
Cartaceo, digitale o audiolibro?
Come decidere il formato di pubblicazione migliore per il nostro libro
15min

Come decidere il formato di pubblicazione migliore per il nostro libro
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Episodi di Scrivere un libro
Parliamo un secondo dei vari formati di un libro. Allora, all'inizio il libro era solo questa roba qua, era un oggetto cartaceo con la copertina rigida oppure un po' più morbidosa, una copertina tipo alla Tutto Montemagno. Un po' di varianti, con aletta o senza aletta, però di fatto il libro era solo cartaceo. Dopodiché con l'avvento del digitale abbiamo avuto due forme, in sostanza, aggiuntive che sono un libro digitale – il cosiddetto ebook – e un audiolibro. Partiamo dal libro cartaceo. Se hai un editore lui stampa il libro, fne del problema. Se però te lo devi stampare tu si apre un cinema di cui abbiamo già parlato, che è tutta la gestione della stampa. È vero che oggi tu hai dei servizi di print on demand che stampano senza avere grandi quantitativi come era anni fa, dove dovevi avere magari 10mila copie minimo di stampatura, perché sennò non si giustificavano i costi complessivi. Oggi puoi farlo, invece, in modo completamente diverso. Però la verità è che se devi stampare tu e fisicamente devi fare una stampa di libri, 2mila libri e poi quei libri li devi vendere, parte tutta questa parte di logistica che non è banale per niente, anche su numeri piccolini. Nella nostra esperienza di Lavorability è un gioco di organizzazione e di calcoli, di stime, di quanto venderò, di quali saranno i resi, delle copie rovinate che ci sono e che devi cominciare a fare, per cui non è facile per niente. Con Amazon hai, in realtà, due possibilità: una prima possibilità è che tu stampi i tuoi libri e li mandi nel magazzino di Amazon e loro li vendono, li prendono da lì e li spediscono. Ipotesi uno. Ipotesi due che ti dà Amazon è il print on demand. Ti dicono: “No, da noi tu carichi solo il tuo PDF ma ti diamo la possibilità di vendere il libro anche in cartaceo e lo stampiamo noi.” Abbiamo un print on demand che rispetto a una stampa fatta ad hoc, custom, non è allo stesso livello dal punto di vista proprio qualitativo, hanno una serie di limiti e poi vi metteremo qua da qualche parte i vari link, le specifiche... però ci sono dei limiti di font che puoi usare, di grafiche che puoi utilizzare, però diciamo che per un libro standard, non so, così, The 1-page marketing plan. Non so, ogni tanto arrivano 'sti libri, però questo probabilmente è una roba stampata... ecco, neanche lo sapevo “Printed in Great Britain by Amazon.co.uk LTD”, ecco questo è un print on demand di Amazon ed è, come dire, non un granché però, insomma, leggibile. Ecco, non è una roba che dici: “Mah, non lo leggo perché fa schifo”. L'altro aspetto è che la stampa on demand va a migliorare in continuazione, quindi tra un po' sarà assolutamente impossibile distinguere tra una stampa normale e una stampa on demand per la maggior parte dei libri, le manualistiche, le classiche. L'utente medio neanche se ne rende conto. Poi hai dei libri, per dire, quello di Matthew McConaughey che ho qua da qualche parte e che è un signor libro: le grafiche che ha dentro, com'è impostato il font, le varie azioni, insomma, questo è un libro fatto ad hoc molto bene e molto qualitativo. Questo per quello che riguarda il libro cartaceo. Dall'altro lato puoi evitarti tutte le menate libro cartaceo e vendere solo in digitale. Ti do un dato, però, che mi aveva colpito quando avevamo fatto Codice Montemagno qualche anno fa: il totale degli ebook, in Italia, in quel momento era il 5%. Di tutti i libri venduti solo il 5% erano in formato digitale, per cui questo ti fa riflettere, dici: “Ok, se vendo un libro sto rinunciando al 95% del mercato”. C'è una curva di crescita, ovviamente, non so quale sia il numero attuale, però la stragrande maggioranza dei libri che vengono venduti, oggi, è in formato cartaceo, per cui è un aspetto da considerare. Detto questo puoi anche decidere di andare sul digitale. Come fai ad andare in digitale? Io vedo diciamo due ipotesi: una ipotesi è faccio tutto da me e mi vendo il libro per i fatti miei ed è