Ultimamente il significato del termine Start-up è stato parzialmente distorto nel linguaggio comune, arrivando a intendere con esso soltanto la fase di lancio di un qualsiasi prodotto. Ma è bene fare ordine e sottolineare anche il suo significato più peculiare, che quasi tutti, tranne gli addetti ai lavori, sembrano aver dimenticato.
Se da un lato resta appropriato far coincidere l’espressione con la semplice fase iniziale di un’impresa, dall’altro occorre evidenziare che il termine si riferisce anche a una tipologia di azienda ben precisa, differente da una tradizionale in due aspetti fondamentali.
Anzitutto, quando si parla di “Start-up” nel senso più stretto del termine (quindi come tipologia di azienda), ci si riferisce a un’impresa che fin dalla sua nascita è progettata per essere scalabile. Con l'aggettivo “scalabile” si intende la possibilità intrinseca per il business di poter aumentare le sue dimensioni, i suoi clienti e il suo volume d'affari in maniera esponenziale, senza che ciò richieda un impiego di risorse proporzionali.
Facciamo un esempio.
Se volessimo aprire una catena di ristoranti, per ampliare il business ed espanderci dovremo ogni volta impiegare la stessa “quantità” di sforzo pratico ed economico: il costo e il lavoro necessario per aprire un nuovo ristorante, infatti, sarà sempre simile a quello del primo.
Ci stiamo muovendo quindi nel panorama di un’impresa tradizionale.
Pensiamo invece ad esempio ad aziende come Dropbox, Facebook o Youtube. Una volta trovata la chiave di volta in grado di far funzionare il modello di business, è stato per loro possibile espandersi a livello globale in maniera estremamente più snella e veloce rispetto alla catena di ristoranti. Grazie alla rete, queste aziende hanno potuto scalare il mercato su scala globale, rendendo il loro prodotto a disposizione di chiunque disponesse di una connessione internet nello spazio di pochi click.
Il secondo elemento che distingue un’azienda comune da una Start-up, risiede invece nel non aver ancora chiaro, nelle fasi iniziali, il proprio business model.
Esistono versioni leggermente diverse della definizione di “modello di business”, ma essenzialmente ci si riferisce alle soluzioni organizzative e strategiche che permettono a un’azienda di creare valore.
Quando Facebook è nata, ad esempio, si proponeva come un semplice network per studenti universitari. Oppure un altro tipo di compagnia potrebbe ritenere erroneamente che i privati siano i suoi clienti ideali, per poi scoprire invece attraverso test, ricerche e sperimentazione che il loro prodotto funziona molto meglio se venduto alle aziende, seguendo un modello di business b2b.
Ecco quindi che avere chiaro il terreno in cui ci stiamo muovendo diventa fondamentale per impostare al meglio la nostra iniziativa.
Per aiutarti a impostare al meglio il modello di business che hai in mente, sia che si tratti di qualcosa di classico o di più innovativo, noi di 4books abbiamo selezionato per te alcuni fra i migliori best seller del mondo sul tema e li abbiamo condensati in pillole di sapere che puoi consultare agevolmente in pochi minuti, anche in mobilità.In questo modo potrai farti un’idea approfondita dei contenuti che troverai nei testi originali.
Da zero a uno
Pietra miliare del settore, uno di quei libri che tutti conoscono e a cui tutti coloro che intendono avviare un’attività dovrebbero dare un’occhiata.
In questo testo Peter Thiel, co-fondatore di PayPal, ci spiega la filosofia che secondo lui deve guidare ogni Start-up che ha come obiettivo quello di cambiare il mondo, partendo da un mercato di nicchia, fino a sviluppare un monopolio che le permetta di investire per migliorare la vita di tutti.
Costruire una startup in grado di migliorare il futuro 14 min
Da zero a uno
From Nothing
Ian Pribyl ha capito subito che le potenzialità offerte da Internet gli avrebbero garantito l’indipendenza desiderata, e a soli sedici anni ha cominciato a lavorare online. Dalla sua esperienza è nato un manuale di facile lettura e comprensione che accompagna il lettore, passo dopo passo, nella costruzione di un business online.
Non servono grandi capitali per cominciare, bastano 100 euro. Partendo da questa piccola somma, è assolutamente possibile mettere in piedi una realtà che, nel corso del tempo, diventi redditizia.
C’è una sola condizione: essere disposti a lavorare duramente e a investire nel business il proprio tempo.
In un percorso a tappe, l’autore condivide strategie e strumenti testati nel corso della sua carriera, ma anche conoscenze di marketing digitale necessarie a raggiungere lo scopo e a mettere in piedi un business model vincente.
Come creare un business online e avere successo 21 min
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Launch
Creare il prodotto adattandolo alle necessità del mercato, definire con precisione la lista dei potenziali clienti in modo da avere un’alta percentuale di conversioni, aumentare la reputazione del proprio brand distribuendo valore ai clienti acquisiti e potenziali. Su queste mosse, ma non soltanto su di esse, si basa la strategia di Jeff Walker per vendere quasi qualunque cosa online, costruire un business che amiamo e vivere la vita che abbiamo sempre sognato.
La tecnica promette lanci di successo per prodotti di qualsiasi tipo, perfino quelli non ancora realizzati, con la certezza di costruire un modello di business vincente.
Come lanciare qualsiasi prodotto con successo 13 min
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