
Perché fare interviste?
Scopri il potere delle conversazioni: oltre l'intervista formale
19min

Scopri il potere delle conversazioni: oltre l'intervista formale
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Benvenuta/o a questo corso, instant course, sul tema delle interviste. La premessa che faccio è che io non sono un giornalista, non sono un intervistatore professionista. Sono uno curioso che, per una serie di casi del destino, mi sono ritrovato a fare un sacco di chiacchierate. Molte persone le vedono come intervista. Nella mia testa sono delle chiacchierate. Chiaramente, negli anni precedenti, ho fatto tante interviste. Amministratori delegati, personaggi, un sacco di eventi dove appunto vai e devi parlare o far parlare degli ospiti. Sono tanti anni che sto dietro a questo mondo delle conversazioni e Competenze.it mi ha detto "dai Monty, facciamo questo corso dove provi a condensare le cose che hai capito". Ovviamente dal mio punto di vista molto informale rispetto a quello che può essere l'approccio di un giornalista professionista che ha tutte le sue linee guida e magari abituato a non avere a che fare con il mondo social. Un taglio più formale anche perché magari è obbligato dal proprio editore e quindi questa è una cosa da considerare. Se però ti interessa avere una visione diversa del mondo delle chiacchierate sono qua apposta per cercare di condensare quello che ho capito. La prima considerazione da cui partire è perché fare delle interviste oggi sui social. Che siano interviste video o che siano interviste audio stile podcast qual è il vantaggio, il beneficio, che ne hai tu o che ne ha la tua azienda dal fare questo tipo di attività. Un primo evidente beneficio del fare delle interviste è quello che migliori. Parlando con un sacco di persone in gamba, che sono i tuoi ospiti, ogni giorno impari qualcosa. Primo vantaggio che è assolutamente importante. Immagina di essere nel settore dell'avvocatura e ogni volta intervisti persone che ne sanno del mondo del diritto. Spazi dal diritto penale, civile, amministrativo, cyber crimini, ecc. Ovviamente hai una cultura che, oltre a quella che è la tua personale conoscenza, si va allargare grazie agli ospiti. Beneficio numero uno. Importantissimo e spesso sottovalutato. Non è soltanto l'idea di fare la strategia di contenuto. Questo è, come dire, il macro presupposto di fare chiacchierate, di fare interviste. Grande vantaggio. Secondo vantaggio, sempre collegato alle persone che intervisti, è che inevitabilmente ti crei una rete di contatti molto interessante. Se tu sei nel settore dei CFO ti occupi di tutto il tema della contabilità, della finanza di un'azienda in particolare. Una volta che si inizia a organizzare delle chiacchierate su questi temi parli con tantissime realtà che magari sono realtà poi interessate ad avere i tuoi servizi. Oppure se sei un libero professionista, magari sei una web agency, e intervisti tutti i direttori marketing di tutta una serie di aziende, potenzialmente, quelle aziende vedono che sei in gamba e ti conoscono. Sai quando si fa una chiacchierata ci si conosce anche personalmente. Magari spendi un'ora di tempo insieme, è un tempo che ti dà una certa intimità e conoscenza. A questo punto può essere che nasca una relazione, anche commerciale. Per cui un secondo vantaggio del fare queste chiacchierate e che ottieni un canale diretto di conoscenza, che è molto diverso dal mandare una mail o mandare un messaggio su linkedin. O fermare un tizio ad un evento e dire "guarda, sono Pippo Rossi e ho l'agenzia e curiamo i social media...". Ok, mettiti in fila, ce l'abbiamo 350.000. Quando i rapporti nascono da una chiacchierata, se sei in gamba o se hai delle osservazioni interessanti, uno ti conosce. Secondo me è un altro aspetto utile, non è necessariamente una funzione utilitaristica e non vedo mai le chiacchierate da un punto di vista utilitaristico. Ma mi sono reso conto che è, come dire, un vantaggio indiretto del conoscere tante persone. Questo è normale anche nella vita di tutti i giorni. Se hai degli amici e una rete di persone molto allargata e di qualità quando hanno bisogno di qualcuno nel uuo settore, che tu faccia l'oculista, il dentista o il dog sitter, ti fanno un colpo di telefonico. Senti se c'è un problema, mi dai un'occhiata, mi dai un parere o mi dici da chi poter andare? E' la stessa cosa, stai allargando virtualmente la tua rete di contatti che è una un aspetto positivo. Ovviamente, un terzo aspetto positivo, è che da queste chiacchierate, se sono interessanti, nascono contenuti. Questi contenuti poi vanno a beneficiare un pubblico più ampio che non è solo il tuo intervistatore e te stesso. Ma vai a beneficiare un pubblico più ampio. Quel contenuto poi decidi come farlo. Può essere un contenuto video che metti su YouTube, lo metti su instagram, lo metti sul Linkedin. Può essere un contenuto audio che deriva da quella conversazione. Può essere una trascrizione di tutta la conversazione. Esce un lungo articolo per il tuo blog aziendale o personale. Insomma, hai una serie di vantaggi a livello di produzione di contenuto. E questo contenuto, se