieri che non conducono da nessuna parte. Capita quando ci facciamo assalire da dubbi sul modo in cui ci siamo comportati dopo una prima uscita romantica con una persona che ci piace. Capita quando non ci sentiamo all’altezza di una posizione lavorativa per cui vogliamo presentare una candidatura.
Qualcuno potrebbe pensare che la mente sa quello che fa e che lasciarci guidare in maniera incontrollata dai propri pensieri possa essere utile. La verità è che rimuginare tende a renderci negativi. I pensieri ripetitivi, che non portano a nessuna soluzione, si ripercuotono poi sulle nostre azioni, giustificando l’esistenza stessa di questi pensieri negativi. Nel tempo, la negatività si insinua nella nostra memoria e ci rende ciechi. Iniziamo per esempio a credere di non meritarci amore o successo professionale e ci guida verso decisioni che non fanno altro che solidificare queste convinzioni. È il bias, la distorsione cognitiva, della conferma: la nostra mente continua a scegliere ciò in cui già crede. La buona notizia è che la nostra mente può cambiare, grazie a una caratteristica particolarmente utile del cervello: la neuroplasticità. Il nostro sistema nervoso cambia ogni giorno in risposta a tantissimi fattori. Smettere di rimuginare, dunque, non basta. Dobbiamo iniziare a pensare diversamente, per modificare la nostra mente nel modo che preferiamo.
Rimuginare non fa altro che sottrarre energie che potremmo impiegare in maniera produttiva o creativa. Per aiutarci a uscire da questo blocco, il noto speaker motivazionale Jon Acuff ha elaborato una strategia incentrata sul parallelismo tra pensieri e colonne sonore. Secondo l’autore essere in controllo dei propri pensieri è possibile. Immaginiamoli come la colonna sonora della nostra vita. Abbiamo una colonna sonora per ogni rapporto interpersonale e per la carriera lavorativa, per le nostre speranze e per i nostri obiettivi. Per ogni situazione abbiamo una serie di pensieri che dirigono le nostre scelte, alcuni intrusivi altri no. Vogliamo decidere a nostro piacimento la playlist della nostra vita? Impariamo allora a scegliere accuratamente le varie colonne sonore. Mandiamo in pensione quelle negative, che l’autore definisce dischi rotti. Rimpiazziamoli con nuovi, positivi, scelti da noi, e rendiamo automatico il loro messaggio ascoltandoli a ripetizione.