Amore, Sesso e Attrazione
Cosa succede quando ci innamoriamo e perché ci accade
15min
Cosa succede quando ci innamoriamo e perché ci accade
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Bentornati all’ultimo episodio di questo podcast in collaborazione con 4Books. Fino a qua abbiamo tentato di comprimere in modo estremo i contenuti del mio percorso di Stati Mentali, in modo da poter renderli fruibili per tutti. Percorso che ci accompagna verso la gestione delle proprie sensazioni, umore ed emozioni. E ora siamo arrivati a quelli che in quel viaggio sono gli ultimi capitoli. Ultimi, perché si parla di attrazione. E lo sappiamo bene che per creare attrazione serve stuzzicare e giocare con la pazienza. Ancora una volta, anche qui mi preme dirvi che l’argomento dell’amore, sesso e attrazione è tanto interessante quanto immenso. Quindi proverò a darvi qualche strumento e qualche nozione utile in merito.
Quindi partiamo subito.
La prima cosa da fare è distinguere le terminologie per capire chi siamo e chi abbiamo davanti. Quando parliamo di sesso, in riferimento a noi stessi o a qualcuno, intendiamo il come siamo fatti fisicamente. Il sesso biologico. Possiamo essere maschi, femmine, o intersex. È dimostrato oramai in svariate ricerche come il come siamo fatti non decida il come ci sentiamo. Un conto è avere un sesso biologico maschile, un conto è sentirci di un altro sesso. Questa è l’identità di genere. E si distingue in uomo, donna, o non binario, cioè non determinato.
Poi c’è l’orientamento sessuale. Eh si, perché il come siamo e come ci sentiamo non definisce cosa ci piace. E quindi possiamo riconoscerci come eterosessuali, omosessuali, o bisessuali (e tutte le atre varianti).
Ma non basta! Il cosa ci piace non definisce il come ci esprimiamo. E qui, l’espressione di genere, la nostra attitudine. Che può essere femminile, mascolina o androgina.
Potete capire già da qui come i nostri pregiudizi, il nostro stesso pensare di sapere già queste cose, ma magari non essercele mai spiegate in modo così schematico, ci fa capire quanto viviamo in una società piena di costrutti sbagliati, dove si danno troppe cose per scontate. E considerando che il sesso, l’attrazione e l’amore sono la base della vita, non capire gli ingredienti di base che fanno parte dell’identità delle persone che andiamo a conoscere.. beh è un casino. E siamo sinceramente a tutti gli effetti nel medioevo. Se considerate dove siamo arrivati con l’umanità, e trovarci solo ad oggi, in età adulta, a ripassare le basi del sesso.. fa ribrezzo. Medioevo.
Ora, da qui si potrebbe entrare sul come ci sviluppiamo, perché diventiamo così anziché colà e sulle reali differenze o meno tra cervello maschile e femminile, e conseguenze. Ma preferisco qui darvi qualche spunto che possa tornarvi utile nell’immediato.
Una delle conversazioni più in voga in questi ultimi anni è quella che ha a che fare con le scelte di vita rispetto alle relazioni. Non è più così ovvio voler cercare l’anima gemella. O volerne una sola, per esempio. E l’individualismo e gli strumenti che ci permettono di essere più indipendenti ci hanno portato a pensare di poter vivere una vita anche in solitudine. Tanto che molti difendono, questa solitudine. Questo “meglio soli che male accompagnati”.
Ora: abbiamo imparato che indipendentemente da tutto, la cosa importante è avere consapevolezza delle proprie scelte. Per cui è corretto sapere a cosa si va incontro nel scegliere la strada dell’eremita.
C’è un termine che sta alla base del nostro benessere. In inglese si chiama “body budget”, che in italiano potremmo tradurre come “bilanciamento corporeo”.
È una parola che adoro perché ha a che fare tantissimo con quello che abbiamo detto fino ad oggi in questo podcast. Ha a che fare con gli stati mentali. Tutto quello che facciamo o pensiamo è fortemente influenzato dal nostro bilanciamento chimico interno.
Abbiamo imparato che questo bilanciamento è influenzato dal sistema nervoso. E che quello parasimpatico in particolare - quello buono - è puro benessere quando attivato.
Ma il sistema parasimpatico è fortemente influenzato dagli altri. Dalle connessioni sociali. Dalla gentilezza. Dalle relazioni che abbiamo.
Ecco che quindi, potremmo dedurne una teoria. Che non occorre che la deduciamo noi perché arriva direttamente da Lisa Feldman Barrett, neuroscienziata luminare molto famosa, che dice:
Gli esseri umani si sono evoluti come specie per essere socialmente dipendenti l’uno dall’altro. Non ci siamo evoluti per gestire il nostro sistema nervoso da soli.
