Essere la banca di noi stessi si traduce in un effetto molto pratico: ottenere dal nostro denaro tutto quello che è possibile ottenere, senza sprechi, senza perdite occulte. Le banche costano: un calcolo approssimativo è facile da fare, basta moltiplicare per due la quantità di denaro che abbiamo fatto circolare attraverso il sistema bancario e creditizio, dai debiti studenteschi alle carte di credito agli acquisti a rate, e considerare il rendimento che avremmo potuto ottenere dai nostri risparmi, che va ben oltre l’interesse minimo che siamo in grado di negoziare normalmente.
In materia di soldi, l’obiettivo al quale tutti dovremmo tendere è quello di auto finanziare la propria vita. Una visione illuminante è quella della ruota del reddito: i soldi entrano e la fanno girare, ma per la maggior parte, come accade con l’acqua che muove la ruota di un mulino, vengono espulsi dall'altra parte. L’obiettivo di una vita autofinanziata si raggiunge mantenendo quanto più denaro possibile sulla ruota.
Vediamo un esempio pratico che fa parte dell’esperienza di tutti, cioè comprare una macchina. Non è una sorpresa sapere che appena varchiamo il cancello dell’autosalone con la nostra auto nuova, abbiamo perso denaro a causa dell’immediato deprezzamento, che procede nel tempo in maniera diversa in base al modello, alla cura con cui la macchina è tenuta ed altre variabili, come le leggi sull’inquinamento che entrano via via in vigore. Se l’acquisto viene fatto a rate, oltre al deprezzamento dobbiamo mettere in conto la perdita dovuta agli interessi: l’auto che pensavamo di aver pagato svariate decine di migliaia di euro, a conti fatti costa molto di più, probabilmente il doppio. Questo è vero per ogni altro caso di acquisti rateali, grandi e piccoli: siamo abituati dal sistema creditizio a prendere in prestito denaro per tutta la vita senza farci troppo caso, purché il tasso di interesse sia basso.
L’alternativa proposta da un certo tipo di cultura è quella di ridurre i tuoi acquisti a quello che puoi pagare in contanti. Cosa che rischia di tradursi nell’andare in giro con un macinino. Questo, però, è un modo che crea un senso di povertà, di stato di necessità, nel quale nessuno vuole davvero vivere. La soluzione, ancora una volta, è quella di fare in modo che le perdite occulte di denaro - come gli interessi - vengano ridotte al minimo, mentre nello stesso tempo la nostra ricchezza “lavora” per permetterci di farla crescere.