Mente e Corpo

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Pensiero critico: cos'è e perché è importante svilupparlo

Un’educazione al pensiero critico è fondamentale per essere cittadini più consapevoli in un mondo che sta cambiando a una velocità mai vista prima.

Essere capaci di trarre conclusioni ragionevoli partendo da un insieme di informazioni verificate e riuscire a discriminare quali siano i dettagli utili da quelli inutili per risolvere un problema o prendere una decisione è una delle caratteristiche di quelle persone che hanno imparato a sviluppare un pensiero critico. Ci sono diverse definizioni di pensiero critico ma tutte concordano sul fatto che sia un modo di pensare in grado di dare a una persona la capacità di esprimere un giudizio su qualcosa dopo aver analizzato e messo in discussione ciò che si è letto, sentito, detto, scritto o sperimentato su quell’argomento.


Perché è importante avere un pensiero critico

Il pensiero critico è un pensiero lento che riesce a fare luce sulla realtà che ci circonda attraverso la riflessione, il dialogo e il confronto. Usare il pensiero critico permette a una persona di non cader preda delle dicerie ma gli dà il potere di andare oltre la superficie delle cose, in modo da arrivare al nocciolo della questione. Chi non sa usare il pensiero critico vede il mondo secondo una semplificazione sterile fatta di pregiudizi e blocchi ideologici che lo porta a distanziarsi dalla realtà. Chi usa il pensiero critico, invece, ha un atteggiamento aperto e la capacità di prendere in autonomia anche la decisione più complessa. 

Il pensiero critico si nutre di umiltà intellettuale, della consapevolezza dei nostri bias cognitivi (per esempio gli stereotipi), della capacità di mettere in dubbio la realtà attraverso uno scetticismo riflessivo e della perseveranza intellettuale, cioè la motivazione che ci spinge a nuotare controcorrente e a cercare risposte anche quando tutti intorno a noi sembrano averle già trovate.



Il pensiero critico nella filosofia

Caratteristiche del pensiero critico sono la precisione, la scrupolosità, la chiarezza e la tangibilità. Un pensiero critico, infatti, permette di formulare giudizi affidabili basandosi su informazioni attendibili e, di conseguenza, agire con cognizione di causa. Il termine “critico” deriva dalla parola greca kritikos, e significa "capace di giudicare o discernere”. In filosofia, i prodromi del pensiero critico possono essere intravisti già nel metodo socratico. Ma è con lo sviluppo di un atteggiamento sistematico applicato al pensiero che questa forma mentis si definisce. E questo avviene grazie agli studi di filosofi come Tommaso d'Aquino, Francis Bacon, Cartesio, Hobbes, Locke, Voltaire, solo per citarne alcuni.

Nel 1940 il sociologo William Graham Sumner ha definito il pensiero critico come “un abito mentale oltre che una capacità. Essa è condizione primaria dello sviluppo umano. È la nostra unica tutela contro l’illusione, l’inganno, la superstizione e la misconoscenza di noi stessi e del mondo a noi circostante". Più recentemente, il filosofo Umberto Galimberti ha descritto il pensiero critico come “la capacità di esaminare una situazione e di assumere una posizione personale in merito. Tale capacità costituisce il fondamento di un atteggiamento responsabile nei confronti delle esperienze e relativamente autonomo rispetto ai condizionamenti ambientali”. Interessante a questo proposito è la conversazione che Luca Mazzuchelli ha avuto con Umberto Galimberti proprio sul pensiero critico, visibile nel suo canale YouTube di divulgazione sui temi della psicologia.


Come funziona il pensiero critico e qualche suggerimento per svilupparlo

Non si nasce con una mentalità adatta al pensiero critico e questa è una fortuna perché significa che il pensiero critico può essere appreso. Il pensiero critico, infatti, è un’abilità che migliora attraverso la pratica. Il primo passo per sviluppare il pensiero critico è imparare a identificare un contesto o un problema, e quali sono i fattori che possono influenzarlo. Quando ci troviamo di fronte a una nuova situazione è fondamentale capire chi sta facendo cosa, quali sono le ragioni per cui un determinato fatto sta accadendo, quali sono i risultati che potrebbe avere quell’azione sul contesto generale e come potrebbero essere cambiati. 

Il secondo passo è imparare a condurre una ricerca indipendente per confrontare le diverse argomentazioni relative a una determinata questione. Le fonti in questo passaggio sono molto importanti: non tutte hanno la stessa autorevolezza e vanno ovviamente preferite fonti verificate e autorevoli al generico sentito dire. Il terzo passo è identificare quali sono i nostri pregiudizi sulla questione. Ognuno di noi ha dei pregiudizi: esserne consci permette di limitare la loro influenza e permetterci di avere un giudizio più obiettivo. 

Il quarto passo è sviluppare quella che viene definita interferenza, ovvero la capacità di dedurre e trarre conclusioni sulla base delle informazioni presentate. In parole semplici: mai saltare alle conclusioni ma valutare con cura i dati a nostra disposizione. Il quinto passo consiste nel determinare quali sono le informazioni più importanti per l’obiettivo che ci siamo posti. Un metodo per farlo è stilare una lista delle informazioni a nostra disposizione, ordinandole per rilevanza. Infine, l’ultimo passo per avere un pensiero critico è la curiosità e la capacità di fare domande aperte.



