La crescita finanziaria può essere vista come una vera e propria scala, composta da sei livelli, ognuno collegato a una diversa fascia patrimoniale. Si parte da chi ha meno di 10.000 dollari fino ad arrivare a chi gestisce patrimoni superiori ai 100 milioni. Ogni gradino impone un modo diverso di pensare e di agire. Fare tutto “per bene”, e cioè risparmiare, evitare sprechi, investire con costanza non basta, se applichi le stesse regole in ogni fase. È come voler scalare una montagna con le scarpe da ginnastica: potresti anche riuscirci, ma il rischio è di fermarsi a metà o, peggio, di cadere giù.
Capire da dove parti, però, non è facile. Per orientarti, fermati un momento e chiediti: quanto denaro ho davvero da parte? Quanta libertà ho nel gestire il mio tempo? Vivo con un po’ di margine o sempre in affanno? Poi prenditi un’ora di calma, e su un foglio bianco scrivi in modo onesto qual è la tua situazione economica, quanto margine hai, dove senti più pressione. Questo quadro complessivo ti dirà su quale gradino ti trovi.
Quando hai individuato il tuo gradino, tutto comincia a essere più chiaro. Ti accorgi che molti consigli che girano online o tra amici come, per esempio, “riduci le spese” o “automatizza gli investimenti”, hanno senso solo in momenti precisi. Se possiedi meno di 10.000 euro, il tuo obiettivo non è ottimizzare un portafoglio di ETF, ma generare più entrate o chiudere debiti urgenti. Al contrario, se hai già un buon margine di risparmio, continuare a vivere con la mentalità del primo livello può trasformarsi in una trappola.
Pensare alla ricchezza come a una scala ha anche un effetto liberatorio. Ti aiuta a non sentirti in ritardo se sei sui gradini iniziali e, allo stesso tempo, ti spinge a evolvere quando capisci che è il momento di salire. Sostituisce l’ansia del “devo farcela subito” con la consapevolezza di un percorso progressivo.