
Come posizionarsi correttamente sui social
Tecniche e strategie per trovare la propria nicchia e differenziarsi dalla massa
11min

Tecniche e strategie per trovare la propria nicchia e differenziarsi dalla massa
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Allora, parliamo di posizionamento, entriamo un pochino più nel merito. Nel video bonus di approfondimento che avete trovate poi più dettagli, abbiamo indicato “25 tecniche di posizionamento sui social”. Vi riassumo alcuni principi importanti e poi entrate voi nel merito dell'approfondimento. Il primo principio di base del posizionamento è: come faccio a differenziarmi dalla massa? La massa che è presente sui social, presenta in genere sempre gli stessi contenuti o sempre gli stessi prodotti o gli stessi linguaggi. Come faccio a differenziarmi? Allora per il posizionamento, un principio che a volte torna utile è il “diverso VS migliore”. Quello che posso fare è mi posiziono in modo diverso rispetto agli altri perché sono migliore, faccio un prodotto migliore. Questo microfono è migliore rispetto a un microfono USB, è proprio migliore. È il prodotto, la qualità del prodotto che canta, che fa la differenza, che colpisce. Oppure mi differenzio per la mia diversità, e allora non so, c'era il microfono USB che avevo preso e che era tutto giallo. Non era migliore, era diverso, ha quel tipo di approccio. Un'altra idea di posizionamento è quella di togliersi dalla massa che offre il prodottino a poco, lo sconto, l'abbonamento a 9 euro e andare premium. Vado dall'altra parte della mia piramide di posizionamento. Pensiamo a Supreme. Be', Supreme poteva venderti le magliettine a 3 euro, ma dice: “No, io faccio il drop delle magliette o dei prodotti una volta alla settimana. La collezione esclusiva...” e poi la fla per andare nel negozio Supreme, ti fanno entrare e ti guardano come se fossi un barbone se non compri una tonnellata di roba, e la maglietta, invece, ti costa, 100, 200, 2000 euro. Ma com'è possibile? La stessa magliettina fetida che posso usare io. No, è un posizionamento diverso e in questo i grandi maestri sono tutto il mondo del lusso, ad esempio. Il premium, l'esclusività inclusiva, tutti concetti che si arrovellano ma l'obiettivo è quello di posizionarmi premium. Facciamo l'esempio di Competenze: noi non vendiamo a 9 euro, l'abbonamento costa 299 euro ma c'è qualità in quello che mettiamo dentro. Ci facciamo un mazzo così, le produzioni costano. Tolto io da fondatore dell'azienda, l'eccezione, mi sono esonerato e posso girare dalla cameretta perché è un corso prodotto a distanza, sennò c'è la troupe con tre camere, il fotografo... è un posizionamento premium, diverso. Un'altra idea per posizionarsi è ragionare sui partner. Quali sono i partner che possono aiutarmi a posizionarmi meglio? Noi, per esempio, avevamo fatto per un'iniziativa che era il Festival della rete, una partnership con Ferrovie dello Stato. Avevamo preso un intero Frecciarossa, avevamo messo un intero treno pieno di startup. La startup saliva a Roma, gli davamo un Business Model Canvas in mano e con l'aiuto di alcuni mentor uscivano, alla fne del tragitto, con un'idea. Posizionarsi insieme a Ferrovie dello Stato ci aveva dato la possibilità, pur essendo molto piccoli, di diventare molto grandi. Perché? Perché l'attenzione generata da un partner come quello che poi chiama a raccolta tutti i giornalisti veramente ci aveva aiutato a posizionarci. Un'altra modalità di posizionamento è quella tramite i risultati concreti. Se ho i risultati... comunichiamo i risultati! Io a volte parlo di startup, sono uno startupparo piccolino, non ho mica mai fatto un'azienda da un billion, però ho fatto le mie piccole cose e alcuni risultati li ho avuti. Blogosfere l'abbiamo costruita da zero e l'abbiamo venduta a Il sole 24 ore. Quello è un fatto, puoi dire quello che vuoi ma è un fatto, c'è. Allora è un risultato concreto. Magari tu hai dei risultati straordinari come personal trainer, come parrucchiere, come fotografo, come imbianchino, come pizzaiolo o come ingegnere, allora quei risultati fanno parte del tuo posizionamento. Sempre sul posizionamento, è importante ragionare sulla propria storia. A volte vedi delle realtà che non hanno ben defnito la proprio storia. Qual è la tua storia professionale o personale? A seconda di chi vuoi posizionare. È una cosa che ci si dimentica sempre, la storia che ti conquista non è una storia di un fenomeno. Quando vediamo le biografe o gli about dei siti web delle aziende “siamo un'azienda leader...” ma chi se ne frega? Tanto sono tutte aziende leader! La storia che ti conquista è la storia fatta di ostacoli, di diffcoltà, di sconftte, di incertezza, di pericoli, di momenti veramente bui che magari uno riesce a superare. È la storia che racconta il tuo percorso, non i tuoi risultati fnali, quello è sempre utile come posizionamento, ma qui se vuoi ragionare sulla tua storia devi pensare a qual è il tuo percorso. Quali sono i problemi che hai affrontato? Quando Steve Jobs ha presentato l'iPhone prima è partito dai problemi. Quali sono i problemi? “Avete presente questi cellulari con i bottoni che non riesci mai a usarli?” Quali sono i problemi e qual è la tua ricetta? Nel caso di Steve Jobs era “Abbiamo tre oggetti in uno