
Impara le giuste competenze
Trasforma l'impossibile in possibile: acquisisci le competenze per il tuo cambio di lavoro
11min

Trasforma l'impossibile in possibile: acquisisci le competenze per il tuo cambio di lavoro
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Allora, una volta sistemato l'aspetto proprio psicologico, “cabezoso”, di quello che riguarda il cambiamento, che spesso si scontra con una paura del cambiamento - magari ne parliamo in un modulo a sé, la paura del cambiamento - a questo punto c'è un tassello importante. È il tassello delle competenze. Non Competenze.it ma delle competenze di cui hai bisogno per poter fare quel cambio. Dall'esterno vediamo la realtà, la nuova realtà, il nuovo settore, il nuovo lavoro, in un modo sempre sbagliato perché spesso non abbiamo quelle competenze. Facciamo un esempio: nella mia vita da dipendente con dei capi, la cosa incredibile è che era impensabile, per me, l'idea di fare l'imprenditore, di fare una roba mia. Perché mi sembrava una cosa impossibile. Pensavo: “Ma come si fa a mettere su un'azienda, una società, i soci, la contabilità, il bilancio, il commercialista, i collaboratori, le paghe...” non so, mi sembrava una roba oggettivamente impossibile. Come quando vedi gli Avengers e dici: “Ok, è un flm e stop. Non fa per me”. La mia valutazione, però, se guardo oggi con gli occhiali da piccolo imprenditore, perché io non è che faccia grandi aziende, faccio le mie piccole startup, però sono contento così e la cosa incredibile è che quello che mi mancava in quel momento – anche superato il blocco psicologico e la voglia di dire “ok, adesso facciamo qualcosa”. Ero già convinto, ad un certo punto ero già sicuro, anche passata quella parte lì, tutto pronto... e ancora non cambiavo. Perché non cambiavo? Perché non avevo le competenze che mi permettessero di capire che sarei riuscito a fare l'imprenditore. Semplicemente non era così impossibile, mi mancava l'esperienza e la conoscenza dei vari settori per avere una visione più oggettiva, più vera, di quell'argomento lì. Quand'è che ho cominciato, allora, a cambiare, nel mio caso nel percorso imprenditoriale? È stato quando, insieme a un altro socio che aveva più esperienza di me, ho visto che fare l'imprenditore non era una roba particolarmente impossibile. Aveva delle regole, delle tecniche come c'è in qualunque mestiere, e una volta che tu capisci i principali funzionamenti, a quel punto mettere su un'azienda non è che sia una cosa così diffcile. Trovare i clienti per quell'azienda è una cosa diffcile, ma questo è un altro discorso. Sono le competenze che ti mancano. Se io vedo Nadal che gioca contro Djokovic dico: “Ma è impossibile!” perché io non ho la loro età, non ho la loro preparazione atletica, non ho la loro tecnica. È impossibile! Se vedo il mio amico che fa il base jumper, che si butta e ogni volta posta su Instagram questi video che mi vengono le palpitazioni solo a vederlo, per me è impossibile. Per me è pericoloso. Per lui è un'altra giornata in uffcio: va lì e si butta giù. Perché? Perché lo sa fare, ha le competenze. Poi è chiaro che esistono mestieri, in questo caso più pericolosi o meno pericolosi, ma se tu hai una conoscenza e una competenza profonda di un argomento, la vedi in un modo completamente diverso. È come per un investitore, se un investitore è molto bravo, la sua valutazione del rischio è totalmente diversa da quella di un investitore che non sa che cosa fare. Il rischio del cambiare lavoro è percepito in modo completamente diverso in base – non solo al tuo carattere, alla tua identità e tutte le “pipponate” che ci siamo detti prima – ma in base alle tue competenze. Vi faccio un altro esempio semplice ma signifcativo. Tempo fa mi sono messo in testa, anche io, di fare il bagno nell'oceano ghiacciato di Brighton. Costumino, gennaio, prendi e vai dentro. Come fanno gli inglesi, non è che sia una roba strana, sai già che è possibile, va bene? Sai che è possibile come sai che è possibile cambiare lavoro, non è che non lo sai, non è che pensi “è impossibile cambiare lavoro”, lo sai che è possibile e lo sai che magari esistono delle opzioni là fuori, però non lo fai. In questo caso io sapevo, chiaramente, che era possibile fare il bagno a gennaio, nell'oceano di Brighton, solo col costumino, però... anche no. Io, poi, sono uno che soffre molto il freddo, non so voi. A questo punto com'è che sono riuscito a fare il bagnetto nell'oceano ghiacciato di Brighton? Perché ho cominciato ad acquisire competenze. Competenze con il metodo di Wim Hof, l'esposizione al freddo graduale, docce fredde la mattina. Nel momento in cui ho visto le reazioni anche mie personali, fsiche, a un'esposizione al freddo ho detto: “Ah, sai cos'è? Non pensavo che fossi in grado di gestirlo.” e entrare nell'oceano freddo, col costumino, diventa una cosa assolutamente fattibile. Sono delle competenze che hai visto. Un altro aspetto è questo: quando ti metti e ti esponi al nuovo, a un nuovo contesto, ti rendi conto di essere sempre più resistente, adattabile, di quello che ti potessi immaginare. Prendiamo ancora il caso del freddo. Quando sei davanti a una doccia fredda, la mattina, se uno ti dice: “Dai, vai dentro”. Il tuo cervello ti dice: “Non farlo! Non entrare nella doccia fredda! È la cosa peggiore che puoi fare, non farlo!”