Oltre i limiti: il potere dell'autorita
Scopri cosa ti spinge a obbedire: le sorprendenti verità di Milgram
7min
Scopri cosa ti spinge a obbedire: le sorprendenti verità di Milgram
7min
Episodi di Psicostorie
In una calda giornata estiva del 1961, all'interno del laboratorio universitario di Yale, lo psicologo sociale Stanley Milgram si prepara ad avviare uno degli esperimenti più significativi nella storia della psicologia. La sua ricerca è incentrata sull'autorità e sull’obbedienza che influenzano il comportamento e la condotta delle persone.
Nei giorni precedenti decide di creare un'ambientazione che sembri una sala di controllo, con pareti bianche e fredde e con un'imponente macchina elettrica posta al centro della stanza. L'esperimento coinvolge tre figure, di cui due attori e un soggetto partecipante. Un attore impersona l'autorità, un attore impersona la vittima e il vero partecipante che è ignaro della messa in scena. Entra il primo partecipante e viene informato che l'esperimento ha lo scopo di valutare come la punizione incide sui processi di memoria e di apprendimento.
Al partecipante viene assegnato il ruolo di "insegnante" e l'attore, anch'egli presente nella stanza, assume il ruolo di "allievo". Finite le istruzioni, l’attore viene collegato a un'apparecchiatura che simula delle scosse elettriche a bassa potenza, ma che comunque potevano causare dolore. L'esaminatore spiega poi che il compito del partecipante è quello di leggere una serie di domande all'allievo e, in caso di risposta errata, dargli una scossa elettrica. Ad ogni errore, il partecipante, nel ruolo di insegnante, deve progressivamente aumentare l'intensità.
L'insegnante parte con le prime domande semplici, l’allievo inizia bene, ma con il passare del tempo sbaglia sempre più risposte e il soggetto si trova di fronte ad una scelta difficile. Pensa: “che cosa posso fare ora?”. Mentre l'allievo simula sempre di più il dolore e chiede di terminare l'esperimento, lo sperimentatore esorta il soggetto a continuare. 100 volt, 200 volt: “ti prego ferma l’esperimento”, “fa troppo male, sto male!”. Il partecipante inizia ad agitarsi e si lamenta con lo sperimentatore che continua imperterrito. Aumentano i volt e così aumentano anche le urla nella stanza dove si trova l’allievo. 300 volt, si sente un tonfo dall’altra parte del muro. Da quel momento in poi l’allievo non risponde più.
Nel suo studio, Milgram ha reclutato in totale 40 partecipanti, tutti con le medesime istruzioni. Alla fine di ogni sperimentazione i soggetti dichiarano di essere consapevoli di aver provocato scosse estremamente dolorose nella vittima. Alcuni di loro sudano, tremano, balbettano, si mordono le labbra, si lamentano, si graffiano. Quasi tutti ridono, nervosi. Tre di loro hanno delle convulsioni. In un caso l’esperimento deve essere interrotto. Analizzando i dati, Milgram nota che 5 soggetti si fermano al momento di dare una scossa di 300 volt, ovvero quando non ricevono più segnali dalla stanza in cui è la vittima. Altri si fermano leggermente dopo. 26 persone arrivano a somministrare scosse di 450 volt.
Con questo esperimento, Milgram ci suggerisce due punti principali:
Punto uno: l’obbedienza. Più del 60% dei partecipanti ha mostrato un’estrema tendenza all’obbedienza. Questo significa che 26 persone hanno agito contro le proprie regole morali per seguire i dettami dello sperimentatore. Un’eventuale disobbedienza da parte del partecipante non sarebbe stata punita e non avrebbe comportato una perdita.
In psicologia, per obbedienza si intende la conformità prodotta da richieste e comandi provenienti da un'autorità riconosciuta come legittima. Per cercare di capire i risultati dell’esperimento, Milgram identifica tre punti che incidono normalmente sui livelli di obbedienza:
Punto due: l’influenza sociale. Nonostante alla fine molti abbiano espresso perplessità e giudizi negativi rispetto alla procedura, in più della metà l’hanno comunque eseguita. In psicologia, per influenza sociale si intende un cambiamento che si verifica nei giudizi, nelle opinioni e negli atteggiamenti di una persona o di un gruppo, a seguito dell’esposizione a dei giudizi, alle opinioni o atteggiamenti di altri individui in particolari circostanze. Per potere sociale si intende la forza di chi può influenzare cambiamenti nei comportamenti, o di chi è influenzato per via di un maggiore accesso ad alcune risorse, oppure grazie alla posizione sociale acquisita.
Grazie a questo importante esperimento sono stati riconosciuti i 3 fenomeni tipici dell’influenza sociale:
Il primo è quello della De-individuazione, ovvero una situazione di influenza sociale in cui le persone vedono sé stessi solo in termini di identità di gruppo e il loro comportamento è guidato dalle norme di gruppo fino a perdere il senso di identità individuale. I fattori che influenzano questo fenomeno sono la dimensione del gruppo, l’anonimato e la diminuzione della coscienza di sé
Il secondo è la cosiddetta Facilitazione sociale, un effetto prodotto dalla presenza di altre persone. A causa di questo fenomeno, le risposte altamente accessibili diventano più probabili e quelle meno accessibili meno probabili
Il terzo ed ultimo è l’Inerzia sociale, cioè la tendenza degli individui a impegnarsi meno in un compito quando è all’interno di una prestazione di gruppo, rispetto a quando lo stesso compito viene eseguito da soli.
L’esperimento di Milgram ci consente di fare delle importanti riflessioni sul tema dell’obbedienza e di come si possa essere facilmente influenzati nei nostri comportamenti, anche quelli che riteniamo più negativi.