Il pensiero critico come obiettivo educativo primario

Sviluppare un pensiero critico è diventato oggi un obiettivo educativo primario per formare futuri cittadini in grado di distinguere quali sono i fatti reali dalla finzione. Integrare il pensiero critico nella formazione delle nuove generazioni già dai primi anni di scuola è ormai una necessità. I “nativi digitali” hanno bisogno di imparare a distinguere l’informazione dalla disinformazione, e formarli al pensiero critico equivale a dare loro una bussola per orientarsi nel mondo delle fake news e della post verità. Il pensiero critico, infatti, è alla base di un’autonomia di giudizio necessaria per non essere una banderuola nel vento delle opinioni altrui. 

Il pensiero critico è fondamentale anche per scremare i giudizi all’interno di quelle che vengono definite echo chambers, casse di risonanza dove i pensieri e le ideologie nascono da un unico punto di vista condiviso con il rischio di percepire il mondo attraverso una semplificazione basata su quello che già sappiamo o crediamo. Esercitare il pensiero critico permette a una persona di non farsi manipolare dagli altri e difendere i valori in cui crede, democrazia compresa, dialogando alla pari anche con quello che non si sa. Affrontare un confronto senza usare il pensiero critico equivale a nascondere la testa sotto la sabbia.



Il pensiero critico è una delle top soft skills del ventunesimo secolo

La capacità di esercitare un pensiero critico è una delle competenze più ricercate oggi nel mondo del lavoro. Chi lo pratica, infatti, riesce a prendere decisioni in modo indipendente e offrire soluzioni ai problemi, senza aver bisogno di un aiuto costante.

Ci sono centinaia di esempi di situazioni lavorative in cui usare il pensiero critico è fondamentale. Per esempio un'infermiera di triage deve essere in grado di analizzare i casi a portata di mano e decidere l'ordine in cui i pazienti vengono trattati, oppure un idraulico è chiamato a valutare con cognizione di causa i materiali più adatti a completare un determinato lavoro. E ancora, un avvocato che esamina le prove di un caso deve farlo in modo da riuscire a elaborare una strategia vincente o decidere di patteggiare fuori dal tribunale.

Una parte del pensiero critico consiste nel riuscire a esaminare attentamente qualcosa, che sia un problema, un insieme di dati o un testo. Oltre a questo il pensiero critico implica spesso anche un elevato grado di creatività e innovazione. Saper risolvere i problemi è un'altra abilità che va a formare il pensiero critico. Il mondo del lavoro non vuole semplicemente persone che sappiano pensare alle informazioni: queste devono anche essere in grado di trovare soluzioni pratiche ai problemi.

Quando si fa un colloquio o ci si propone per un lavoro può essere utile mettere in evidenza quali sono le proprie capacità legate al pensiero critico. Per esempio, si può porre l’accento sulla propria capacità di problem solving spiegando come si è riusciti in passato a sbrogliare una situazione complessa analizzando i dati, unendo quei famosi puntini e arrivando a una soluzione che ci ha portato a raggiungere il nostro obiettivo. 


 

Alcuni libri per sviluppare il pensiero critico

Su 4books c’è un’intera sezione dedicata al pensiero critico. Qui puoi trovare le analisi di alcuni di quei libri che fanno da ponte a realtà diverse per restituire il quadro completo di un mondo estremamente variegato, spronandoci così al pensiero critico. In particolare in Making Sense: Conversations on Consciousness, Morality, and the Future of Humanity, del neuroscienziato e filosofo Sam Harris, sono raccolte alcune delle più stimolanti interviste realizzate da Harris nel suo podcast Making Sense con neuroscienziati, filosofi, fisici ed altri intellettuali. L’obiettivo è quello di dialogare sul presente e sul futuro della nostra società, senza dimenticarci da dove veniamo e considerando alcune questioni cruciali da punti di vista diversi. Affrontare anche gli argomenti più delicati o difficili, per esempio il razzismo oppure quale sarà la morale alla base dell’intelligenza artificiale, in modo costruttivo è l’unica via per smettere di indignarsi a priori e iniziare ad abbattere i muri dell’ignoranza. Citando proprio Sam Harris “tutto, dalla conservazione della nostra società al progresso morale della nostra specie, dipende da una serie di conversazioni ben riuscite.”

Un altro libro degno di nota per stimolare il pensiero critico dando un vero e proprio esempio di una persona che ha usato il proprio senso critico per tutta la sua vita è Notorious RBG, di Shana Knizhnik e Irin Carmon. In questo saggio viene raccontata la vita di Ruth Bader Ginsburg, la giudice più pop della storia americana, un modello di donna indipendente, coraggiosa e capace di mediare ma anche di esprimere il suo profondo disaccordo. E ancora, Liberi di scegliere, di Milton Friedman e Rose Friedman, incentrato sul capire se l’unica via possibile per una società libera ed evoluta è il libero mercato, ed Enlightenment Now, in cui Steven Pinker realizza un’analisi sulla condizione umana, dimostrando come l'Illuminismo sia ancora attuale. 

Con centinaia di libri già presenti nella sua biblioteca, 4books è uno strumento fondamentale per la propria formazione sui temi più rilevanti del ventunesimo secolo. Qui puoi trovare i concetti chiave dei migliori libri di saggistica presenti sul mercato, condensati in analisi chiare, esplicative e lunghe al massimo 20 minuti. Tanti sono gli argomenti affrontati, tra cui marketing, psicologia, filosofia, mindfulness, crescita personale, geopolitica e scienza. 


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