Criptovalute e stablecoin
Scopri come le stablecoin possono garantire stabilità nel mondo volatile delle criptovalute
12min
Scopri come le stablecoin possono garantire stabilità nel mondo volatile delle criptovalute
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Episodi di Blockchain Revolution
Benvenuti ad una nuova lezione di questo corso in formato podcast dedicato alla tecnologia blockchain e al web3. Nelle scorse lezioni abbiamo accennato al tema delle criptovalute e della programmabilità della blockchain. Oggi approfondiremo questi temi cercando di capire meglio come queste tecnologie possono essere utilizzate per lo scambio di valore e per i pagamenti. Tipicamente all'interno di ogni blockchain esiste almeno una valuta che si chiama criptovaluta nativa che è la valuta nativa di quella blockchain. Quindi ad esempio per Bitcoin abbiamo appunto il Bitcoin e per Ethereum abbiamo gli ether. Questa moneta viene utilizzata per pagare qualunque tipo di operazione che viene fatta sulla blockchain. Quindi ad esempio scrivere una transazione, registrare uno scambio e così via. Il suo valore è quello di permettere l'accesso in scrittura a questa tecnologia. E quanto valgono queste valute, queste monete? In realtà viene deciso dalla legge della domanda e dell'offerta. C'è qualcuno disposto a comprarle a un certo valore, qualcuno disposto a venderle a un certo valore e quando c'è una congiunzione tra questi due valori avviene uno scambio e quello è il valore che noi diamo in ogni istante alle criptovalute.
Ma perché una persona dovrebbe voler detenere delle criptovalute? Ogni blockchain ha la sua proposta di valore. Ad esempio per quanto riguarda Bitcoin una delle proposte era quella che questa criptovaluta potesse fungere da oro digitale, una sorta di riserva di valore digitale. Così come io uso l'oro per cumulare valore, diciamo, nel mondo reale e nel mondo fisico, ecco, posso utilizzare i Bitcoin per detenere valore e avere riserve di valore digitale. Un'altra proposta di valore di Bitcoin risiede invece nell'utilizzo di questa valuta come cash digitale, quindi come il contante che io utilizzo nel mondo reale, ma che posso utilizzare online, quindi nei pagamenti digitali a distanza. Un po' diversa invece è la proposta di Ethereum, che in qualche modo si propone come un computer, come una macchina mondiale, all'interno della quale far girare dei programmi che vengono eseguiti in modalità trasparente e verificabile, come abbiamo visto nelle scorse lezioni, e qui invece l'ether viene utilizzato per pagare l'esecuzione di un determinato programma. E infatti il costo che viene applicato è in qualche modo proporzionale, direttamente proporzionale, alla complessità del programma che viene eseguito, in particolare al numero di operazioni che vengono eseguite all'interno di quel programma. Appare evidente, quindi, in tutti questi casi che più persone al mondo vorranno detenere una riserva di valore in Bitcoin, o fare pagamenti digitali, o eseguire programmi su Ethereum, più sarà alta la richiesta di queste criptovalute e quindi tendenzialmente più il prezzo si alzerà. Al contrario, se meno gente dovesse utilizzarle per queste finalità, beh, ci sarà meno gente disposta a comprarle, quindi meno domanda e quindi il prezzo si abbasserà. Tendenzialmente il valore di queste valute, perlomeno di quelle principali come Bitcoin e Ethereum, è cresciuto nel corso degli ultimi anni, perché la diffusione appunto di queste tecnologie ha fatto sì che più gente volesse utilizzarle, quindi ci fosse una domanda sempre maggiore. Ma sicuramente quello che è sempre vero è che la volatilità di queste criptovalute è estremamente alta, cioè è un po' come le azioni in borsa possono salire, possono scendere, e ci può essere una grande variazione anche da un giorno all'altro.
