Extreme Ownership nasce dall’esperienza di due Navy Seals (forze speciali della Marina degli Stati Uniti) che hanno combattuto durante la guerra in Iraq. Il comandante Jocko Willnik e il suo vice Leif Babin raccontano gli scenari di combattimento ad alto rischio in cui si sono ritrovati a dirigere la propria unità con coraggio e disciplina. I principi sull’ottima leadership che i due autori insegnano in questo libro non valgono solo sul campo di battaglia ma possono essere applicati da chiunque si trovi a capo di un team e debba dirigere la sua squadra verso un obiettivo.
Come i Seal della Marina degli Stati Uniti conducono e vincono 18 min
Extreme Ownership
Parte 1: Vincere la guerra all’interno
Nella prima parte di Extreme Ownership gli autori si focalizzano sui requisiti che un leader deve possedere. La caratteristica basilare di un buon leader è la responsabilità estrema. Il successo di una squadra dipende dalla volontà del leader di prendersi la colpa del fallimento e di assumersi l’onere dell’errore. "Non esistono cattive squadre ma solo cattivi leader”
Altro aspetto che differenzia un leader di alto livello è la credenza profonda nella missione del team. Aver ben chiaro l’obiettivo comune e ponendo in esso estrema fiducia, il leader riuscirà ad infondere questo stesso sentimento anche ai componenti della sua squadra, creando un clima di lavoro collaborativo in cui le persone si sostengano a vicenda. Al contrario, perdere di vista la collettività dell’obiettivo finale significa rischiare l’insorgere di divisioni e competizioni interne.
Un leader deve inoltre puntare sempre al miglioramento, non essere mai soddisfatto e non tollerare mediocrità di performance. Per questo motivo i leader devono essere abili nell’identificare le debolezze del gruppo.
Parte 2: Le leggi del combattimento
La seconda parte del libro parla di come dirigere il proprio gruppo, specialmente in situazioni sotto pressione. Innanzitutto un leader deve imparare a gestire le priorità. In battaglia come nel business, i problemi non si presentano mai uno alla volta, ma simultaneamente. L’atteggiamento migliore da tenere è fare un passo indietro e valutare lucidamente la situazione complessiva in modo tale da riuscire ad identificare il compito con la priorità più alta ed attivare un piano per la sua esecuzione prima di passare a quello successivo.
Una volta definita la scala delle priorità ed il piano da eseguire, è dovere del leader comunicare gli ordini nel modo più semplice e chiaro possibile. La semplificazione è il segreto di un piano di successo. Quando tutti i membri di un team hanno ben chiaro il proprio ruolo, l’obiettivo viene portato avanti con fluidità. É compito del leader chiarire ogni dubbio ed assicurarsi che le direttive siano state comprese da tutti.
Specialmente per le squadre numerose, è essenziale creare dei team più piccoli, ciascuno guidato da un junior leader. All’interno della catena gerarchica che si andrà a formare nella leadership deve sempre esserci uno scambio trasparente di informazioni in entrambe le direzioni.
Parte 3: Mantenere la vittoria
Nell’ultima parte del libro si parla di pianificazione. Gli autori, oltre ad elencare le azioni che una check-list di pianificazioni dovrebbe includere, sottolineano l’importanza di pianificare in anticipo i potenziali rischi prima di intraprendere un qualsiasi progetto. Il leader è responsabile di conoscere in anticipo gli inconvenienti che possono presentarsi, determinare una linea d’azione specifica per contrastarli ed essere pronto ad aggiustare i piani in base all’evolversi della situazione.
Ogni leader deve infine imparare a trovare il giusto equilibrio tra due forze opposte: disciplina e libertà. La disciplina permette di automatizzare processi che risolvano i problemi individuati e di avere maggior libertà da concentrare su ciò che è importante per il raggiungimento dell’obiettivo. Ma non solo, l’equilibrio di cui parlano gli autori riguarda anche l’atteggiamento che il leader deve tenere nei confronti dei suoi collaboratori, delle proprie emozioni e della visione del quadro generale. Una buona leadership deve inoltre imporre la propria autorità senza far prevalere l’ego ma calibrando il livello di flessibilità che la situazione richiede.
Come i Seal della Marina degli Stati Uniti conducono e vincono 18 min
Extreme Ownership
In questa recensione di Extreme Ownership abbiamo riassunto le preziose lezioni di leadership dei comandanti Jocko Willnik e Leif Babin. Se sei curioso di entrare nel vivo della battaglia ed approfondire gli insegnamenti che questo libro ha da offrire, puoi consultare l’analisi completa di Extreme Ownership all’interno di 4books. Inoltre, nella nostra libreria abbiamo un’intera categoria dedicata alla Leadership, in cui potrai trovare le analisi dei migliori saggi ispirati ai più grandi leader di sempre.
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