Il talento non è qualcosa di magico che ti viene regalato alla nascita. Pensiamo spesso che le persone talentuose non abbiano bisogno di sforzarsi, di lavorare, per raggiungere i loro obiettivi. A loro basta schioccare le dita e voilà, ciò che avevano in testa diventa reale. Questa visione è profondamente sbagliata. Tutti abbiamo dei talenti, prima di tutto. Non esistono le persone dotate e le persone che non hanno nessun talento. Detto questo, è giusto prima di tutti soffermarsi su questa parola, talento.
L’autore ha una visione ben precisa del talento che si lega più alla psicologia dell’individuo, alla sua interiorità. Coyle usa una parola inglese molto efficace, ignition. È un termine che indica pensiero piccolo ma rivoluzionario, che accende il desiderio di sfruttare il nostro potenziale e di realizzare i nostri sogni. È un innesco, una fiamma apparentemente contenuta che può produrre un cambiamento radicale. Si genera nell’inconscio, prima di approdare alla consapevolezza piena. E tutti possono avere questa intuizione, tutti hanno l’abilità di generarla. Certo, in pochi sanno come farlo.
Come si può favorire la nascita di un pensiero originale, efficace, rivoluzionario? Secondo Coyle bisogna avere un atteggiamento aperto e, soprattutto, guardare con attenzione ai nostri modelli di riferimento. Molti studi affermano infatti che anche una breve connessione con una persona che ci ispira può smuovere positivamente il nostro inconscio. Questo vuole dire che la sola osservazione ci predispone al cambiamento, alla nascita di nuove cose. Cosa possiamo fare dunque? Individuiamo una porzione di parete libera e riempiamola di foto di personaggi che ci danno buone vibrazioni e che rappresentano per noi un esempio. Se siamo troppo pigri per farlo, c’è un’altra ottima alternativa: creare una lista apposita su Youtube e guardare ogni sera, prima di dormire, un video che ci fa stare bene e ci dà energia. Basta davvero poco per iniziare.
