Mente e Corpo

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Talking to strangers - un libro in 3 minuti

Dopo aver letto questa recensione di Talking to strangers, forse cambierai completamente idea sul modo in cui pensi di leggere le emozioni e i comportamenti degli altri. Perché noi esseri umani non siamo mai facili da leggere, anzi.

Sociologo e giornalista canadese, Malcolm Gladwell è autore di bestseller incentrati su concetti psicologici e sociologici che regalano importanti spunti di riflessione. Tra questi, Talking to strangers è un libro davvero interessante perché, tramite il racconto di aneddoti e storie ricavate dalla vita reale, ci permette di riflettere profondamente su quanto possiamo davvero dire di conoscere le persone che ci circondano.

Siamo animali sociali: è per noi fondamentale costruire relazioni di fiducia non solo con familiari e amici, ma anche con gli estranei che incrociamo ogni giorno sul nostro cammino. Ma quello che vediamo rappresenta sempre ciò che le persone sono davvero? Proprio a questa domanda prova a rispondere Talking to strangers, che trovi sull’app di 4books in formato ridotto e rielaborato. In pochi minuti di lettura o ascolto, potrai scoprire i concetti chiave di questo e moltissimi altri libri di saggistica.


 

 

Talking to strangers: recensione e concetti chiave

Talking to strangers di Malcolm Gladwell è un interessante compendio di storie che parlano di verità, menzogne, maschere e dubbi. Leggendo le storie di spie che vengono scoperte, innocenti che vengono accusati ingiustamente, o criminali che vengono creduti innocenti fin quasi oltre l’evidenza, avrai modo di farti molte domande. Quello che appare è sempre ciò che è? Perché facciamo fatica a riconoscere le bugie? Come possiamo fidarci davvero di chi ci circonda? Rispondendo a queste domande capiremo i meccanismi che regolano il nostro approccio verso gli altri, e capiremo come affinare le nostre abilità di lettura delle persone che ci circondano. 

In questa recensione di Talking to strangers di Malcolm Gladwell, vediamo alcuni concetti chiave del libro.

 

Tendenza innata all’onestà: strategia o rovina?

Secondo Gladwell, l’evoluzione dell’essere umano ha favorito non tanto la nostra abilità di riconoscere le menzogne quanto, piuttosto, la nostra tendenza a credere nell’onestà delle altre persone. Questa tendenza è fondamentale perché, se non partissimo dall’onestà come punto base di ogni nostro rapporto, non ci fideremmo neppure del cameriere che ci porta un piatto o di un qualsiasi passante che incrociamo, e questa sarebbe una vita infernale. Partiamo sempre dal presupposto che le persone siano oneste, e moltissimi dubbi devono sorgere prima che iniziamo a cambiare idea. Questo permette a truffatori e traditori di agire spesso senza mai essere scoperti, e a volte fidarsi troppo ci porta a una sofferenza emotiva enorme; ma è un male necessario per permettere alla nostra società di sopravvivere. 

 

La (non) trasparenza delle emozioni spesso ci inganna

Tendiamo a credere nell’idea di trasparenza, ovvero che l’atteggiamento esterno delle persone rifletta autenticamente le loro emozioni interne. In altre parole, se una persona sorride, in modo innato pensiamo che sia felice. Anche questa è una strategia di sopravvivenza, perché ci aiuta a interpretare ciò che non conosciamo sulla base di ciò che vediamo; eppure, è un meccanismo pericoloso, perché esistono molteplici situazioni in cui emozioni e comportamenti delle persone non combaciano.

 

Dobbiamo dare più importanza al concetto di coupling

Coupling significa considerare un certo fenomeno non a sé stante, bensì in relazione al contesto in cui avviene. Ad esempio, è stato dimostrato come alcuni casi di suicidio avvengano non solo per lo stato depressivo della persona, ma anche per le più o meno accessibili possibilità di suicidio che ha intorno. Un caso lampante di coupling da considerare è quello tra abuso sessuale e alcol, soprattutto nei giovani. Sono infatti molto più numerosi i casi di abuso tra i giovani che avevano bevuto alcol: quando è ubriaco, un ragazzo riduce di molto le proprie capacità di giudizio, non riuscendo a comprendere la presenza o meno del consenso da parte della sua vittima. In altre parole, quindi, ci sono fenomeni che devono essere considerati insieme (abuso + alcol, ad esempio) per essere meglio compresi. 

 

Umiltà, cautela e consapevolezza nel rapporto con gli estranei

Non abbiamo scelta: dobbiamo continuamente avere a che fare con gli estranei. Come possiamo approcciarci al meglio? Dobbiamo essere consapevoli dei meccanismi di tendenza all’onestà, trasparenza e coupling, prima di tutto. Non dobbiamo punirci o sentirci in colpa se qualcuno che credevamo onesto ci ha tradito in qualche modo, perché essere troppo diffidenti ci estranierebbe dalla società. Infine, dobbiamo accettare che la nostra comprensione dell’estraneo ha e avrà sempre dei limiti reali: approcciamoci agli altri con cautela e umiltà, ricordando sempre che non potremo mai arrivare a comprendere l’intera verità di una persona, almeno finché essa non vuole essere svelata.


 

“Crediamo alle persone non perché non abbiamo dubbi su di loro: la fiducia non è assenza di dubbio. Crediamo alle persone perché non abbiamo abbastanza dubbi su di loro.” 

Questo riassunto di Talking to strangers può rappresentare un ottimo punto di partenza per riflettere sul modo in cui ti rapporti agli estranei. Questo serve per costruire relazioni migliori e per essere più consapevoli di noi stessi e degli altri. Ricorda che l'analisi integrale di Talking to strangers di Malcolm Gladwell si trova nell’app di 4books, così come altre centinaia di libri di saggistica che ti aiuteranno a riflettere ogni giorno su temi sempre nuovi. 

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