apprezzato, crea una community. Ne abbiamo parlato tante volte. Crea delle persone che magari seguono quello che fai e da lì in avanti poi capirai questa relazione come si allarga. E allora vedete che è interessante questa modalità di chiacchierate, di interviste. Perché ha tanti benefici secondo me che non vengono considerati. Per me, di tutti quelli che abbiamo detto finora, il beneficio migliore è la possibilità di continuare ad imparare, soddisfare la mia curiosità. Perché sono curioso di carattere. E questi rapporti che si creano con persone super interessanti con le quali non avrei mai pensato neanche di riuscire a parlare in vita. Magari vedi un personaggio o un'artista che seguivi da bambino, l'hai visto per 40 anni, e poi poterci parlare è una roba che per quanto io non sia un fan del "fansismo" è interessante e divertente. Si aprono delle esperienze anche personali molto piacevoli. E poi dal punto di vista del business la produzione di contenuti è un aspetto importante. Anche il vantaggio che se tu vuoi posizionarti su un argomento, che siano le tazzine, perché magari voi vendere tazzine in vita tua e le tazzine sono il cuore della tua esistenza. E' difficile essere sempre il più bravo di tutti. E' quasi impossibile a meno di essere super top maestro, però non è facile. La possibilità invece di far parlare altri ospiti di quel mondo che ti spiegano i materiali, i colori. Allora ti dà la possibilità di mettere fuori di contenuti che sono validi a prescindere da te. E questo significa che anche uno studente lo può fare. Non devi per forza essere un fenomeno esperto di un argomento per chiacchierare e intervistare delle persone. Hai la possibilità di far parlare loro. E questo secondo me è un aspetto importante. Nel momento in cui lo fa nel modo giusto. Nel mio caso, se volete la mia esperienza di questi quattro chiacchiere che sono conversazioni informali, la scelta è stata quella di dire "sai cosa, io sono curioso di carattere e sono stufo di fare interviste impacchettate, formali, come ho dovuto fare per tanti anni in televisione o agli eventi. Ti arriva l'amministratore delegato e hai tutta una serie di domande e risposte che devi seguire perché magari l'azienda è quotata in borsa, non puoi fare mille casini." Cioè succede un bordello se tu esci da quei binari. Oppure neanche ti fanno fare intervista se vai fuori da quei binari. Invece in questo momento, ma è qualche anno, che mi piace molto l'idea di soddisfare la mia curiosità e voglio improvvisare. Non voglio arrivare pronto, voglio arrivare affamato di conoscenza. Non voglio sapere nulla dell'argomento non so di astrofisica. E' una reazione vera quella. Perché non mi sono preparato prima e ho letto 10 libri astrofisica per arrivare e fare fenomeno anch'io. Arrivo dichiaratamente ignorante ma curioso. Curioso e cerco di venirti dietro e in questo modo le persone che guardano, che magari non hanno un'esperienza di astrofisica, si ritrovano in quella ignoranza che però cerchi di colmare di volta in volta. Allora questo è un approccio. Di solito invece l'approccio giornalistico è un approccio che arriva estremamente preparato. Se arriva un giornalista musicale ad intervistare Vasco Rossi sa tutti i brani di Vasco Rossi. Sa esattamente la storia. Ha studiato bene e questo è senz'altro un approccio possibile che a volte devi fare. Dopo ne parliamo. Figurati, quante chiacchierate ho fatto che ho dovuto magari preparare per sei mesi 6 mesi. Dove ti guardi tutto di tutto, devi arrivare estremamente preparato perché il contesto dell'intervista non è informale, improvvisato. E' un contesto dove è richiesta la tua preparazione. Nel mio caso invece oggi vedo che si apre questa modalità più di conversazione sui social come viene in quel momento che ha tutta una serie di problematiche e di rischi. Facciamo un esempio. Se io faccio una chiacchierata con un ospite e decido di seguire la mia strada che al 95% è sempre così nei miei quattro chiacchiere. Arrivo volutamente impreparato per seguire il flusso della conversazione. In quel momento, se l'ospite dice "Ciao Monty, ma scusa ma il Brighton a calcio come sta andando?" io parto e lo seguo sul calcio. Se mi dice hai visto questo film, io lo seguo sul film. Non ho una imposizione di argomento, di contenuto. Per scelta. Perché voglio seguire il flusso della conversazione. Così come faresti con un amico normalmente. Ti seguo e ti vengo dietro e se mi vengono delle idee te le rilancio e vediamo che cosa succede. Questo è un vantaggio diciamo di freschezza e di spontaneità. Perché è una conversazione che non è preparata. Lo svantaggio è che non puoi prevedere quale sarà il risultato. Magari una merda. Magari il risultato è che parli per mezz'ora del diritto di Sinner lungolinea perché ci impallinano su quell'argomento lì. Però uno dice: io questo ospite lo voglio sentir parlare di musica. Ecco quindi quello il problema. Però magari a volte vengono fuori delle cose molto carine. Questo approccio non lo potresti avere in televisione. Ad esempio, se Cattelan deve fare un'intervista, come fa poverino a improvvisare? la deve preparare bene perché