
Cura la parte di editing e distribuzione
Dall'editing alla pubblicazione: perfeziona il tuo podcast per il successo
10min

Dall'editing alla pubblicazione: perfeziona il tuo podcast per il successo
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Molto bene. Allora, abbiamo il nome del nostro podcast, abbiamo l'argomento, l'abbiamo registrato perché abbiamo deciso la nostra confgurazione “microfonifca”, a questo punto abbiamo il nostro fle audio grezzo. Qua ci sono due decisioni da prendere, la prima è: voglio modifcare questo fle audio per, ad esempio, aggiungere una musichetta? Per sistemare, tagliare alcuni aspetti che non mi piacciono o magari per modulare la voce di modo che sembra abbia una voce pazzesca? Che cosa devo fare con questo fle? Magari voglio inserire degli spot di qualche sponsor perché pagano e aggiungo gli spot all'inizio dell'audio o in mezzo all'audio o in più parti. In questo caso devo editare un fle. Quando devo editare un fle le scelte sono due: o lo faccio io, o lo do da fare a un montatore. Il mio suggerimento è se lo puoi fare, se te lo puoi permettere, delega. Montare, editare fle video e audio è un mestiere. Come tutti i mestieri ed è anche molto lungo e faticoso. È anche vero che l'editing audio è più veloce dell'editing video, quantomeno di podcast, non parliamo di musica dove invece l'editing può essere lunghissimo e faticosissimo. La parte video, se c'è un monologo... immaginate un video di 5 minuti, se devo editare il video è più lungo il montaggio perché l'esportazione richiede più tempo. Il fle video è più grande del fle audio, banalmente. Se posso permettermelo, lo do fuori. Questo è il suggerimento assoluto, perché uno che sa montare ed editare ci mette un attimo a fare una roba che tu ci metti 7 ore e lo fa anche meglio. That's it. La perplessità che uno ha è: “Sì, però solo io so esattamente dove bisogna cambiare, ce l'ho in testa io...” no. Se sei ben organizzato dai delle indicazioni, poi dopo un po' che c'è un rapporto col montatore di fducia, sa esattamente cosa deve fare e lo fa meglio di te. That's it, fne della storia. Se, invece, non te lo puoi permettere oppure dici: “No, io sono il più bravo a editare fle audio”, allora se sei il più bravo vuol dire che stai lì, studi, ti applichi, approfondisci quello che è il programma se vuoi usare Audacity per editare gli audio o hai anche dei software per editare l'audio direttamente dentro il tuo cellulare. Ad esempio inShot fa fare un editing sì video, ma puoi anche minimamente editare l'audio. Ora, io distinguo un editing audio in diverse componenti. La prima componente è il cosiddetto trimming. Se io devo tagliare in testa e in coda un fle, quello lo puoi fare tu, no? Se tu semplicemente devi tagliare l'inizio dove dici “ok, 3, 2, 1, partiamo” e allora devi togliere quei 10 secondi all'inizio e alla fne che era il tempo per cliccare “aspetta che stoppo”, allora lo puoi fare tu. Su Audacity è molto semplice, c'è un comandino, selezioni la parte da tagliare, tagli e poi salvi il fle. Fine della storia. Oppure prendi quel fle, lo porti sul cellulare, lo apri con un'APP che faccia l'editing audio e tagli l'inizio e la fne. InShot, ripeto, spesso capita che sono lì, ho un video, taglio l'audio, gli dai una sistematina al volo... è una roba che anche un ignorante come me riesce a fare, quindi si può fare facilmente. Diverso è se devi metterti lì a editare, ripulire, equalizzare, bilanciare... quello è un mestiere da professionisti, delegalo. Come puoi fare per evitare di delegare, però? Se risolvi a monte il problema. Se tu riesci ad avere un audio che è il più pulito possibile e che già ti suona bene ed è qualitativo, l'unica cosa che devi fare è togliere la parte iniziale e la parte fnale. Oppure, se il tuo format funziona – ad esempio – in diretta, tu registri solamente l'audio che va in diretta e a quel punto quello che va in diretta sei già pronto per far sì che vada bene, giusto? Perché è l'audio che va in diretta. Se fai degli errori in diretta... hai fatto degli errori, mi spiace per te, però fa parte di quel tipo di format e di contenuto. Nel mio caso faccio questa scelta: se faccio delle interviste le interviste vanno live, e l'audio che parte dall'inizio alla fne viene caricato sul podcast. That's it. Ho già deciso che l'audio va bene lato mio, perché ho dei settaggi, lo reputo un audio decente. L'audio dell'ospite dipende, chiaramente, perché dipende dalla sua confgurazione, però se funziona dal punto di vista complessivo e non è proprio un audio disturbato, schifoso, a quel punto quell'audio della diretta va sul podcast. Allo stesso modo, invece, se ho fatto io un video mio di monologo che viene montato e ho un video già preparato, quello che carico l'ho già approvato e quindi anche l'audio conseguente è approvato. In generale il mio suggerimento è: più stai lontano dall'editing, meglio è. Perché? Perché l'editing richiede un sacco di tempo e per la maggior parte dei podcast dove c'è qualcuno che in