
Il giusto mindset per vincere nella vita: come definiamo il successo?
Una chiacchierata su Clubhouse sulla mentalità migliore da adottare per avere successo
10min

Una chiacchierata su Clubhouse sulla mentalità migliore da adottare per avere successo
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Episodi di Forma mentis
Nella cultura occidentale, specialmente in quei campi professionali fortemente orientati all’imprenditorialità, si pensa che sforzarsi oltre il limite, spostare sempre più avanti l’asticella delle ore lavorate sia sinonimo di successo.
È un mindset nocivo, ovviamente, ma crea una certa dipendenza: addirittura, c’è chi arriva a considerare il sonno come un limite, soppesando costi e benefici di qualche ora in meno di riposo e guardandolo come una possibilità per lavorare ancora un poco di più. Così facendo, in una rapida spirale discendente, si arriva anche a passare meno tempo con la famiglia, con gli amici, tutto nel nome di una mal compresa idea di performance, dove il lavoro viene prima di tutto.
Insomma: l’idea di meritocrazia viene distorta totalmente, arrivando a creare un ambiente in cui si pensa che arrivare allo sfinimento sia l’unico modo per progredire, fare carriera e avere successo.
Tornando al concetto di «ricchezza contro povertà», proviamo a riflettere ascoltando una chiacchierata avvenuta su Clubhouse tra John Lee, Ed JC Smith, Emily Lyons, Kylie Francis, Ryan Pinnick, Rob Moore, Diamond Diva e Jamie Davidson: il cuore della discussione ruota proprio attorno al mindset che ci consentirebbe di raggiungere il successo e la ricchezza economica, anche se – come primo stimolo – i partecipanti al live suggeriscono che si potrebbe anche cominciare a guardare al “mindset vincente” dal punto di vista di abbondanza versus scarsità di qualcosa che non è solamente il successo o la ricchezza finanziaria, ma anche l’essere in salute, avere buone relazioni sociali e, in definitiva, realizzarsi come persona nella propria interezza.
Il successo non è qualcosa che capita in una notte, come tutti ben sappiamo: è un percorso che richiede impegno, costanza e tanto lavoro, ma non solo.
Secondo Jack Canfield, autore di "I Principi del Successo", a questi elementi devono essere aggiunte anche resilienza e forza di volontà, necessarie per superare gli ostacoli che prima o poi incontreremo nel nostro cammino verso la realizzazione.
Oltre a queste caratteristiche, però, è importante guardarci dentro per fare il punto della situazione e capire sia dove siamo nel nostro percorso, sia dove vogliamo arrivare e perché: dobbiamo creare come un business plan per la nostra felicità e il nostro successo; senza una vera consapevolezza rischiamo infatti di perderci e andare nella direzione sbagliata.
Ma verso quale tipo di successo ci stiamo muovendo? Come dicevamo prima, dobbiamo chiederci che cosa sia il successo per noi: essere felici è una questione estremamente personale e non esiste un solo concetto di successo, ma anzi può essere sinonimo di moltissime cose diverse, dalla realizzazione economica – più classica, diciamo – fino alla creazione di una famiglia; per questo dobbiamo prenderci del tempo per elencare e visualizzare tutti gli elementi della nostra personale concezione di successo.
Canfield ci suggerisce le mosse successive: una volta chiarito dove vogliamo arrivare, dobbiamo anche analizzare la nostra situazione attuale per capire come innescare il cambiamento; nel caso in cui volessimo intraprendere una carriera completamente diversa da quella che svolgiamo adesso, ad esempio, dovremmo studiare a fondo il nuovo ambiente e la nuova professione che desideriamo cominciare, in modo da tracciare il percorso per una transizione senza scossoni, sicuri della sostenibilità delle nostre scelte.
Naturalmente, conclude Canfield, è importante anche riflettere sul perché ci fissiamo un certo obiettivo e perché siamo disposti a faticare per raggiungerlo: i casi di vero successo hanno in comune una grande passione per ciò che si fa, alla quale spesso si affianca la volontà di aiutare il prossimo; non può bastare infatti il guadagno economico come unica motivazione: anche chi si pone come obiettivo il raggiungimento di una certa ricchezza, in realtà sta cercando di realizzarsi attraverso il prestigio che da questa deriva.
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I Principi del Successo
Un altro problema collegato alla mentalità da burn out è la tendenza a considerare il proprio valore come persona soltanto utilizzando la misura del denaro: quanto valgo? La gente quanto è disposta a pagare per il mio lavoro? Sono queste le domande che risuonano dentro di noi quando vorremmo darci una conferma del nostro valore, pensando magari di farlo in maniera obiettiva, mentre in realtà ci stiamo semplicemente auto sabotando, conferendo un potere enorme a un mucchio di metallo e carta.
Generalmente, infatti, il denaro viene considerato come mezzo, come possibilità di fare qualcosa o nel consumare qualcosa. Bisogna invece cambiare la prospettiva dalla gioia del consumare verso la gioia del creare qualcosa: il lavoro non può essere considerato valido solo se viene pagato molto, ma deve avere un valore intrinseco, deve suscitare orgoglio e fierezza in chi lo pratica. Altrimenti, che senso avrebbe dedicargli tutta una vita?
