
Quali sono le caratteristiche proprie di un ‘Genio’
Scoprire i punti in comune di tre personalità geniali e prendere esempio.
14min

Scoprire i punti in comune di tre personalità geniali e prendere esempio.
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Episodi di Forma mentis
Si tende a pensare che il genio sia un essere umano dotato di straordinarie qualità o doti intellettive fuori dal comune.
Quindi, una persona, non solo dotata di straordinario talento, ma che quasi sia stata illuminata o predestinata a fare grandi cose sin dalla nascita.
Sicuramente, se guardiamo alle biografie dei grandi geni, il talento e l’intelligenza hanno giocato un ruolo fondamentale nelle vite di queste persone. Ma se si va a scavare a fondo, ci si rende conto che, come per tutte le cose della vita, talento e intelligenza da soli non bastano.
Sicuramente sono una buona base di partenza, ma la verità è che la genialità è composta da tanti altri tasselli.
Possiamo pensare ad essa come ad un puzzle fatto di tanti pezzi: talento ed intelligenza sono solo due di questi, ma perché la genialità prenda vita e perché il puzzle si componga, ha bisogno anche di tutti gli altri pezzi.
La serie tv antologica della National Geographic “Genius”, ci aiuta a capire proprio questa cosa.
Se guardiamo ai tre geni presentati nella serie: Albert Einstein, Pablo Picasso e Aretha Franklin, ci rendiamo conto che in realtà hanno più cose in comune di quanto si possa pensare. Mettendoli a confronto possiamo avere alcuni esempi di quali sono le tante caratteristiche fondamentali che fanno di un essere umano un genio.
Queste possono essere le più disparate: la positività, la capacità di pensare in grande e di guardare al futuro, di dare il giusto valore a ciò che si fa, di imparare ad assumersi i rischi delle proprie azioni e modi di pensare e tante altre cose che aiutano a comporre il puzzle della genialità.
Walt Disney, che di genialità se ne intendeva, diceva che la regola principale per realizzare i propri sogni e progetti era la regola delle 4 C, ossia curiosità, crederci, coraggio e costanza. Walt era convinto che il crederci, ossia la fiducia in se stessi e nel proprio progetto, era sicuramente la più importante di tutte.
Questi 4 elementi possono essere sicuramente annoverati fra quelli che compongono il puzzle della genialità. Se guardiamo ad Albert, Pablo ed Aretha ci rendiamo conto che tutti e tre hanno sempre esercitato la regola delle 4 C.
Partendo dalla prima, possiamo infatti dire che è stata senza dubbio una buona dose di curiosità a portare Albert Einstein a studiare e lavorare tanti anni, in contesti spesso avversi e complicati, e a sviluppare la teoria della relatività, uno dei pilastri della fisica moderna.
La stessa curiosità ha aiutato Picasso nel suo lungo percorso alla ricerca di un’arte che fosse propria e che lo differenziasse da tutti gli altri artisti del suo tempo.
Ed infine anche Aretha Franklin riuscì, grazie alla curiosità per la sperimentazione musicale, a dare una voce e un suono diverso alla musica jazz e soul del suo tempo, riuscendo a diventare la regina del soul.
La maggior parte delle volte, non si nasce geni, ma si impara con il tempo a esercitare le caratteristiche utili a diventarlo.
Ecco quindi che il coraggio di affrontare e superare i propri limiti e le proprie paure è una dote che va allenata giorno per giorno. Allo stesso modo bisogna imparare anche ad essere costanti in tutti i progetti che si intraprendono.
In alcuni episodi, ad esempio, vediamo Einstein studiare con costanza e testardaggine per riuscire ad entrare nel mondo accademico e farsi prendere sul serio.
Mentre lavora all’Ufficio Brevetti di Berna, si dedica allo studio della fisica e pubblica ben 3 studi teorici. Proprio uno di questi contiene la sua prima esposizione riguardo la teoria della relatività ristretta. In questo frangente sicuramente costanza, coraggio, curiosità e soprattutto fiducia sono stati fondamentali.
A tal proposito può essere interessante leggere il libro di Jeff Goins “I veri artisti non fanno la fame” in cui l’autore spiega che credere in se stessi ed essere testardi è una regola fondamentale per avere successo nella vita.
Goins spiega che l’atteggiamento mentale è essenziale: bisogna abbattere le credenze limitanti che ci impediscono di muoverci e raggiungere i nostri obiettivi.
Da questo punto di vista è interessante una scena che accade nel primo episodio della stagione dedicata ad Einstein. Ad un certo punto il giovane Albert risolve un problema che il Professore in classe sta esponendo, ma lo fa senza essere interpellato. Come conseguenza, il professore lo caccia invece di premiarlo. Ecco quindi che ciò che dice Goins è ancora più chiaro: bisogna essere pronti a smettere di fare solo ciò che ci si aspetta da noi e iniziare a fare il nostro percorso. Imparare a correre i rischi giusti e farlo con tenacia e forza di volontà, ben sapendo che lungo la strada si incontreranno tanti problemi e difficoltà.