con una roba touch, questo è il nuovo cellulare”. Quella è la tua ricetta: quali sono i problemi e qual è la tua ricetta. È importante, si dice sempre che gli esseri umani reagiscono alle storie ma poi pochi sanno raccontare bene le storie e pochi sanno creare una bella storia. E la bella storia non è la storia divertente, è la storia che magari ha delle grandi tragedie dentro, che però è di grande ispirazione e io mi posso relazionare con te. Altre idee di posizionamento. C'è tutto il mondo delle interviste, io faccio tantissime interviste. Più che interviste chiacchierate, io non son mica un giornalista, chiacchiero anche in modo improvvisato con tante persone diverse. Nel mio caso è un po' diverso perché è divertente, mi piace, è una passione, è una scelta anche in base a questo periodo della mia vita, se domattina mi stufo non lo faccio più; però è evidente che chiacchierare, intervistare persone competenti ti posiziona in quel settore. Se fai software di customer care e intervisti tutti i responsabili di customer care di tutte le aziende, dopo un po' – per associazione – le persone che guardano i tuoi video o leggono le tue interviste se sono scritte, o le tue audio chiacchierate su Clubhouse, a quel punto le persone diranno: “Ah, questa è una persona che comunque ne sa di quel settore lì. Quantomeno è dentro, di sicuro conosce chi c'è dentro”. Hai una qualche relazione di qualche tipo. Intervistare, oggi, altro aspetto importante, è facile, perché col Covid è stata sdoganata l'idea della chiacchierata a distanza. Pensate che io facevo i “4 chiacchiere con...” sul divanetto, magari ve le ricordate, qualcuno le ha viste, intervistavo i personaggi di persona. Poi, col Covid, non potevo più viaggiare. Quando ho iniziato a fare i primi due mesi le chiacchierate a distanza più di una persona mi ha detto “No, questa non la voglio fare, però quando torni a farla sul divanetto la faccio.” c'era l'idea che era una cosa un po' da sfgati, oggi, invece, è stato sdoganato che tu puoi collegarti su Zoom o su altri strumenti e fare le chiacchierate, le interviste. È uno strumento molto utile che può essere effettivamente molto interessante. Oppure, altra modalità di posizionamento, non sei il maggior esperto al mondo ma sei un grande ricercatore. Pensiamo a quanti libri sono stati fatti da persone che non sono i più esperti di quel settore lì. Malcolm Gladwell non è un fenomeno delle diecimila ore lavorative, ma è un ricercatore di quell'argomento. Matthew Syed, ex giocatore di ping pong, difensore molto forte che per altro giocava ai tempi miei, in Inghilterra è un giornalista molto famoso, ma lui è uno che ricerca sugli argomenti, non è un esperto dell'argomento. È il posizionamento del ricercatore. Oppure, ancora, un altro paio: diventare portatori di un nuovo punto di vista. Quando io vedo Impossible Burger e compagnia cantante, è incredibile come tutto quello sia un lavoro di posizionamento. Quando ti dicono: “Mangia il nostro hamburger fatto plant-based, quindi non uccidi animali, non ci sono allevamenti intensivi e non fai male al pianeta” non ti stanno dicendo “L'hamburger fa bene”. L'hamburger fa male, perché è comunque una porcata e non puoi vivere mangiando così. Non ti dicono: “It's healthy”, fa bene, non te lo dicono per niente. Ti dicono che è sustainable, sostenibile, fa bene all'ambiente, non fa bene a te. Interessante, no? È un lavoro di posizionamento ma in questo modo prendono un oggetto di massa, di grande consumo, numero 1come cibo consegnato a casa durante la pandemia (chiusa parentesi) e lo vestono con un pacchetto, un vestito di comunicazione come la sostenibilità – peraltro importantissima, fondamentalissima, straordinarissima, meglio così, siam tutti d'accordo – ma comunicano solo quell'aspetto lì e quell'aspetto li differenzia da tutti gli altri. Quindi si fanno portatori di un nuovo punto di vista. Oppure, altro elemento e poi, appunto, vai ad approfondirti tu gli altri spunti o idee per il posizionamento, ce ne sono tanti ed è bello perché questo è anche un lavoro creativo di ragionamento, di rifessione, di autoanalisi che può essere utile in tanti casi. C'è un aspetto, oggi, che possiamo sfruttare e che è quello degli eventi. Organizzo un evento virtuale, organizzo un virtual summit su un argomento che a me sta a cuore o sul quale mi voglio posizionamento. Magari faccio il commercialista e faccio un virtual summit sul tema della fscalità internazionale, sul tema del VAT MOSS che in Inghilterra, con la Brexit, è stato un casino. “Versamento dell'IVA intra-europea” e allora, a quel punto, organizzi un evento virtuale dove le persone si collegano e tu coinvolgi qualche ospite che ne sa di quell'argomento lì. Tu sei l'organizzazione dell'evento e abbiam visto tanti casi di persone che essendo organizzatori dell'evento diventano importanti, perché sono gli aggregatori, il punto nodale di connessione di tutta un'industria intera. Nel mondo tecnologico l'abbiamo visto: Paddy Cosgrave che organizzava il Web Summit, io mi ricordo la versione piccolina, a Londra, e lui poi ha creato un evento gigantesco e l'organizzatore sta al centro di tutti i rapporti, per cui acquisisce un'enorme credibilità e un'enorme autorevolezza. Posizionamento, posizionamento, posizionamento.