Metodo scrum: cos'è e come funziona

Lo scrum è una metodologia agile di gestione progetti, per alcuni un sistema per fare il doppio in metà del tempo. Vediamo in dettaglio come funziona

Se sei arrivato qui è probabilmente perché sei interessato alla metodologia scrum, a capire cos’è il metodo scrum e a come si mette in pratica. Se questo è il caso allora mettiti comodo e prosegui nella lettura, perché in questo articolo stai per trovare tutte le risposte che cerchi.


Cos’è il metodo scrum?

Quando ci si trova davanti a progetti complessi, l’organizzazione, la definizione delle priorità e la delega delle attività sono aspetti da affrontare necessariamente con molta cura, ma spesso questo tipo di lavoro e analisi risulta parecchio impegnativo. Ecco allora che in questo caso ci viene in soccorso il metodo scrum.

La metodologia scrum può essere utilizzata per semplificare progetti complessi e aumentare di conseguenza in maniera drammatica la produttività. L'implementazione del metodo scrum facilita quindi una maggiore collaborazione e produttività nel team e il risultato sono prodotti di qualità migliore consegnati in tempi più brevi.

Abbiamo sempre sentito dire che per avere qualità bisogna sacrificare la velocità, o che per avere rapidità non c’è altra via che quella di sacrificare la qualità, ma la metodologia scrum ci dice invece che non è così.

Per comprendere la filosofia alla base di scrum è utile considerare la sua origine. Il termine proviene dal rugby e si riferisce a una formazione in cui ogni giocatore ha un ruolo specifico. Tuttavia, ogni membro lavora comunque insieme per raggiungere lo stesso obiettivo. Il metodo scrum è stato inventato e perfezionato per la prima volta da Ken Schwaber e Jeff Sutherland (autore dell’omonimo libro) e non spiega tanto come fare le cose, quanto cosa deve essere fatto. È utile soprattutto per la creazione di prodotti, ma in realtà può essere usato per un’ampia varietà di ambiti.

La prima cosa che dovresti fare, comunque, prima di partire a testa bassa ad adottare la metodologia scrum, è acquisire una profonda comprensione dei suoi elementi ed eventi essenziali. Ne vedremo molti qua sotto nel proseguo dell’articolo, ma ti consigliamo di approfondire anche tramite la guida ufficiale gratuita presente sul sito dei fondatori.

Dopo aver visto lo scrum cos’è, andiamo quindi ora a vedere come si fa lo scrum.



Come funziona lo scrum: prima cosa assegnare i ruoli

Come si può utilizzare la metodologia scrum per aumentare la produttività del proprio team e migliorare i risultati impiegando addirittura meno tempo? Il primo passaggio necessario è quello di formare uno “scrum team”. Questo sarà composto da 3 ruoli principali:

  • Il proprietario del prodotto (product owner). Questa persona è evidentemente uno stakeholder, che facilita la comunicazione e le priorità tra il team di sviluppo. È responsabile della massimizzazione del valore del prodotto e funge essenzialmente da rappresentante o procuratore del cliente. Si concentra sulla comprensione dei requisiti aziendali, dei clienti e del mercato, quindi sulla priorità del lavoro che deve essere svolto dal team di conseguenza. I product owner migliori forniscono una guida chiara sulle caratteristiche che il prodotto deve avere e non sempre sono i product manager. Infine, il proprietario del prodotto è colui che crea e gestisce il product backlog (vedremo a breve di cosa si tratta).


  • Lo scrum master. Lo scrum master si assicura che il team di sviluppo rimanga creativo e produttivo, agendo da collegamento esso e il proprietario del prodotto. Tuttavia, non è lui a gestire direttamente la squadra. Gli scrum master sono gli esperti di Scrum all'interno delle loro squadre. Istruiscono quindi tutti, dal team al product owner, riguardo processo di scrum e cercano continuamente modi per perfezionarlo. In qualità di facilitatore capo, pianifica le risorse necessarie (sia umane che logistiche) per la progettazione dello sprint, dello stand-up e della revisione retrospettiva dello sprint (ancora una volta, vedremo a breve di cosa si tratta).


  • Il team di sviluppo. Un team di sviluppo è in genere composto da un numero variabile di persone (in genere da 5 a 7) e per i progetti più complessi include un mix di ingegneri, programmatori, tester e designer dell'interfaccia utente, o comunque una variegata combinazione di professionisti necessari per quella data tipologia di progetto. I membri del team devono essere affiatati, avere competenze diverse e supportarsi a vicenda in modo che nessuno diventi un collo di bottiglia nella consegna del lavoro. Tutti le persone della squadra devono autogestirsi per decidere come completare i propri compiti ma devono ragionare in termini di “noi” e aiutarsi a vicenda per garantire il completamento di uno sprint di successo.


