
Impara a muoverti strategicamente
Come concretizzare il tuo cambio lavoro grazie ad azioni mirate e networking
8min

Come concretizzare il tuo cambio lavoro grazie ad azioni mirate e networking
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Siamo arrivati a un punto in cui, in teoria, se abbiamo fatto bene i nostri compiti, abbiamo messo a posto la nostra mentalità, no? L'approccio con i limiti principali di ragionamento, di pensiero, di identità. Dall'altro lato abbiamo visto quali sono le competenze di cui abbiamo bisogno, abbiamo un po' l'impostazione complessiva giusta, abbiamo capito che la paura fa parte del gioco, abbiamo individuato quella scintilla che per ognuno di noi è diversa e ci aiuta a creare quel punto di non ritorno. E che cosa ci manca ancora? Be', per cambiare lavoro, per la mia esperienza, un aspetto poi fondamentale è quello di avere una qualche strategia. Perché è tutto bello pensare positivo e avere la faccia da ebete, sorridere davanti allo specchio, ma poi non ti cambia un bel niente di niente. Com'è che, strategicamente, ti muovi? Allora, ci sono due aspetti importanti, secondo me, da considerare. Il primo è quello di considerare il networking come la grande risorsa. Networking signifca entrare in contatto con più persone possibili, quando sto pensando di cambiare di lavoro. Nel mio caso, mi ricordo che a un certo punto ho cominciato ad avere la voglia di smettere di fare l'avvocato. “Che cosa faccio? Io so fare solo questo.” E la prima cosa che ho iniziato a fare è stata cominciare a parlare. Chiacchierare in giro, parlare con persone magari lontane dal mio settore. Provare a buttare l'idea di dire: “Quali possano essere dei lavori che potrebbero essere interessanti anche per me?” Insomma, buttar lì il ragionamento e avere dei riscontri, dei feedback. È incredibile come tu possa raccogliere un sacco di segnalazioni, opportunità, semplicemente muovendoti. Mettersi in gioco, mettersi in movimento, mettere in circolo il nostro amore, come direbbe Ligabue (questa è bellissima!). Però mettersi in circolo è fondamentale, perché non lo sai che cosa c'è là fuori. Magari c'è un tizio o una tizia che sta cercando proprio una persona con le tue caratteristiche. Nel mio caso più di una volta è successo così. Mi ricordo sempre che un amico, giocatore di ping pong che aveva una società di CAD, semplicemente parlando mi ha detto: “Ma perché non vieni a fare marketing da me?” e io mi ricordo che, all'inizio, gli ho detto: “Senti, ma io non so neanche cosa sia il marketing. Zero. Non so neanche cosa sia l'informatica, niente, faccio l'avvocato.” però dalla conversazione è nato quello spunto che poi ha dato una direzione completamente diversa. E questo succede in continuazione. Succede così, guardate, anche per i clienti. Quando uno si ritrova un po' bloccato, sta cercando di raccogliere le idee su come aumentare un po' il fatturato, come risolvere le sue entrate economiche... è incredibile il potere di contattare persone, amici, conoscenti. “Ma conosci qualcuno che...?” è la rete di persone, sono i contatti personali che fanno la differenza. Perché i contatti personali aprono non solo opportunità, ma anche idee, migliori rifessioni. Vi faccio un esempio: è molto diverso lasciare una nuova startup partendo semplicemente da un'idea che sta nella tua testa, rispetto al: “Ok, ho un'idea. Fammi parlare in giro con un po' di persone, fammi raccogliere le loro reazioni. Fammi annusare i loro comportamenti. Come reagiscono a questo tipo di iniziativa?” perché questo fa la differenza. Questo continuo contattare. Questo ping pong ti mette in gioco. Soprattutto, ti inserisce nei ragionamenti, nei discorsi delle persone. Sei nel radar di una serie di persone che sanno “magari quella persona sta cercando qualcosa, magari è aperto anche a cambiare, a fare altro.” Un altro esempio. Ieri, una persona con cui stiamo lavorando per un progetto, ci ha mandato un paio di presentazioni e io ho subito pensato: “Questa persona sarebbe fantastico da lavorarci insieme!” e gli ho mandato un messaggio dicendo: “Guarda, se un giorno decidi di cambiare lavoro, ricordati che a me interessa fare due chiacchierare, perché saresti perfetto per collaborare con noi e blablabla.” Però nasce tutto dal fatto che siamo in relazione, stiamo dialogando ed è nel mio radar. Se invece uno sta nel buio della sua cameretta, fermo dietro una scrivania, non funziona. Il movimento, il networking è il nome e cognome del gioco quando uno vuole cambiare lavoro. Il secondo aspetto è che lanciarsi dallo scivolo super alto del cambio del lavoro è determinato da un gesto specifco. C'è un'azione specifca che fai e che mette in moto tutto il resto. In quel caso è una piccola spintarellina con le mani. Prendi velocità e poi vai giù, non ti puoi più fermare, a quel punto vai giù. Nel lavoro può essere una telefonata che fai, una mail che mandi, un incontro, una cena, un caffè, quando si potevano fare le cene. Però è una azione, al posto di pensare al piano totale complessivo, il lavoro... partiamo da una azione. Voglio cambiare lavoro? Mando una mail a dieci persone che penso possano essere interessanti per entrare in contatto, per scambiarci qualche idea, per vedere se hanno delle opzioni libere possibili e disponibili, per presentare il mio progetto, per... è una azione. Prendo, alzo il telefono, mando un messaggino. Alzo il telefono, faccio una telefonata. Mi attivo. Spesso, nella mia esperienza, uno si perde a pensare al grande piano, al grande progetto: “Ecco, però se cambierò lavoro, quando cambierò lavoro, però poi devo fare...” partiamo da una iniziativa controllabile. Sapete che in inglese si dice “Control what you can control”. Controlla quello che puoi controllare. Non puoi controllare tutto ma alcune attività che tu fai, le tue personalissime azioni, be', quelle le puoi controllare eccome! Il livello di sforzo che ci metti, il tempo che ci dedichi, quello lo controlli tu. Allora partire da una azione specifca è quello che determina il corso degli eventi. Io vi faccio un esempio, da dipendente, ad un certo punto ho detto: “Sai cosa? Accetto di andare a pranzo con una persona che mi proponeva di fare un'iniziativa imprenditoriale insieme”. Io facevo un'altra cosa, avevo un'altra attività, non ero neanche pronto a lanciarmi. Però la scelta di andare a fare quel pranzo lì ha determinato tutta la mia carriera imprenditoriale. Senza quel pranzo... non sarebbe nato nulla. Guardando indietro è incredibile come una piccola scelta, poi prende tutta quella che è la velocità, la direzione di una carriera professionale e di un lavoro. Parte tutto da alcune, specifche azioni. Precise. Il nostro compito, alla fne di questo modulino è che, smarcata tutta la mentalità, smarcato tutto quello che abbiamo visto, alla fne c'è un'azione precisa, specifca, che uno deve decidere di fare. Qual è quell'azione che appena fnisce questo diavolo di video prendi e fai?