. Quando fai il passettino e il tuo corpo entra nel freddo non è che muori. Non fatelo, non è un consiglio medico, è un esempio di fantasia, questo. Ma ti rendi conto che il tuo fsico, se non hai problemi, malattie di qualche tipo, se hai un fsico normale, ti esponi alla doccia fredda e la tua testa è lì che dice: “We're all gonna die! Moriremo tutti” e il tuo fsico, invece, è lì che la gestisce. Se la tiene e sta al freddo. Questa è la cosa interessante. Il nostro modo di ragionare quando c'è da cambiare lavoro, è spesso un modo di ragionare ignorante, che non ha delle basi di competenza che permettano una decisione più serena. È per quello che quando uno deve cambiare lavoro, magari da un'azienda all'altra dello stesso settore, non ha tanti problemi. Oppure pensate a un manager, non so, Andrea Guerra di Luxottica, che dice: “Ok, io faccio il manager e poi vado in un settore completamente diverso.” perché lo fa senza problemi? Lo fa perché è padrone della materia (il management, in quel caso), sa gestire un'azienda a prescindere dal settore. Non è in sbatti perché cambia settore merceologico, lui sa quello che deve fare, ha le idee chiare, ha il suo modo di impostare il lavoro e può passare comodamente da un posto all'altro. Sono le competenze che fanno la differenza. Allora, esercizio per questo modulino: lista di quali sono le competenze di cui abbiamo bisogno per fare questo passaggio. Magari uno vuole cambiare lavoro, si è già convinto, dice “Io ci sono, sono in quella direzione però ancora non lo faccio, sono titubante”, facciamo una lista delle competenze di cui c'è bisogno per andare a fare quel mestiere. Faccio un altro esempio: vi raccontavo prima che per un periodo ho fatto il webmaster. Che a pensarci... ero un pessimo webmaster. Però sono passato dal lavorare nel marketing di un'azienda a fare il webmaster di un broker assicurativo, sono due cose molto diverse l'una dall'altra, giusto? Se torno indietro con la memoria e provo a pensare come ho fatto a fare quel passaggio, be', il passaggio l'ho fatto perché ho fatto una lista di quelle che erano le competenze necessarie per poter fare il webmaster. Mi piaceva il mondo internet della tecnologia digitale, però io lo vedevo dall'esterno, da osservatore. Appunto, perché lo comunicavo facendo il marketing, ma non ero quello che metteva le mani nel codice del prodotto, però mi interessava e mi piaceva anche sperimentare. Mi ero fatto, mi ricordo, il mio corsettino di ASP, mi ero studiato un po' di libri di PERL, che è un linguaggio di programmazione, un pochino di PHP, e via così. Quindi mi ero, come dire, interessato all'argomento, però non avevo grandi competenze. Quello che ho fatto, nel momento in cui ho deciso di provare questa opportunità, di fare il webmaster in questa nuova società, è stato di fare una lista di quali fossero gli aspetti principali che dovevo conoscere se volevo fare il webmaster. E, appunto, devi conoscere magari dei linguaggi di programmazione, devi sapere come funziona il trasferimento FTP dei fle, se registri un nome di dominio come fai ad associare il DNS a un certo dominio e tutti questi “spippolamenti” vari. Sono proprio delle funzionalità che devi conoscere e delle competenze che devi avere. Nel momento in cui cominci ad acquisirle tutto sembra più facile. Io mi ricorderò sempre che una volta dovevo mettere su un sito e non avevo mai messo su un sito. Ai tempi era proprio, immaginatevi, il sito con un logo e due scritte, due quadratoni colorati e fniva lì, non è che ci fosse granché, era l'inizio di internet. Mi ricorderò sempre che pensavo: “Ma come faccio a risolvere il problema di spostare questi fle che ho in questa cartella sul mio computer, il logo, questa immagine, questo fle di testo... come faccio a metterli lì, su internet?” e mi arrovellavo. Allora avevo chiamato un mio amico che faceva il webmaster e gli dissi: “Senti, mi spieghi come si fa?” e lui in cinque minuti mi ha detto: “Devi prendere SmartFTP – ai tempi c'era – e trascinare i fle. Quella è la tua cartella locale, trascinali nella cartella di internet.” e come per magia, poi, sono andato sul sito e ho visto i fle. E ho detto: “No! Non ci posso credere!” e quella è diventata la cosa più facile del mondo. Se me l'avessero chiesto un mese prima e mi avessero detto: “Monty, ma sei sicuro di fare il webmaster?” avrei detto: “Impossibile, mi sembra un mondo così complicato. Sono le competenze che fanno la differenza. Qual è la lista di competenze che puoi acquisire oggi? Che puoi studiare? Ogni competenza, poi, ha ovviamente dei tempi diversi di acquisizione. Avrai qualcosa che impari più nel lungo periodo, e allora anche il passaggio, la migrazione, sai che richiederà più tempo. Magari decidi che per cambiare un certo tipo di lavoro hai bisogno di una laurea o di una specializzazione. Va benissimo, sai che nella tua lista di competenze hai bisogno di due anni per specializzarti. Però lo sai che fatto quello, poi ci arrivi. Competenze, competenze, competenze!