E allora se è vero che da un certo punto di vista possono essere interessanti come strumento finanziario, strumento di investimento, ovviamente con i soliti rischi associati, anzi forse con più rischi associati rispetto agli investimenti tradizionali, è però vero che questa variabilità elevata fa sì che non possano essere utilizzate in modo facile per i pagamenti, perché se io effettuo un acquisto oggi, ma il prezzo che ho pagato è variabile, quindi io mi accorgo che se avessi tenuto quel valore il giorno dopo avrei avuto molti più soldi, oppure se aspetto a comprare qualcosa e domani i miei soldi perdono valore, beh, questo non è il massimo. E allora come posso risolvere questo problema? La soluzione arriva proprio dalla possibilità di programmare questi asset digitali, cioè grazie alla possibilità di creare programmi, che per esempio su Ethereum si chiamano smart contract, io posso creare delle tabelle che sono fondamentalmente la rendicontazione di nuove monete, nuovi token, cioè io posso creare una valuta. Ovviamente, se io creo una valuta, il valore che ha è quello che le riconosce il mercato. Quindi se la creo da zero e nessuno le riconosce il valore il suo valore è tendenzialmente zero. Se questa valuta però mi dà accesso a qualche bene, a qualche servizio, o per qualunque motivo è interessante per una comunità, ecco che qualcuno vorrà acquistarla. E allora se c'è qualcuno disposto a venderla, ecco che la valuta inizierà ad avere un prezzo, inizierà ad essere quotata sul mercato. Anche in questo caso però il prezzo sarà oscillante, perché dipenderà da ogni giorno quanta domanda, quanta offerta c'è, e quindi avrò il prezzo di ogni giorno, che potrà variare da un giorno con l'altro.
E allora come faccio a rendere stabile questo valore? È possibile creare delle valute, delle criptovalute, che si chiamano Stablecoin, che fondamentalmente sono stabili rispetto a qualcos'altro, e in particolare possono essere stabili rispetto al valore di alcune monete fiat, come ad esempio il dollaro o l'euro. E come è possibile implementare un meccanismo del genere? La soluzione più facile è la cosiddetta IOU, cioè io ti devo qualcosa, nel senso che vengono messi dei titoli, quindi dei token, che valgono ad esempio un dollaro. Quindi per acquistarli io devo pagare un dollaro, e la società che crea lo smart contract raccoglie questi dollari e fa in modo che quando chiunque consegnerà uno di questi token, potrà ricevere un dollaro in cambio. Ecco che il valore di questi token in qualche modo si attesta al valore del dollaro, perché chiunque può comprarli proprio a quel valore e chiunque può venderli esattamente a quel valore. Uno dei più famosi esempi di questa soluzione è Tether USDT. Ovviamente esiste un rischio associato a tutto ciò, perché c'è una società che garantisce il fatto che se qualcuno si dovesse presentare con un token USDT riceverà un dollaro. Se la società non dovesse rispettare questo patto, chiaramente quei dollari, quegli USDT, quei token, perderebbero di valore. E allora perché qualcuno dovrebbe voler comprare degli USDT pagando in dollari? Uno dei motivi principali è che, al contrario dei dollari tradizionali, gli USDT funzionano su blockchain, quindi sono dei token che possono interagire con gli smart contract e quindi possiamo dire in qualche modo che sono degli asset digitali programmabili. Ma questo non è l'unico modo per poter realizzare uno stablecoin. Infatti, oltre al fatto che una società esterna possa darmi garanzia che un certo token vale un certo valore, ad esempio un dollaro o un euro, è anche possibile creare degli algoritmi che garantiscono questa proprietà. Questi stablecoin si chiamano appunto stablecoin algoritmici e adesso proverò a darvi una spiegazione tramite un esempio. Immaginatevi di creare un token e associare a questo token, a questa valuta, una sorta di rendimento. Un rendimento però variabile, che può essere quindi molto alto o molto basso. Immaginatevi ora di voler far valere questa valuta circa un dollaro, quindi un valore il più possibile vicino a un dollaro. Quello che potete fare con una manopola che regola l'interesse è aumentare o abbassare l'interesse per far sì che la valuta valga il più possibile un dollaro. E come è possibile questo? È ovvio che se io aumento l'interesse di quel token, beh, ci sarà più gente interessata ad acquistarlo e quindi il prezzo di quel token tenderà a salire, mentre se io abbasso l'interesse ci sarà meno gente interessata ad avere quel token e quindi il valore del token stesso pian piano diminuirà. Ecco che se io ora dessi il potere di gestire la rotazione della manopola a un'entità, a un'istituzione ad esempio, avrei realizzato una valuta, anche se in modo molto semplice e tagliando molti dettagli, che più o meno cerca di rincorrere il dollaro e ci sarà questa entità, questa società, questa istituzione, che dovrà lavorare per far sì che i tassi vengano alzati o abbassati quando serve. E se invece io non volessi che una singola autorità, una singola entità, detenesse tutto il potere di decidere come variare i tassi di interesse? Una cosa che potrei fare è creare un altro token che verrebbe utilizzato soltanto per votare se aumentare o abbassare i tassi di interesse e in questo modo chi potrà decidere se appunto girare la manopola in un verso o nell'altro sarà una moltitudine di persone, ovvero saranno tutti quelli che detengono questo token e magari la votazione potrebbe avvenire a maggioranza.