una creazione interamente fatta in casa. Creo il mio sito e vendo il mio PDF o il mio libro nel formato ebook che preferisco utilizzare, tu arrivi, paghi e ti scarichi il mio contenuto. Quindi questa è una possibilità. Svantaggi: devo fare tutto io. Vantaggi: se sei un po' pratico di questo mondo digitale, sai metter su un e-commerce, sai integrare il pagamento, sai fare la fatturazione, bla bla bla... a quel punto ti viene abbastanza facile e hai il 100% del guadagno di quel libro. Ipotesi due è che vai a vendere invece il tuo ebook da qualche parte. Il “da qualche parte”, oggi, è Amazon. Vai su Amazon e vendi il tuo ebook, hai le tue percentuali calcolate in base a una serie di parametri, guadagni di più rispetto a farti tutto lo sbatti probabilmente del libro cartaceo, è molto più facile ed è molto più immediato. Poi da lì, lo ripetiamo, se vuoi avere il libro cartaceo puoi avere anche l'opzione dell'on demand e questa può essere un'altra soluzione da utilizzare. Vendere solo l'ebook, però, ricordiamoci gli svantaggi: non hai minimamente idea di chi compra 'sto ebook. Amazon ti toglie completamente la possibilità di avere rapporti con i tuoi clienti, in sostanza, si mette in mezzo e i clienti li gestisce lei. Quale sia la migliore soluzione, ancora una volta dipende da quale sia l'obiettivo di questo libro. Se l'obiettivo è avere un libro che gira il più possibile è chiaro che se tu lo fai sul tuo sitarello quanta gente ci puoi portare là sopra? Magari non tantissima. Dall'altro lato, se tu invece hai già un po' una community puoi portarli sul tuo sito e in più sai chi sono e magari vuoi vendere anche altri prodotti, vuoi fare un cross selling, un up selling, vuoi avere un contatto loro per continuare a restare in rapporto per il prossimo libro che farai, per la prossima iniziativa che farai. Allora si apre un altro mondo di opportunità se te lo gestisci tu. Ad oggi, se io faccio una fotografa del mercato, direi che il 95% degli autori vanno a crearsi una presenza all'interno di Amazon e non si creano una vendita per i fatti loro, che è anche comprensibile, perché non è del tutto facile. Resta poi la parte dell'audiolibro che, anche in questo caso, è una parte piccolina. Il mercato degli audiolibri bisogna sempre ricordarsi che quando vediamo i numeri, i numeri vanno visti nell'interesse dell'autore, non nell'interesse delle piattaforme. Quando si parla degli audiolibri e si dice: “Ah, c'è Audible che fa dei numeri pazzeschi”. Sì, vero, ma un conto è che faccia numeri pazzeschi e guadagnano loro, guadagna la piattaforma, e un conto è che siano numeri pazzeschi per te, singolo autore. È come dire: “Ah, be', Spotify spacca.” Sì, spacca Spotify, ma chi è che guadagna davvero su Spotify? Si contano sulle punte delle dita. La cosa importante, anche nel caso degli audiolibri, è vedere qual è la modalità migliore per te. Allora, per me la modalità migliore che ho trovato ad oggi sugli audiolibri è metterli a disposizione su una mia piattaforma che è 4books. È una scelta non per tutti, perché è una piattaforma che ho creato io e a quel punto ci metto su anche alcuni miei contenuti. Però in generale la funzione dell'audiolibro è una funzione di incentivo che vedremo poi nella parte di promozione. Cioè, non lo vedo come un prodotto che ad oggi prendi e vendi direttamente. Perché i numeri che fai sono veramente piccoli e per quanto ci sia grande crescita dell'audio, il podcast, lo sappiamo benissimo; io ho il podcast di business più ascoltato d'Italia da un sacco di anni, però lo vedo che i numeri complessivamente sono piccolini. Però è una scelta da fare: uso questo audiolibro, faccio l'audiolibro per quale motivo? Per me faccio l'audiolibro per incentivare l'acquisto di un libro cartaceo, perché ti interessa che sia una sorta di bundle. La gente lo acquista e in più fai uno sforzo. L'altra cosa sull'audiolibro è chi lo legge l'audiolibro? Il mio consiglio è che lo legga l'autore, ed è una fatica bestia leggere l'audiolibro. Io adesso devo leggere l'audiolibro di Tutto Montemagno, l'ho promesso alle persone che avessero acquistato il libro entro il 15 giugno che era la data di uscita e a quel punto devi metterti lì e