Ecco quindi che l’esempio di questi tre geni diventa ancora più emblematico; soprattutto perché si sono trovati ad affrontare problemi e situazioni complesse, spesso legate anche al periodo storico sociale in cui vivevano.
Sia Einstein che Picasso hanno vissuto il periodo nazista e delle due guerre mondiali, anche se in maniera molto diversa, e Aretha Franklin ha dovuto affrontare tutte le problematiche relative ai movimenti e alle lotte per i diritti civili.
Essendo tutti e tre personaggi molto in vista e, di conseguenza, anche influenti, hanno dovuto scegliere come agire e come comportarsi. Allo stesso modo, anche i luoghi e le relative situazioni personali, li hanno influenzati molto.
A proposito di ciò, Jeff Goins, nel libro già citato, spiega che ci sono luoghi, persone e situazioni che possono plasmare il successo e il percorso di una persona.
Sui luoghi è sicuramente vero che determinate città o paesi possono, in alcuni casi, offrire più possibilità di altre. Così come Picasso ha vissuto tanti anni a Parigi e ciò lo ha aiutato molto, o Einstein è stato costretto ad emigrare in America, allo stesso tempo noi, se ci troviamo in posti in cui sappiamo di non trovarci bene o che non ci aiutano né apportano nulla di buono, allora possiamo e spesso dobbiamo agire di conseguenza per il nostro meglio.
La stessa cosa vale per il periodo storico e le situazioni, entrambe plasmano il nostro percorso, che la cosa ci piaccia o no. Molti si fanno travolgere da queste situazioni, pensando che sia impossibile o troppo difficile affrontarle o cambiarle. In realtà, come spiega l’esempio dei tre geni, è fondamentale imparare a fare di necessità virtù.
Einstein fu uno dei pochi accademici a criticare pubblicamente il coinvolgimento della Germania nella Prima guerra mondiale e questa cosa lo rese vittima di attacchi e critiche da più parti. In seguito, con l’avvento del Nazismo, fu costretto ad emigrare negli Stati Uniti; ma tutto ciò non lo ha mai fermato né lo ha fatto desistere, anzi, ha contribuito a farlo diventare ciò che poi è stato.
Con Picasso la cosa è ancora più evidente grazie al suo capolavoro: la “Guernica”, l’opera che prende il nome dalla città basca bombardata dai tedeschi durante la Guerra civile spagnola.
L’opera è ancora oggi considerata un simbolo della lotta al fascismo. Allo stesso modo Franklin, nel corso della sua lunga carriera musicale, ha sempre espresso il suo sostegno alla lotta non solo per l’uguaglianza razziale, ma anche di genere.
Come si vede bene anche nella serie, spesso anche contro chi le diceva che questo le avrebbe fatto vendere meno dischi e le avrebbe inimicato una parte dei fan. Poiché ancora oggi è considerata la regina del soul, si capisce come la sua scelta sia stata, alla fine, quella più giusta e abbia contribuito a renderla un’icona ancora più conosciuta e apprezzata di altri.
Tutti e tre gli esempi ci fanno comprendere che è fondamentale imparare a capire il periodo e la situazione in cui si vive e agire di conseguenza, perché è impossibile pensare di portare avanti sogni e progetti senza tenere conto di ciò che ci circonda.
È in questo modo che, invece, potremmo trovare spunti fondamentali utili ad aiutarci lungo la strada.
Una delle caratteristiche delle personalità geniali è, senza dubbio, la capacità di saper visualizzare il futuro, il cosiddetto essere visionari. È innegabile che tutti e tre i nostri protagonisti fossero dei visionari e avessero la capacità di guardare al futuro e di cercare, in qualche modo, di sviluppare le proprie idee e il proprio lavoro di conseguenza.
Come ben spiega anche David J. Schwartz nel libro The Magic of Thinking Big è infatti importante imparare a pensare in grande perché è proprio in questa maniera che riusciremo ad avere successo. In tal senso è altrettanto importante l’atteggiamento positivo. Secondo Schwartz, infatti, la negatività è il primo nemico da abbattere.
Aggiunge anche che bisogna avere una grande fiducia in se stessi e essere avversi alle scuse. Se siamo fiduciosi in noi e nelle nostre capacità, essendo convinti di poter vincere, allora prima o poi, vinceremo. Allo stesso modo, ogni scusa, dice, porta al fallimento e ci limita nell’agire finendo per farci fallire.