Ora però c'è un piccolo problema, il meccanismo potrebbe funzionare, ma chi mi garantisce che chi detiene il secondo token voterà nel modo corretto per fare in modo che il primo token valga veramente un valore simile a un dollaro? In realtà in questo momento nessuno me lo garantisce, quindi i detentori del secondo token potrebbero votare quello che vogliono senza nessun tipo di conseguenza in caso di voto sbagliato e senza nessun tipo di ricompensa nel caso votassero nel modo corretto. E allora immaginatevi un meccanismo codificato all'interno di uno smart contract che implementi la seguente funzione. Nel momento in cui vedo che il primo token inizia a valere diversamente dal dollaro, quindi per esempio inizia a valere 0.9 dollari, 0.8, 0.5 dollari, allora lo smart contract potrebbe mettere in atto il seguente meccanismo, potrebbero essere stampati, creati nuovi token del secondo tipo, potrebbero essere venduti e il ricavato potrebbe essere utilizzato per acquistare e quindi aumentare la domanda dei token del primo tipo. Ovviamente aumentando la domanda a parità di offerta si avrebbe un fenomeno che farebbe aumentare il prezzo del primo token e questo meccanismo potrebbe andare avanti finché questo prezzo non raggiunge il dollaro. Quindi ecco che abbiamo un meccanismo automatico che, se si accorge che il primo token inizia a valere meno di un dollaro, stampa dei token del secondo tipo per acquistare i token del primo tipo e riportare il valore di nuovo a un dollaro. Ed ecco quindi che abbiamo introdotto un meccanismo che in qualche modo punisce o penalizza i detentori del secondo token nel caso in cui la manopola di cui parlavamo prima non venga girata nel verso corretto, perché verranno stampati i token del secondo tipo e quindi il valore di quei token verrà diluito, ci sarà inflazione. Quindi io detentore di token del secondo tipo non vorrò che questo meccanismo entri in atto e quindi cercherò di votare il più possibile in maniera corretta.
E se i detentori di questi token, sia del primo tipo che del secondo tipo, fossero sparsi per tutto il mondo e quindi chiunque potesse comprare un token che vale un dollaro e scambiarlo o comprare un token che mi permette di votare come girare la manopola? Sembra quasi incredibile, ma questa cosa funziona, è vera. Il token del primo tipo si chiama DAI, il token del secondo tipo si chiama MAKER e questo meccanismo MAKER - DAI permette di regolare il valore del DAI a un dollaro. E potete vedere che sono ormai diversi anni che questo token ha assunto il valore di un dollaro, nonostante non ci sia dietro una società che ne garantisca il buyback, ovvero non c'è una società che se andate lì con un token DAI vi dà un dollaro. Ma il fatto che voi potete scambiare un token DAI con un dollaro vi viene garantito da un algoritmo, cioè dallo smart contract che implementa questa soluzione.
E allora ecco che diventa possibile detenere criptovalute che però non abbiano la volatilità di cui parlavamo prima, quindi criptovalute che siano stabili rispetto a valute fiat, come ad esempio il dollaro, e queste criptovalute dette stablecoin sono molto comodi per i pagamenti perché il loro valore è sempre di un dollaro, indipendentemente dalla domanda e dall'offerta di questi token sul mercato. In questa lezione abbiamo quindi visto come le criptovalute possono essere utilizzate non soltanto per lo scambio di valore ma anche per esempio per i pagamenti, ma oltre all'applicazione finanziaria vedremo che ce ne saranno molte altre anche più interessanti. Nella prossima lezione vedremo invece come è possibile detenere questi token e come è possibile effettuarne lo scambio da un punto di vista operativo.