Abraham Lincoln nasce il 12 febbraio 1809 in una famiglia di umili origini del Kentucky. Il padre Thomas è un uomo socievole e laborioso di origini quacchere, mentre la madre Nancy Hanks è più riservata e incline alla malinconia. La morte prematura della madre e quella, qualche anno più tardi, di Sarah, sorella di Abraham, scatenano nel giovane Lincoln un’ossessione per la morte e un fatalismo religioso che lo accompagneranno per tutta la sua vita.
Nella biografia di Abraham Lincoln si legge che da giovane era un ragazzo ambizioso. Per questo a ventidue anni decide di non seguire il destino che il padre aveva in serbo per lui, cioè diventare un contadino, e parte per New Salem. Presto diventa parte della vita imprenditoriale e politica di questo lembo di frontiera dell’Illinois. Qui Abraham Lincoln si fa conoscere per la sua onestà intellettuale, per l’estremo autocontrollo – il giovane Lincoln non beve alcolici proprio per non intaccare questa sua virtù – e per la sua forza fisica.
Nel 1832 inizia la vita politica di Abraham Lincoln. Il giovane si candida per l’assemblea generale dell’Illinois ma purtroppo non riesce a essere eletto. Negli anni successivi, però, Abraham Lincoln diviene un punto fermo del partito Whig in Illinois e nel 1846 viene eletto al Congresso per due anni. Parallelamente alla vita politica, Abraham Lincoln porta avanti la carriera di avvocato, diventando nel 1837 procuratore dell’Illinois.
Abraham Lincoln si batte per l’abolizione della schiavitù fin dall’inizio della sua vita politica. Nel 1854 il Congresso approvò il disegno di legge Kansas-Nebraska che concedeva ai cittadini dei nuovi stati di decidere se questi sarebbero stati liberi o schiavisti. Il Kansas-Nebraska Act, inoltre, contraddiceva il cosiddetto Compromesso del Missouri, una legge che considerava il confine meridionale del Missouri, esteso verso ovest in modo da inglobare i nuovi territori, come la linea di demarcazione tra stati liberi (a nord) e stati schiavisti (a sud). Lincoln è scioccato da questo fatto e si scontra apertamente con Stephen A. Douglas, il senatore democratico dell’Illinois che aveva promosso il Kansas-Nebraska Act. Dalla spaccatura del partito Whig e grazie alla confluenza dei membri di altri partiti minori nel 1854 si forma il Partito Repubblicano, forza politica settentrionale e abolizionista.
Sono anni tumultuosi questi in cui basta una scintilla per scatenare un incendio. Lincoln viene nominato senatore guadagnandosi la fiducia dei repubblicani dopo aver tenuto il suo famoso discorso “A House Divided”. Lincoln vuole unire il suo nuovo partito e ci riesce, giurando nel 1861 come primo presidente repubblicano dell’Unione. Lo scontento degli stati del sud, però, è palese e molti stanno già pensando alla secessione. Il primo stato a prendere posizione è la Carolina del Sud che decide di uscire dall’Unione dopo che Lincoln aveva bocciato un emendamento che avrebbe ripristinato la linea del Compromesso del Missouri in modo da permettere agli stati del sud di continuare a essere schiavisti. La separazione della Confederazione meridionale segna così l’inizio della Guerra Civile.
Gli anni che seguono sono lunghi e sanguinosi, devastati da una guerra intestina da cui Lincoln cerca strenuamente di salvare il valore della Dichiarazione di Indipendenza e della Costituzione volute dai Padri Fondatori. Lincoln viene eletto una seconda volta nel novembre del 1864 e il 31 gennaio dell’anno successivo viene votato il XIII Emendamento alla Costituzione che sancisce l’illegalità della schiavitù, oltre a garantire la cittadinanza agli schiavi liberati.
Alla fine l’Unione ha la meglio ma la salute del presidente peggiora anno dopo anno. Si vocifera anche di un complotto per uccidere il presidente. E così purtroppo accadde. La sera del 14 aprile 1865 durante la rappresentazione Our American Cousin al Teatro Ford di Washington, John Wilkes Booth spara ad Abraham Lincoln ferendolo in modo grave alla testa. Abraham Lincoln muore alle 7:22 della mattina successiva. Lincoln è stato sepolto nel cimitero Oak Ridge di Springfield dopo un viaggio in treno che ripercorreva in modo celebrativo lo stesso tragitto che anni prima l’allora neo presidente aveva fatto per arrivare a Washington e assumere la carica di presidente. La sua integrità morale e la lotta contro la schiavitù fanno di lui uno dei tre presidenti americani più amati, assieme a George Washington e a Franklin Delano Roosevelt.
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With Malice Toward None
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