sostanza parla di argomenti di business o di argomenti che non sono necessariamente qualitativi dal punto di vista sonoro. Non stai facendo un brano musicale che richiede una qualità diversa, e allora giustamente c'è tutta una parte di editing da cui non ti puoi sottrarre, ma per il parlato una volta che hai una buona impostazione, un buon sistema produttivo e registri la messa in onda... a quel punto quell'audio va bene così. Quello è e quello resta. Tanto più che se vado a vedere di nuovo la classifca dei podcast, a parte il mio, voglio dire... “Muschio Selvaggio” è la messa in onda. “La Zanzara” è la messa in onda, hai tutta una serie di podcast che sono la messa in onda. Poi altri decidono, chiaramente, di avere dell'editing. Anche l'inserzione di jingle di audio, dal momento in cui lo fai all'interno di una diretta, sei magari con StreamYard che stai registrando, mandi il jingle, poi entri tu e tu a quel punto nell'audio ce l'hai già. O se fai la parte degli sponsor e vuoi leggere prima i ringraziamenti per gli sponsor, lo puoi fare in diretta: parli, parte il jingle e poi parti tu. “Oggi ringraziamo A, B, C, D, E e siamo qui con... Vasco Rossi”. Basta, a quel punto hai già tutto pronto in un unico fusso, diventa più facile da produrre, diventa più veloce, hai più la possibilità di tornare al nostro primo punto di questa immersione nel mondo dei podcast che è “è sostenibile la tua produzione, sì o no?” Perché se ci metti vent'anni per fare un podcast, questo è un casino, invece devi essere in grado di continuare a produrre. Una volta che ho fatto questa decisione “editifera”, ho il mio audio. Cosa faccio con l'audio? Come lo carico da qualche parte? Anche in questo caso, al posto di girare intorno, vi dico la soluzione che uso io, semplice e funziona da anni: io uso una piattaforma che si chiama Spreaker. Spreaker fa un mestiere molto semplice, crei un proflo, ti registri, poi carichi il tuo fle audio e poi Spreaker lo carica in automatico sulle varie piattaforme, Spotify, iTunes, Amazon... dove vuoi tu. L'unica cosa che devi fare è avere un fle audio, stabilire un titolo e una descrizione, se vuoi dei tag. That's it. È l'unica cosa che devi fare. Quando uno dice: “Eh, ma come faccio a caricare un podcast?” non devi far niente! Devi solo trovare la piattaforma giusta, devi avere un fle e un titolo, tutto qui. Fine del problema. Allora, da questo punto di vista è utile una piattaforma del genere. Ne esistono mille altre, io vi dico che uso questa, domattina magari ne uso un'altra, però ad oggi sto usando Spreaker e devo dire che ti risolve molti problemi, perché sennò dovresti caricare singolarmente. Dall'altro lato hai lo svantaggio che non hai – diciamo – il controllo nativo. Se tu operi all'interno di una piattaforma è sempre meglio, perché hai più gli strumenti di una piattaforma. È come se su YouTube voglio caricare un video da Loomly o se lo carico nativamente dall'APP di YouTube, hai più il polso della situazione. Quindi vantaggi e svantaggi, come al solito, però anche dentro Spreaker hai delle statistiche di utilizzo, di download, hai qualche dato che ti può tornare utile e volendo anche una parte di monetizzazione che io non utilizzo, però volendo hai anche quella parte lì. Peraltro la parte di monetizzazione le varie piattaforme vorranno gestirsela da sé, quindi ci sarà questo aspetto da considerare, ma usciamo da questo argomento. File pronto, trova una piattaforma – se non ti piace Spreaker usane un'altra, probabilmente ci sono anche piattaforme gratuite – carica il tuo fle, colleghi chiaramente la piattaforma con Spotify, iTunes, avrai il tuo proflino, no? Come creare un proflo su Facebook, su Instagram o Tik Tok. Crei il tuo proflo sulle varie piattaforme, dopodiché le connetti con Spreaker. Segui le istruzioni, è una roba che può fare un bambino di 9 anni, non è una roba complessa. E una volta che sei connesso non fai altro che carica il tuo fle. Lo puoi fare da cellulare, io tipicamente lo faccio fa cellulare. Prendi il tuo fle, “Carica fle”, metti titolo, che spesso nel mio caso è copiato e incollato dal titolo del post, e a questo punto pubblica. Il tempo di pubblicazione è 2 minuti, ecco. E a quel punto il fle va in giro: Spotify, iTunes, eccetera. Questa, per me, è la modalità più effcace, più semplice, se parliamo di un livello base/intermedio o fno al mio livello. Non so dove mi collochi in questo mondo dei podcast, però fno al mio livello va bene così. Poi se vuoi salire di livello, a quel punto si parla di una produzione dedicata, un team dedicato che fa solo quello e fa editing, “pillolamento”, produzione... è una radio vera e propria a quel punto. Però sei a un livello dove probabilmente non hai bisogno di questo corso perché sei già partito col tuo podcast, stai già dominando il mondo, eccetera e spero che sarà quello che ti succederà dopo aver seguito questo corso. Fammi sapere se queste informazioni ti sono state utili, mi fermo qua e non vedo l'ora di ascoltare il tuo podcast!