"La qualità della tua attenzione determina la qualità della tua consapevolezza, e posso assicurarti che qui si gioca tutta la partita che chiamiamo vita."
Nel suo libro Facci Caso, lo psicologo Gennaro Romagnoli ci aiuta a comprendere il ruolo che gioca l’attenzione all’interno delle nostre vite e come essa sia responsabile della percezione che abbiamo della realtà circostante. Grazie a questo libro capiremo che è possibile allenare il muscolo dell’attenzione per migliorare la qualità delle nostre esperienze e relazioni in un’epoca in cui, al contrario, siamo costantemente persuasi alla distrazione.
Concentrarsi sulle cose che contano davvero nella vita 22 min
Facci caso
La realtà è questione di attenzione
La realtà che viviamo è fortemente influenzata da quello su cui la nostra mente pone attenzione. Se paragoniamo la nostra vita ad un set cinematografico, possiamo associare la nostra attenzione all’obiettivo di una telecamera che si focalizza sui soggetti di una scena. All’interno del set saremo noi i registi e sarà quindi solo nostro il ruolo di decidere cosa mettere in primo piano e cosa lasciare sullo sfondo, cosa vale la pena raccontare e cosa ignorare. Il punto di partenza del libro è proprio questo: capire che la realtà è soggettiva e dipende dalle scene che decidiamo di mettere a fuoco. Il valore degli eventi che ci circondano dipende quindi dalla quantità e qualità di attenzione che poniamo su di essi.
Inoltre, il processo dell’attenzione dipende dalla soggettività delle nostre esperienze: ognuno di noi interpreta gli eventi secondo il suo punto di vista. L'attenzione è quindi un processo di selezione attivo che elabora le informazioni provenienti dall’esterno e dall’interno.
Gli ostacoli dell’attenzione
Ci sono molti ostacoli che mettono a repentaglio la capacità di mantenere il controllo attivo sulla nostra attenzione, primo tra tutti il contesto in cui viviamo. Il processo di selezione delle informazioni è diventato molto difficoltoso nell’odierna era della distrazione. La quantità di stimoli a cui il nostro cervello è sottoposto è aumentata in modo considerevole negli ultimi decenni e questo sovraccarico di informazioni mette spesso a rischio la nostra capacità di prestare attenzione a ciò che conta veramente.
Un’altra difficoltà che la mente deve superare per aumentare l’efficienza della nostra attenzione sono gli automatismi. Porre attenzione su qualcosa richiede energia, gli automatismi derivano dal meccanismo di risparmio energetico messo in atto dal nostro cervello, il quale tende ad eseguire con il pilota automatico quei gesti che non necessitano di concentrazione. Il problema è che questa gestione delle risorse energetiche può rivelarsi un ostacolo per l’attenzione poiché allontana la nostra consapevolezza dal mondo circostante.
Stanchezza, multitasking, cicli di attenzione ed emozioni sono altri ostacoli di cui ci parla l’autore. Tutti hanno a che fare con la distribuzione di energia che la nostra mente decide di riservare ad un determinato compito. Accorgersi dei cali di energia, e quindi della perdita di concentrazione, è il primo passo per riuscire a recuperarla.
Mindfulness, concentrazione e felicità
Come possiamo quindi esercitare la nostra attenzione ad eludere le distrazioni esterne e a svincolarsi dagli automatismi? Secondo Romagnoli, l’esercizio migliore consiste nella pratica della Mindfulness. Mindfulness significa portare attenzione consapevole al momento presente, in maniera non giudicante. La Mindfulness ci aiuta innanzitutto a riconoscere le distrazioni e gli automatismi, per poi aiutarci a rimanere concentrati sul momento che stiamo vivendo nel presente, cercando di zittire il nostro sè narrativo, ovvero i giudizi e le valutazioni che la nostra mente è abituata ad elaborare.
Studi scientifici hanno dimostrato che praticare la meditazione sulla consapevolezza ci permette di sviluppare un’attenzione più profonda e intensa. Ma non è tutto, di recente alcuni ricercatori hanno dimostrato che la capacità di essere presenti e attenti alle proprie azioni accresce il livello di felicità con cui viviamo quei momenti.
Anders Ericsson e i superpoteri dell'attenzione
La capacità di rimanere focalizzati aiuta ad essere più produttivi ed efficienti. A tal proposito, Romagnoli ci parla dello psicologo Anders Ericsson e dei suoi studi sulla pratica dell’attenzione. Secondo Ericsson, per raggiungere la “maestria” in un determinato compito non basta la ripetizione prolungata, ma occorre affiancare all’esercizio l’intenzione verso l’apprendimento. Per sviluppare i “superpoteri” dell’apprendimento occorre definire gli obiettivi per gradi, sfruttare feedback immediati e lavorare sull’auto-osservazione.
Migliorare le relazioni
L’attenzione influenza anche le relazioni interpersonali. L’esercizio dell’attenzione consapevole verso sé stessi e le proprie azioni ci permette di comprendere che il comportamento degli altri dipende dall’atteggiamento che abbiamo nei loro confronti e dall'idea che abbiamo di quelle persone. L’invito di Romagnoli è quello di vivere le relazioni, specialmente le più difficili, con la mente aperta e creare rapporti di qualità dedicando ad essi la giusta quantità di attenzione.
Concentrarsi sulle cose che contano davvero nella vita 22 min
Facci caso
In questa recensione ti abbiamo mostrato i punti chiave trattati in Facci caso. Se sei interessato ad approfondire il pensiero di Gennaro Romagnoli e scoprire nel dettaglio le tecniche e gli esercizi suggeriti dall’autore, puoi trovare un’analisi completa del libro all’interno di 4books.
Con 4books potrai esercitarti ad allenare il muscolo dell’attenzione e a diventare il miglior regista possibile della tua personale storia.