Troppo spesso ci troviamo a sprecare il nostro tempo proiettandoci nel futuro invece di concentrarci sul presente, sul qui e ora. Fortunatamente, con la meditazione e la respirazione lenta e consapevole, possiamo raggiungere una maggiore serenità e risvegliare la nostra mente al miracolo della vita.
The Miracle of Mindfulness (Il miracolo della presenza mentale) del monaco buddista vietnamita Thich Nhat Hanh ci insegna il metodo per applicare la meditazione e concentrarci su ogni azione quotidiana: dal mangiare al camminare, dal fare la doccia al lavare i piatti. L’autore ci spiega che per vivere ogni attimo della propria vita con consapevolezza e presenza, è necessario avere la mente sempre concentrata sul compito che stiamo svolgendo.
Vivere ogni momento con consapevolezza 23 min
The Miracle of Mindfulness
La pace è nel momento presente, a portata di mano di tutti, ma siamo sempre troppo concentrati sugli obiettivi da raggiungere per poterlo apprezzare. Grazie a specifiche tecniche di concentrazione mentale si può imparare ad assaporare anche il gesto più piccolo e banale. Qualunque sia il compito da svolgere, la mente deve essere sempre pienamente cosciente e presente. La presenza mentale ci permette di accorgerci della meraviglia e del miracolo della vita stessa.
Per concentrare tutta la nostra attenzione sul compito del momento, la respirazione si rivela fondamentale. Respirare con consapevolezza consente di mantenere la presenza mentale e apprezzare la vita in ogni istante. La respirazione è lo strumento che ci permette di ricongiungerci con la nostra esistenza.
Quando abbiamo la sensazione che i pensieri si stiano disperdendo, possiamo riprendere in mano la nostra mente facendo un respiro lungo e profondo. È importante non sforzarsi troppo le prime volte, per non affaticare i polmoni, indeboliti da anni di respirazione scorretta. Nella respirazione cosciente, oltre ai polmoni, ha un ruolo fondamentale anche l’addome. Il flusso del respiro deve essere elegante e fluido, per arrivare a placare tutti i pensieri e prendere possesso della propria coscienza.
L’ideale sarebbe praticare la consapevolezza ogni singolo giorno ma non è sempre possibile farlo. Si può rimediare scegliendo di dedicare alla presenza mentale una sola giornata nella settimana, ma è importante che sia sempre lo stesso giorno. La “giornata della consapevolezza” serve a ritagliarsi del tempo per se stessi e il proprio benessere. Un modo per diventare più produttivi, allontanare lo stress e vedere tutto con maggiore lucidità.
Bisogna cominciare la giornata della consapevolezza con respiri lenti e profondi, quando si è ancora nel letto, prestando attenzione a quello che si sta facendo. Ogni attività deve essere svolta con calma e serenità, concentrandosi su ogni azione e seguendo il proprio respiro. Non bisogna eseguire i compiti come un dovere o una seccatura, altrimenti la giornata non avrà avuto senso. È preferibile rimanere in silenzio tutto il giorno e avere meno distrazioni possibili.
È fondamentale vivere il momento presente, senza attaccarsi al futuro e senza pensare agli impegni e a quello che c’è da fare nei giorni successivi. I benefici si cominciano a vedere già dopo tre mesi e gli effetti si propagano anche negli altri giorni della settimana.
Attraverso la meditazione possiamo lasciar andare i pensieri, raggiungere la quiete profonda e risolvere le ansie e i problemi che ostacolano la coscienza. La posizione ideale è quella del loto, con il piede sinistro poggiato sulla coscia destra e il piede destro poggiato sulla sinistra. All’inizio può essere dolorosa ma, con la pratica, si riesce a stare comodi.
Mentre si medita, possono emergere sensazioni e pensieri di vario genere. Non bisogna scacciarli ma prendere atto della loro presenza. Sfruttando la concentrazione attraverso la meditazione si comprende l’interdipendenza, che è uno dei principi del buddismo. Il soggetto conoscente non può esistere indipendentemente dall’oggetto conosciuto e viceversa. Praticando la meditazione, prendiamo il pieno controllo della nostra mente e del nostro corpo e quindi ci possiamo concentrare sull’interdipendenza tra soggetto e oggetto.
Lo stato di rilassamento indotto dalla meditazione non deve essere confuso con il rilassamento tipico del dormiveglia. Quando riposiamo, la mente entra in una caverna buia, anche se abbiamo la sensazione di essere rilassati. Invece, quando siamo consapevoli, ci sentiamo riposati, tranquilli ma allo stesso tempo vigili e svegli. Per praticare la presenza mentale bisogna essere attenti come se fossimo alla guida di un’automobile, senza pensieri che disturbano la concentrazione.
Non bisogna mai dimenticare che c’è un unico momento importante: quello che stiamo vivendo. Il presente è il solo momento di cui siamo padroni. Per costruire il nostro percorso verso la consapevolezza, si può cominciare da piccoli gesti, come il sorriso, da praticare già appena svegli al mattino. Poi ci si può concentrare sugli esercizi di respirazione o immaginare di essere un sassolino che sprofonda nelle acque di un ruscello o ancora pensare al momento della propria nascita. È importante essere sempre consapevoli della propria presenza nell’universo, concentrandosi soltanto sul qui e ora.
Vivere ogni momento con consapevolezza 23 min
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