Mente e Corpo

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Perché il pensiero critico è la competenza più importante nel mondo moderno

Scopri come la capacità di analizzare e valutare le informazioni in modo approfondito e obiettivo aiuta ad arrivare a conclusioni ben fondate: leggi l’articolo completo

Il pensiero critico è una competenza fondamentale nel mondo moderno per diverse ragioni, poiché ci permette di avere una bussola tra le nostre mani, anche quando ci muoviamo in contesti caratterizzati da complessità, incertezza e una costante sovrabbondanza di informazioni.

Viviamo in un’era di iper-connettività, con un accesso immediato a un'enorme quantità di dati, notizie e opinioni. Il pensiero critico ci aiuta a distinguere tra informazioni affidabili e non, e a evitare la diffusione di disinformazione e fake news, fenomeni sempre più diffusi sui social media e in rete. 

Per pensiero critico si intende la capacità di analizzare e valutare in modo approfondito e obiettivo informazioni, argomentazioni e situazioni, per risolvere problemi complessi e giungere a conclusioni fondate e ben ragionate. Si tratta di un processo mentale che non si limita ad accettare ciò che viene detto o scritto, ma cerca di capire, esaminare e interrogarsi sugli elementi che compongono l’informazione.

Il pensiero critico non è solo una competenza utile, ma una vera e propria necessità per vivere in modo consapevole e responsabile nel mondo moderno. Ci aiuta a prendere decisioni informate, a risolvere problemi complessi e ad affrontare le sfide della nostra epoca con una visione ampia e approfondita.


Mente critica: la capacità di ripensare con intelligenza e umiltà

Ci hanno insegnato che essere intelligenti significa pensare con chiarezza. Ma cosa succederebbe se questa qualità rappresentasse, invece, un limite? 

Nel libro “Pensaci ancora” Adam Grant spiega come, per avere successo nel mondo complesso di oggi, l'intelligenza richieda la capacità di disimparare e ripensare: un’abilità di guardare ai problemi da prospettive nuove per trovare soluzioni sempre più efficaci. 

Ripensare, però, non è semplice, poiché richiede di superare bias cognitivi profondamente radicati, ma è essenziale per continuare a evolversi. “Essere bravo a pensare può renderti incapace di ripensare”,

scrive lo psicologo e autore americano. 

Quando le nostre convinzioni più radicate vengono messe in discussione, l'amigdala può innescare una reazione di "lotta o fuga": più sentiamo una certezza come assoluta, più resistiamo al cambiamento. 

Questo processo è particolarmente complesso per le persone intelligenti, spesso abituate a ricevere conferme dalle loro scelte e azioni. Tuttavia, la pratica di mettere in discussione le proprie idee e adottare cicli di ripensamento è essenziale nella cultura dell'apprendimento, ed è proprio attraverso di essa che le società possono evolversi. Grant cita Elizabeth Krumrei Mancuso: “Imparare richiede l’umiltà di capire che si ha qualcosa da imparare”.



La conoscenza e il problem solving: l’uso di giusti strumenti 

Alcuni argomenti, come lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, la modificazione genetica, la natura della coscienza, il concetto di razza, la religione e le ingiustizie sociali, sono difficili da affrontare in modo costruttivo. “Le religioni sono ciò che io definisco un sistema flessibile delirante; aiutano gli esseri umani a negare la loro mortalità”

, sostiene Thomas Metzinger. 

Simili temi tendono a polarizzare l’opinione collettiva, suscitano indignazione e vengono spesso evitati per paura del giudizio altrui.

Questo lascia spazio a fake news, ignoranza e derive autoritarie. Le sue parole sono ricordate nel libro “Making Sense” di Sam Harris. Quest’ultimo, nel suo saggio, raccoglie alcune delle interviste più stimolanti realizzate nel suo podcast. 

Con il contributo di neuroscienziati, filosofi, fisici e altri intellettuali, Harris offre strumenti per superare l’ignoranza e approfondire questioni cruciali sulla mente umana e la società. L’autore cita anche David Deutsch: “La conoscenza è fatta di problem solving, e la morale è un insieme di idee che sono sorte dalla morale precedente per sbagli e correzioni”.


 


Pensiero critico: favorire il dialogo consapevole e sfidare i pregiudizi

L'intelligenza artificiale, la modificazione genetica, la coscienza, il concetto di razza, la religione e le ingiustizie sociali sono temi di attualità difficili da discutere apertamente, con la conseguenza di alimentare disinformazione e pregiudizio.

Sia “Pensaci ancora” di Adam Grant che “Making Sense” di Sam Harris sottolineano l’importanza di affrontare queste questioni in modo approfondito, per evitare il proliferare di fake news e ignoranza. Lo scopo è quello di incoraggiare un dialogo più consapevole e sfidare i preconcetti, offrendo strumenti per comprendere la complessità della mente umana e della società.

Mentre Grant mette maggiormente in luce il potenziale rischio associato al rifiuto del dialogo costruttivo su tali questioni, Harris presenta attraverso alcune interviste i contributi intellettuali di valore per approfondire temi essenziali legati alla mente umana e alla società. 

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