quell'intervista deve performare in quei dieci minuti in prima serata. E allora deve essere preparata, deve essere provata. Ci sono gli autori che gli scrivono magari le battute a lui e all'ospite, la gag. Tutto un contorno perché quel contesto televisivo o radiofonico prevede quello. Anche perché magari l'ospite ce l'hai solo quella volta lì. Non è che poi lo puoi richiamare. E allora hai, come dire, pro e contro. Chiaramente il vantaggio di una format più strutturato, più "scriptato", è che tu hai la possibilità di avere un ottimo risultato se è ben preparato. Lo sai già che viene forma una cosa figa. Allora hai dei vantaggi. Per cui da soppesare in base a dove, sei che cosa fai, qual è l'approccio. Però vi segnalo che oggi esiste un approccio molto più easy che trovo alla portata di tutti, ecco. Tu puoi avere delle conversazioni con persone del tuo settore o con chi ti interessa parlare che ti portano, oltre che un accrescimento personale, una serie di benefici. E non devi necessariamente arrivare con 50 domande scritte. Ecco questo è un aspetto che mi interessava smarcare subito. Perché se devo avere 50 domande scritte entrò nella logica dell'intervistatore professionista, del giornalista. E' gente che studia, si prepara per anni su questi argomenti e su un certo tipo di approccio per riuscire. Fare delle interviste che entrano nel merito o che magari mettono in difficoltà l'ospite perché vogliono tirar fuori la notizia, lo scoop. Lo vedo molto più complicato questo oggettivamente. Io, ripeto, faccio l'imprenditore e quindi non ho tutta una serie di basi giornalistiche. E allora nel mio caso funziona molto di più pensare a delle persone con cui voglio parlare e con quelle persone, a quel punto, avere una conversazione informale come viene. Con il rischio, che mi assumo, è che a volte il contenuto sia poco interessante perché inevitabilmente hai preso magari una direzione sbagliata nella chiacchierata. Non sono venuti fuori elementi interessanti. Oppure quell'ospite poteva parlare anche di... però te ne sei dimenticato, non lo sapevi. L'altro problema che hai, se scegli questa strada più informale, è che gli ospiti che vengono a parlare di un argomento portano dietro un pubblico interessato a quell'argomento. Abituati, ad esempio, a vedere intervistatori di cinema essere molto preparati con un attore, un regista, quando lo intervistano. E quando vedono qualcuno che magari non sa neanche quali film abbiamo fatto quel personaggio dicono "ah, ma come può essere questo integratore così ignorante?" perché non hanno il contesto del punto di partenza. Ecco, questo è un aspetto. Qual è l'altro vantaggio però che io vedo nel fare conversazioni informali e così un po' più improvvisate. E' un vantaggio di diametro. E' un vantaggio di quante persone puoi contattare per fare le tue conversazioni. Facciamo un esempio. Se tu ti limiti alla tecnologia, come era per me per tanti anni. tu parli solamente di quell'argomento lì. Parli solo con persone di quel settore lì. Se però ti interessa parlare con uno che fa il filosofo. Sì, lui può parlare di tecnologia però non è nel suo argomento. Oppure se vuoi intervistare un regista che gli frega a lui dei social. Ovviamente tutti ormai oggi hanno anche un opinione sui social e gli sviluppi tech del proprio settore. Però tu magari ci vuoi parlare di cinema perché hai visto un film e ti piace un film. O magari si è appassionato, come me, di film e vuoi capire di più. Ma come fanno a fare queste inquadrature, ma le luci, la preparazione, il cast come lo scelgono? e allora puoi parlare di mille altri argomenti. Se però, per ogni argomento, tu devi esser Nembo Kid non puoi parlare con nessuno, puoi parlare solo di pochi temi. Allora questo secondo me è un aspetto da considerare. Interviste, perché farle, spero che sia chiaro qual è la motivazione, quali possono essere i benefici. Il mio consiglio è di provare. Ultima considerazione: alcune persone sono molto brave a parlare e pessime ad ascoltare. Un esempio interessante secondo me è Gary Vee. E' bravissimo a parlare, uno speaker straordinario. Ogni volta che lo vedo fare un'intervista è un po' come Nanni Moretti che dici "guarda, sei bravissimo. Però stai zitto ogni tanto, fanno parlare" perché porca miseria altrimenti parli solo tu. Fai un video allora. Perché ha invitato un ospite? alcune persone non riescono a trovare un bilanciamento. Magari è giusto che si concentrino soltanto sul parlare. Pensate, non so, a Sgarbi. Un oratore straordinario però non me lo vedo a fare un'intervista. Dopo un po' si rompe le palle e parla lui. E poi magari alcuni concetti li esprime molto meglio. Quindi un intervistatore, un "chiacchieratore", deve avere una pazienza di fondo e una capacità di stare zitto. Ascoltare, lasciar parlare e poi ovviamente avere il suo momento in cui in cui interviene. Però a livello caratteriale ci sono persone più portate e persone meno portate. Inevitabilmente, per fare interviste, prova e vedi se è una modalità che ti piace. Se dopo un po' invece ti rompe le palle parlare con le persone allora non fa parte per te, non scegliere questa modalità.