Proprio la ricerca di un senso profondo nel lavoro che svolgiamo è un concetto importante per Luca Mazzucchelli, che nel suo libro L'era del cuore: come trovare il coraggio per essere felici raccoglie consigli e tecniche utili per dare vita al cambiamento nella nostra prospettiva, partendo dalle emozioni per raggiungere successo e felicità.
Il libro si concentra sul mindset e sul suo cambiamento: cambiare prospettiva, impostazione mentale, per lo psicologo significa fare il primo passo verso una vita densa di significato, rinnovata anche nella soddisfazione che ne possiamo trarre. Secondo Mazzucchelli, infatti, il mindset si può definire come il modo in cui reagiamo al mondo che ci sta intorno: è un po’ un nostro bagaglio personale di convinzioni e pregiudizi e costituisce un elemento potente che influenza le nostre azioni, addirittura le nostre idee.
Ecco perché l’impostazione mentale può essere cruciale nello svolgersi delle nostre vite, e anche un suo piccolo cambiamento può essere un passo da gigante: certo, non è facile, ma possiamo provare a seguire qualche suo consiglio per fare il primo passo.
Una tecnica può essere quella di immaginare come le cose sarebbero andate in determinate occasioni della nostra vita se avessimo adottato un atteggiamento mentale differente e, da queste, prendere spunto per il futuro.
Altrettanto importante è analizzare dove puntiamo l’attenzione nel quotidiano. Troppo spesso la nostra attenzione è concentrata sui dettagli delle azioni che compiamo e non sul loro significato, e questo finisce per renderci infelici. L’esempio che fa Mazzucchelli è davvero calzante: il nostro lavoro potrebbe comprendere una parte dedicata a contabilità e amministrazione che reputiamo noiosa e che potrebbe farci venire la tentazione di mollare tutto. Se però pensiamo al significato profondo di quel che facciamo, allora possiamo tornare a vedere la sua importanza nella nostra vita e in quella degli altri: questo è davvero un salto di prospettiva incredibile, che comporta un altrettanto grande salto di qualità nella nostra vita.
Anche le relazioni con gli altri possono essere migliorate grazie a un cambiamento in fatto di mindset: molte volte – specie sul lavoro o nel caso di discussioni in famiglia – pensiamo di dover convincere a cambiare idea chi ci sta intorno, ma falliamo. Questo accade perché non si può “cambiare” le idee di qualcuno, ma bisogna invece immaginare la mente umana come un parcheggio: prima di poter fare entrare nel parcheggio una nuova auto dobbiamo far uscire quella che già lo occupa.
Per comunicare al meglio con gli altri, allora, la mossa più importante da fare è quella di mettersi in ascolto, lasciarli parlare per primi, capire quali siano i loro bisogni e, solo allora, avanzare le nostre idee.
Arriviamo pian piano così a capire come le emozioni siano alla base di un mindset vincente perché è solo dando valore e significato a ciò che facciamo, alle relazioni che costruiamo, al lavoro che svolgiamo che renderemo la nostra vita degna di essere vissuta. A questo proposito – e arrivando al nocciolo della nostra questione – un argomento importante che dobbiamo affrontare se vogliamo cambiare per crescere è il punto di vista che abbiamo su traguardi e obiettivi.
Anche se sembra controintuitivo, mentre lavoriamo per raggiungere qualcosa non dobbiamo limitarci a pensare solo all'obiettivo prefissato perché rischiamo di cadere in un circolo vizioso di insoddisfazione. Come forse tanti di noi hanno pensato nel loro intimo, non è così vero che “se vuoi puoi”: durante la vita di ognuno di noi tanti sono gli obiettivi non raggiunti, e sarà così per tutti, anche per quelle persone che ci sembrano arrivate o invincibili.
Vedere un insuccesso soltanto come fallimento non solo è negativo, ma è molto limitativo: davvero non abbiamo imparato nulla nell’ultima sfida affrontata, non c’è niente che valga la pena di aver vissuto? L’importante è invece porre la propria attenzione sul percorso fatto, perché è quello che ci ha aiutati a crescere e diventare chi siamo oggi: siamo molto di più che una somma di obiettivi raggiunti; siamo invece l’insieme delle esperienze vissute, positive o negative che fossero.
Il successo, insomma, è una parte importante della nostra vita, ma non dobbiamo ridurre tutto a questo. Oppure, forse, dobbiamo allargare il nostro concetto di successo: una grande quantità di soldi, potere o prestigio non può essere l’unica definizione che gli attribuiamo, anche perché – come abbiamo visto – non è affatto detto che arriviamo a conquistarli, nonostante il grande impegno che possiamo profondere.
Cosa vale davvero, allora, nella nostra vita? La risposta di chi ha acquisito il giusto mindset sarà il percorso di vita fatto, le esperienze accumulate, le relazioni intrecciate: tutto un diverso concetto di successo rispetto a quello che siamo abituati a pensare.
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L'era del cuore
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