leggere un libro. Perché, però, è un'attività utile da fare? Perché numero uno crei una relazione con i tuoi lettori. Numero due se hai già un po' di community gli fa piacere sentire la tua voce e non avere un lettore esterno, che per quanto abbia la voce impostata leggerà molto meglio di te il libro, ma molto meglio, perché leggere è difficilissimo. Però non si crea quel rapporto, non vedi quello sforzo. Ecco, per me l'audiolibro letto dall'autore è una testimonianza del fatto che l'autore si sbatte per te, perché è una fatica bestia. Io penso ci metterò 10 giorni per leggere Tutto Montemagno. Parentesi su come si fa a registrare un audiolibro: il modo più veloce possibile e immaginabile, tolte le possibilità professionali, dove se tu fai l'audiolibro per Audible devi andare e registrare secondo alcuni parametri molto precisi: vai nello studio di registrazione, nel boot di registrazione, ti chiudi dentro, registri, togli qualunque tipo di sporcatura... cioè, è una registrazione molto professionale. Il mio suggerimento però è: se devi leggere un audiolibro lo strumento migliore in assoluto è questo qua, l'iPhone. Le noti vocali dell'iPhone. Se tu registri un audiolibro tenendo l'iPhone non davanti, di fianco, diciamo a questa distanza qua di modo che la voce lo prende lateralmente, lo tieni di fianco, idealmente magari lo metti su un cavalletto. Quindi lo leggi a questa distanza qua, fai REC con le note vocali dell'iPhone e l'audio che viene fuori è un audio che, io l'ho detto più di una volta, ho utilizzato per andare in radio, su Radio Deejay, il programma di Rosario Fiorello, tutti i miei interventi sono registrati con un iPhone, le note vocali dell'iPhone. Quindi la qualità che ottieni nel modo più semplice possibile, in una stanza chiaramente che non sia super incasinata, è assolutamente accettabile per un audiolibro. Poi se vuoi far lavorare l'audio te lo lavori tu con Audacity o lo dai a un professionista che te lo ritocca, lo sistema. Ovviamente l'audio si può lavorare a livelli estremi, pensate su un pezzo musicale, non è che prendi, registri e basta, no? Ci lavori, puoi sistemare mille cose. Però nell'ipotesi di base per registrare un audiolibro, iPhone, di lato così e parli e registri. Fine della storia. Registri magari un capitolo alla volta e poi hai il tuo audiolibro diviso, non so, in dieci fle audio, uno prende e se li ascolta. Questa è una soluzione proprio pratica-operativa. Per me quando si parla di formati di un libro, alla base la domanda è sempre quella popolarizzata alla Tim Ferriss: Come sarebbe se fosse semplice? Qual è quella situazione in cui scrivere un libro o leggere un libro è proprio semplice? Perché se tu inizi a pensare a una produzione di un libro ed è una roba molto incasinata alla fine non riesci a farlo. Quindi l'obiettivo qua è riuscire a scriverlo 'sto libro o a leggere 'sto libro. E devi pensare a quali siano le soluzioni migliori, ne abbiamo parlato anche in precedenza. Se non sai scrivere e sei negato a scrivere troverai un ghost che ti aiuta a scrivere e diventa molto più semplice, tu gli detti su Whatsapp quello che deve scrivere e questa persona scrive, that's it, facile. Se invece tu dici: “No, ma il libro lo devo scrivere io”, allora ti metti lì e stai sei anni a scrivere una roba che poi fa anche schifo, perché non sai scrivere e quindi è un problema. Oppure l'audiolibro, sapete quante persone hanno detto: “Eh, Monty, io vorrei fare l'audiolibro, però lo studio di registrazione...”? Ma perché dev'essere così? Puoi anche farlo, ripeto, con una soluzione molto più semplice che ti dà un contenuto accettabile. È il miglior contenuto possibile dal punto di vista qualitativo? No, ok? Se vuoi il miglior contenuto qualitativo possibile vai in uno studio di registrazione, ti fai aiutare da un team che ti permette di avere la qualità audio migliore possibile. Oppure pensate al mio caso, posso registrare l'audio in altre modalità, ho miliardi di microfoni perché per fare i video ho sempre spippolato anche molto sui microfoni, che ne so, magari anche professionali e molto costosi. Dipende, ognuno di noi ha delle situazioni diverse. Però ricordiamoci: come sarebbe se fosse semplice?