In questo senso Albert, Pablo e Aretha erano ben allenati. Riuscivano non solo a visualizzare il futuro partendo dalle proprie situazioni presenti, ma erano convinti di potercela fare. Credevano in loro stessi, nella loro capacità creativa e nel fatto che avrebbero ottenuto ciò che volevano. Questo li aiutava a visualizzare il futuro, non solo il proprio ma anche quello della società in generale.
Visualizzare il futuro, inoltre, significa imparare che il cambiamento è un processo giusto e necessario e che non tutto ciò che è scritto è per forza verità assoluta. Proprio quest’ultimo concetto, infine, è uno dei principali di cui un genio deve tenere conto se vuole imparare a essere visionario.
Acquisire il pensiero positivo e vivere felici 20 min
The Magic of Thinking Big
Che le tre persone in oggetto siano innovatrici è abbastanza palese a tutti. Spesso la personalità geniale coincide proprio con l’innovazione, che ne diventa, quindi, tassello fondamentale. L’innovazione ha tante sfaccettature: in questo caso, essere innovatori significa soprattutto trovare una maniera nuova di affrontare cose già esistenti e magari migliorarle. Albert, Pablo e Aretha sono stati grandi innovatori nei loro settori di lavoro e proprio questa è stata una parte imprescindibile della loro personalità geniale e creativa.
Einstein, ad esempio, aveva un modo tutto suo di insegnare all’università e la cosa si vede subito sin dagli inizi della serie tv, dove fa vedere come proprio il suo modo di coinvolgere più empaticamente gli studenti aiutasse questi ultimi ad affrontare in maniera diversa e migliore la materia.
Allo stesso modo per Picasso innovare il suo modo di dipingere e, quindi, l’arte, ha fatto di lui un grande genio artistico e creativo. Insomma, innovare significa anche imparare a fare qualcosa di vecchio in maniera tale che sembri o addirittura diventi nuovo e questo è un tassello fondamentale della genialità.
Il noto alpinista ed esploratore Reinhold Messner ha spiegato che l’ossessione può diventare un ingrediente fondamentale utile a darci la possibilità di raggiungere i nostri obiettivi.
In tale ottica, proprio l’ossessione, quella positiva, è un tassello fondamentale della genialità.
Tutti i geni sono persone ossessionate dai propri scopi e progetti. La fisica per Einstein era una ragione di vita, così come lo era per Picasso dipingere o come la musica era per Aretha la maniera migliore di essere se stessa. In poche parole erano per loro delle ossessioni senza cui non sarebbero stati ciò che sono stati.
In tal senso l’ossessione, quando non diventa negativa ed è invece spinta dalla passione per ciò che si ama, è una parte importante del genio creativo.
L’ossessione, infatti, impedisce al genio di lasciar perdere e di mollare. Per fare un esempio pratico: per Picasso dipingere e vivere di arte era un’ossessione e ciò implicava che non avrebbe potuto fare né essere niente altro nella sua vita.
In tal senso l’essere ossessionato dal dipingere e dall’arte e il non prendere in considerazione nessun'altra strada, credendo fermamente che solo quella fosse quella più giusta, è stata la benzina che lo ha fatto andare avanti.
Allo stesso modo per Aretha la musica era ragione di vita, lei cantava, era una cantante e la musica era la sua ossessione. Proprio quell’ossessione l’ha aiutata a non mollare mai.
In breve l’ossessione positiva deve essere vista come una bussola che ci aiuta a mantenere la rotta in qualsiasi circostanza, impedendoci di perdere la via.
Nel succitato libro di Jeff Goins, l’autore spiega quanto sia fondamentale per un’artista dare valore al proprio lavoro.
Secondo Jeff, la Regola del Valore è fondamentale: il vero artista non lavora semplicemente per la gloria dei posteri e basta.
Lo stesso discorso vale anche per altri tipi di lavori o progetti che non siano prettamente artistici.
Come spiega Jeff, per essere presi sul serio, quando decidiamo di intraprendere una determinata strada, dobbiamo convalidare la nostra posizione di professionisti; per farlo dobbiamo farci pagare. È ovvio che i soldi non sono il fine ultimo del lavoro ma sono una parte importante del puzzle.
Cosa c’entra con questo la genialità? Ebbene, le personalità geniali come quelle di Albert, Pablo e Aretha, sapevano bene che per fare ciò che volevano dovevano pretendere di essere presi sul serio, per farlo dovevano presentarsi come professionisti e specialisti del proprio lavoro. Jeff spiega che bisogna considerare il proprio lavoro come un business. Ciò non significa essere avidi, ma bisogna evitare di essere ingenui e accettare svalutazioni.
Una personalità geniale sa che, solo dando il giusto valore a ciò che fa, riuscirà a salire i gradini che lo porteranno in alto. Quindi, se si vuole arrivare in alto e avvicinarsi alla personalità geniale, si deve iniziare dando il giusto valore innanzitutto a noi stessi e poi a ciò che facciamo.
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