Cos’è l’erotismo? Partiamo dall’etimologia della parola: il termine deriva dal greco éros, che significa amore, desiderio. Eros è anche il nome del dio greco dell'amore e del desiderio sessuale. Figlio di Afrodite e di Ares, Eros era raffigurato come un giovane alato che scagliava i suoi dardi amorosi contro uomini e dei. Alcuni filosofi greci vedevano in lui qualcosa di ancora più forte e importante; per loro Eros era la forza motrice dietro la creazione dell'universo. Non era solo il dio dell’amore; in qualche modo rappresentava l’unione degli opposti e l’origine di tutta la vita. Per Freud Eros rappresenta pulsione fondamentale che spinge l'uomo verso la vita, il piacere e la connessione con gli altri. Il padre della psicanalisi contrapponeva Eros, la pulsione alla vita, a Thanatos, la pulsione di morte.
Ma veniamo a noi. Cosa significa la parola erotismo applicata a noi stessi, alle nostre esperienze? Quali aspetti della nostra vita racchiude? Possiamo dire che l’erotismo è il processo attraverso il quale la nostra capacità di eccitazione, che è innata, viene modellata, focalizzata, espressa. Nasciamo sessuali e sensibili, ma diventiamo erotici man mano che facciamo esperienze e riceviamo messaggi e stimoli esterni. L’erotismo nasce dall’incrocio di vissuti, emozioni, immagini mentali. È una sorta di mosaico in cui anche la nostra cultura e la comunità in cui cresciamo hanno il loro peso. Nel libro si dà una definizione molto efficace di erotismo: in sostanza è quel fattore che porta il sesso ad acquisire un significato. L’eros non è solo l’atto sessuale, ma qualcosa che si intreccia con le nostre speranze, le aspettative, le ansie, i pensieri. La nostra natura di essere umani si esprime anche attraverso l’erotismo, che è qualcosa di sfaccettato, di profondo, di unico. È come se alla pura e semplice eccitazione sessuale si unissero le sfide di vivere e amare.