Come funziona lo scrum: creare un product backlog

Proseguendo a vedere come si fa lo scrum, arriviamo al product backlog. Detto in maniera semplice, il product backlog è un elenco dettagliato dei task che formano il lavoro che deve essere svolto. Questo documento delinea ogni requisito, caratteristica e funzione necessaria per realizzare il prodotto. I punti inclusi nell’elenco sono ordinati dal product owner in termini di importanza e valore commerciale. Man mano che il progetto si sviluppa e vengono rivelati nuovi requisiti o correzioni, il backlog viene aggiornato.

Avere una visione chiara in questa fase del processo di scrum è fondamentale. Per creare una gerarchia visiva, può essere utile anche sviluppare una scrum board. Per fare questo si possono utilizzare strumento software per gestione di progetti come ad esempio il famoso Trello. Questi programmi consentono agli scrum team di mantenersi organizzati su attività critiche e tramite essi il proprietario di prodotto può assegnare in maniera efficiente compiti per ogni elemento del backlog. Le schede di attività possono quindi essere estratte dai membri del team per pianificare al meglio lo sprint.



Come funziona lo scrum: progettare lo sprint e istituire riunioni giornaliere di stand-up

Nel continuare a vedere cos’è lo scrum, una volta creato il backlog, è il momento di pianificare lo sprint. Ciò implica che il team di sviluppo prenda in esame i task con la priorità più alta e capisca come raggiungerli. Realizzare il prodotto e portare a compimento il backlog, quindi, richiederà probabilmente una pluralità di sprint.

Una parte importante di questa fase è stabilire quanto tempo sarà necessario per completare ciascun obiettivo. Di solito, la durata di uno sprint dovrebbe essere compresa tra due e quattro settimane.

La pianificazione dello sprint dovrebbe essere relativamente breve, poiché la maggior parte del lavoro deve focalizzarsi sul completamento dei task scelti per quello specifico sprint. È responsabilità dello scrum master dettare queste tempistiche, che ricordiamo è l’esperto del processo di scrum e responsabile dell’efficienza del progetto. Ad esempio, se viene assegnata una durata di sprint di tre settimane, non bisognerebbe dedicare più di due ore per settimana alla pianificazione di come verranno raggiunti gli obiettivi.

È una buona idea anche quella di programmare brevi incontri giornalieri svolti “in piedi” (stand-up) con tutto il team. Questi meeting non dovrebbero durare più di 15 minuti e sono un modo per rimanere aggiornati sui progressi e sulle attività di ciascun membro, favorendo l’allineamento di tutti.

Lo scrum master ha anche la responsabilità di assicurarsi che tutti i membri dello scrum Team siano d'accordo su cosa significa esattamente realizzare degli sprint. Gli sprint sono completi solo quando il prodotto o progetto è pronto per essere consegnato o rivisto dalle parti interessate. Ciò significa che ha superato completamente il controllo qualità e non sono necessarie ulteriori modifiche o revisioni. I criteri per considerare completato un elemento del backlog possono variare da un team all'altro, ciò che conta è che le aspettative siano comunicate con chiarezza a tutti i membri del team.


Gli incontri di revisione dello sprint

Per completare il metodo scrum, è opportuno poi programmare una riunione di revisione dello sprint con il team al termine di ogni sprint. Questo evento sarà un’opportunità per il team di presentare e mostrare il loro lavoro completato sino a quel momento e di dare, ricevere e scambiare feedback. In questo momento il product owner dovrebbe valutare il lavoro in base a determinati criteri (chiari e predeterminati ancora prima di cominciare a lavorare). Questa fase è anche un buon momento per rivedere il backlog al fine di preparare, coerentemente con il progresso dei lavori, la prossima sessione di sprint.

Poi arriva anche l'incontro di revisione retrospettiva dello sprint. In questo momento il team e lo scrum master rifletteranno sullo sprint appena effettuato e discuteranno di cosa ha funzionato e cosa meno, documentando il tutto. In questo tipo di meeting è utile concentrarsi meno su ciò che è andato storto e più su quali aree potrebbero essere migliorate, di modo da realizzare al meglio lo sprint successivo.

Infine, una volta terminata la sprint review, è ora di ricominciare. Il team dovrebbe aver imparato una serie di cose dallo sprint precedente e dovrebbe utilizzarle per migliorare i processi e l’execution del prossimo elemento del backlog.

 


Letture per comprendere meglio il metodo scrum

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