Mmmmh… interessante. Non tanto per il fatto che suggerisca di non rimanere da soli, ma perché questo ci ha portati a sondare meglio a livello di comunità scientifica sugli effetti collaterali della solitudine, scoprendo brutte cose. Quando gestiamo il nostro sistema nervoso da soli, paghiamo lo scotto con le malattie metaboliche. E ahimé, questa cosa è molto tangibile. Problemi al cuore, diabete, alzheimer, depressione. Si riduce di fatto la nostra aspettativa di vita, fino ad influenzare i nostri telomeri.
Qui si potrebbe collegare facilmente i punti con quello che dice Harari nel suo libro Sapiens, quando, di nuovo, descrive i nostri comportamenti sociali nella preistoria.
Volendo riassumere, siamo animali sociali. Necessitiamo delle relazioni non solo a livello mentale, ma chimico. Ci influenziamo a vicenda tantissimo. Ed ecco perché il cervello ha imparato a generare la sofferenza fisica più grande che possiamo sperimentare, quando veniamo lasciati soli. Arriviamo addirittura ad avere la sensazione di morire, quando perdiamo qualcuno. Il cervello arriva a simulare quello che accade se siamo soli, perché lo sa, che la solitudine uccide lentamente.
Ecco, quindi, quando ci diciamo “per carità sto bene così” o “ma io sono totalmente indipendente e sto bene con me stesso o me stessa” ci sta eh, per carità. Può essere un’ottima cosa sotto altri punti di vista. Ma serve la consapevolezza di riconoscere che indipendentemente dal valore sociale che possiamo ottenere, ce n’è uno di bilanciamento chimico che andiamo a perdere.
Ok quindi, dopo aver tranquillizzato chi è in coppia, che dopo queste frasi avrà rinnovato sentimento rispetto al partner, e dopo aver fatto terrorismo ai single, domandiamoci: ma come proviamo attrazione? E come possiamo distinguere ciò che sta accadendo, tra infatuazione, attrazione sessuale e vero amore?
Non potendo andare in profondità dei singoli temi qui, proviamo a fare una distinzione, e a individuare gli ingredienti che compongono questi tre stati mentali.
Intanto: Plot Twist! Il cuore non è protagonista. Se qualcuno è ancora confuso dai mille cuoricini in giro, sono qui felice di ridurre la poesia ad una cruda realtà. Che sia attrazione, amore o sesso, è solo tanta chimica. Ma una chimica che troviamo anche in un’altra situazione. Quella delle droghe. L’amigdala e il nucleus accumbens attivano il ciclo della ricompensa e ci troviamo a rilasciare gli stessi ormoni nel corpo di chi fa uso di anfetamine o cocaina.
Ecco: quindi no cuoricini qua e là, ma droga e dipendenza. Ecco cosa ci lega tra esseri umani. Droga naturale autoprodotta, e dipendenza dalla stessa.
Questa cosa è talmente forte, che se potessimo analizzare la composizione chimica del nostro corpo in un dato momento, relazionandola al nostro stato di default, potremmo capire in che fase ci troviamo. È infatuazione? Mi sto legando? È solo una cosa fisica? A seconda delle fasi, ciò che cambia non sono i pensieri che abbiamo, o gli scenari che ci creiamo in testa. Certamente questi influiscono la chimica, ma come ho ricordato altre volte: siamo animali. La parte istintiva la fa da padrona. E quando ci sono le emozioni di mezzo, come abbiamo già visto per altre situazioni, il cervello dirotta l’energia cognitiva da altre parti, rispetto alla corteccia prefrontale e la razionalità. Ecco perché diventiamo scemi quando proviamo attrazione.
E ci sta pure. Il cervello lo sa che razionalizzare quello che ci sta accadendo sarebbe una perdita di tempo!
Ora: posto che siamo succubi di un cocktail di ormoni, quale cocktail stabilisce le fasi di una relazione?
Abbiamo già conosciuto l’ossitocina. Detto anche l’ormone dell’amore. Sebbene possa suggerirci di attivarsi solo dopo l’attrazione, quando iniziamo a creare legame, in verità è lei che ci dà la prima spinta a conoscere qualcuno. Questo perché blocca i centri della paura del nostro cervello, rendendoci meno inibiti.
Attenzione però: ogni scombussolamento chimico è un temporaneo sbilanciamento. Quindi se da una parte ci lasciamo andare, dall’altra abbiamo le difese abbassate. Riducendo lo stress riduciamo l’attenzione. E potremmo fare scelte sbagliate… qui mi sto immaginando già alcuni di voi ridere mentre vi mettete la mano sulla fronte.
Sorvoliamo.
All’inizio di un approccio, l’altra sostanza importante è la dopamina. Ad oggi è molto nominata.. sappiamo che ha a che fare con il ciclo della ricompensa. Con la dipendenza e l’ossessione. Ma è anche ciò che crea motivazione, mettendoci in quello stato in cui desideriamo apprendere. È proprio così: aumenta la potenza di calcolo della memoria e i centri dell’apprendimento sono belli attivi. E ci sta, perché vogliamo assorbire il più possibile e avere più informazioni riguardo chi abbiamo davanti.
Già qui però possiamo collegare la dopamina con le nostre fasi della vita, in base a come siamo o meno abituati a stimolare questo ormone. Se siamo in una fase dove i centri dopaminici sono più attivi, beh.. siamo più impulsivi in amore.
Un’altra delle principali sostanze.. è la serotonina. Qui succede una cosa controintuitiva. Man mano che ci si conosce meglio, riduciamo la produzione di questa sostanza. Ma è strano: non è quella che ci rende più tranquilli, meno ansiosi?
Esatto. E ricordate quando abbiamo detto che il cervello fa di tutto per farci capire che abbiamo bisogno di qualcun altro nella nostra vita? Man mano che i segnali positivi aumentano sul fatto che la persona a nostro fianco possa essere un potenziale partner, il cervello diminuisce la serotonina in modo da renderci un po’ più ossessivi. A volte a livelli da disturbi ossessivi-compulsivi. In fondo la situazione non è così diversa, anzi. Condividiamo una caratteristica di chi è in depressione, ovvero la ruminazione.
Questo è il motivo per cui continuiamo a pensare al partner: pensiamo e ripensiamo a lui o a lei.
Ed ecco che la mente ci spinge a ricercare questa persona e a non perderla.
Pazzesco, eh?
Bene. Ora. E l’amore? Cioè.. cosa scatta? Cosa ci fa creare quel legame che dura per sempre? E dura per sempre?
Troppe domande, poco tempo rimasto a disposizione. Ma voglio condividere un paio di cose che possono darci forti speranze.
Innanzitutto, a livello scientifico, l’amore per sempre esiste. E abbiamo i mezzi per capire come alimentarlo. Ma abbiamo anche scoperto come genere maschile e femminile necessitino di cocktail chimici diversi, per innamorarsi.
Riducendo capitoli interi in una frase, possiamo dire che la donna si innamora con il sesso. Che è qualcosa di molto più completo rispetto a come lo vive l’uomo. Tanto che l’uomo si innamora invece con l’impegno. Commitment. Eh?
Eh si. Di nuovo argomento controintuitivo. Ma quando la donna si concede, l’ossitocina va alle stelle, e crea legame. L’uomo invece deve abbassare il testosterone, per lasciare spazio all’ossitocina. E per farlo, deve impegnare energie nell’alimentare la relazione.
Lo so che può sembrare strano, ma se ci pensate torna anche con quello che abbiamo detto quando abbiamo parlato della cognizione incarnata.
Ma se ancora vi sembra difficile da comprendere, vi lascio con una frase che riassume bene queste differenze e che ci fa capire quali siano i nostri obiettivi verso una relazione a lungo termine:
Gli uomini imparano ad amare la persona dalla quale sono attratti... le donne sono sempre più attratte dalla persona che amano.
È una citazione dal film Sesso Bugie e videotape. Pensateci.
A questo punto avrete mille altre domande.. ma il sesso? Cosa accade al nostro corpo? Come provocare, attrazione? Come mantenere una relazione stabile? E così via..
Però, posto che abbiamo parlato di abitudini, comportamento, zona di confort, leadership, conflitti e attrazione, in verità abbiamo già detto molto su cosa potrebbe aiutarci a creare una relazione da zero.
Ma se siete interessati ad andare più a fondo, non posso che invitarvi un’ultima volta a fare il percorso di Stati Mentali per intero, dove non solo conosceremo meglio il nostro corpo e la nostra mente, ma lo faremo assieme, con compiti per casa, interazioni attraverso una chat di telegram, e soprattutto, accompagnati nei capitoli da 6 esperti ospiti d’eccezione che ci regalano un’ora a testa per argomentare e discutere meglio ogni tema affrontato. Il tutto poi si racchiude in un attestato, che documenta il vostro nuovo livello di consapevolezza rispetto ai vostri, stati, mentali.
È stato bello arrivare fino a qui provando a riassumere con voi questi bellissimi argomenti! Ringrazio ancora una volta 4Books per la collaborazione, noi ci vediamo sempre qui in giro, e per chi è appassionato di questo bellissimo mondo della mente e corpo, vi invito ad iscrivervi al mio canale youtube.
Mi raccomando, alimentiamo la nostra voglia di conoscerci. Perché ci cambia la vita.
Peace out.
di 4