"Così come ogni regno in sé diviso è disfatto, così ogni ingegno diviso in diversi studi si confonde e indebolisce."
Questa è una potentissima frase di Leonardo Da Vinci che mi porto dietro da tanto tempo. Già lui, e sicuramente altri prima di lui, aveva intuito che, se il nostro intelletto viene diviso in diversi compiti nello stesso momento, “si confonde e si indebolisce”.
Ed è un po’ il fulcro di tutto ciò che abbiamo imparato in questo percorso formativo: la nostra mente è uno strumento estremamente sensibile ma, allo stesso tempo, anche molto complesso.
Questo viaggio che abbiamo fatto è stata una breve ma intensa full immersion nel mondo del focus: siamo passati dall’analizzare l’attenzione, il suo funzionamento, le sue varie sfaccettature, allo scoprire una nuova chiave di lettura con cui vedere le distrazioni, scoprendole come utili alleati alla nostra produttività.
Abbiamo capito bene cosa sia effettivamente la concentrazione, dando qualche strumento pratico per cercare di affinarla man mano nel tempo, fino a concludere il nostro viaggio con lo stato mentale degli stati mentali: il flow. Quel modo unico di vivere ciò che stiamo facendo: diventiamo presenti con tutti noi stessi, un po’ come succede agli animali non-umani.
Alla fine pensiamoci: chi di noi ha un animale domestico, come un gatto, un cane, etc avranno osservato il loro comportamento.
Quando lo faccio io, la cosa che mi sembra più lampante, è che sono esseri che riescono a vivere costantemente nel momento presente senza mai interrompere questo flusso. Sono lì, vivono totalmente ed esclusivamente dei propri sensi, senza pensarci troppo su, e nonostante vivano emozioni estremamente simili a quelle che viviamo noi, vengono mossi da una pulsione che è in qualche modo diversa dalla nostra.
Perché noi umani abbiamo disimparato, crescendo, a muoverci seguendo il moto della vita, della natura e del tutto. Siamo diventati molto più mentali che sensoriali. Per cui, quando viviamo momenti mentre siamo totalmente immersi nel presente, ci sembrano attimi di pura magia, come se fossero un sogno.
Tant’è che, quando si esce dallo stato di flow, molti riportano una sensazione simile a quella di quando ci si risveglia da un pisolino… bello profondo.
Ma questo stato implica che la nostra mente sia totalmente focalizzata e assorbita da un compito solo: abbiamo visto nella terza tappa di questo percorso formativo come ci sia una costante competizione tra gli infiniti stimoli a cui siamo sottoposti oggi.
Leonardo parlava di un ingegno diviso in diversi studi; il nostro ingegno, oggi, se così possiamo chiamarlo, è diviso in diversi reel, tik tok, messaggi e notifiche provenienti da computer, orologi e telefoni.
Questa cosa dell’overstimulation, il sovratimolo, ci viene spesso ribadita, ma ogni volta che la risentiamo, la sensazione di disagio c’è sempre, perché sappiamo che è una condizione innaturale per la nostra mente.
Per cui, il primo passo da fare per migliorare la situazione, è aumentare la propria conoscenza riguardo un tema, apprendere, imparare e agire di conseguenza.
C’è uno studio interessantissimo condotto su degli insegnanti: in pratica è stato visto come gli insegnanti più padroni della propria disciplina fossero anche in grado di gestire meglio le situazioni tra gli studenti, riuscendo a fare una specie di trasposizione della propria consapevolezza per quella materia a una consapevolezza di vita in generale.
Detta in altre parole: la capacità degli insegnanti di applicare la loro conoscenza della materia è strettamente legata alle loro abilità pedagogiche generali.
Un’altra indagine condotta su studenti universitari ha mostrato che la capacità di integrare fatti appresi separatamente porta a una maggiore capacità di risolvere problemi complessi e applicare tali conoscenze in situazioni non familiari.
Insomma, aumentare la propria consapevolezza sul mondo, qualsiasi sia il tipo di consapevolezza, ha già di per sé effetti positivi. Per cui, se ci concentriamo su tematiche direttamente legate alla nostra mente e al nostro comportamento, il miglioramento diventa esponenziale.
Conoscere come funzionano attenzione, concentrazione e focus, e iniziare a integrare pian piano delle piccole pratiche per migliorarne l’efficacia nella quotidianità, significa puntare a un miglioramento drastico non solo delle proprie funzioni cognitive, ma anche e soprattutto della propria vita in generale.
Per questo sono estremamente soddisfatto di aver creato un percorso, e di averne portato una parte, seppur minima, qui, in questo podcast.
Ora che abbiamo appreso tutte queste cose, però, vanno sistematizzate in qualche modo; vanno buttate giù e va studiata una strada per riuscire ad applicarle nel modo più funzionale possibile. Altrimenti finirebbero per essere solamente nozioni che lasciano il tempo che trovano.
Ma, come già detto nel percorso e ribadisco qui, perché credo sia importante, do per scontato che, se avete voluto intraprendere questo viaggio, non è stato solamente per apprendere quelle due o tre nozioni da mettere in pratica durante il lavoro ma che l’abbiate fatto per imparare nuove conoscenze da mettere in pratica poi durante la vostra quotidianità e la vostra vita.
È importante non avere fretta, e mantenere la presa salda sul fatto che per ottenere risultati su tutti i fronti, bisogna avere pazienza, seguire degli step, rivedere cose, fare tentativi, aggiustare la rotta e via dicendo.
Fall in love with the process, diceva qualcuno. E mai più importante potrebbe essere una frase del genere dato il tema che abbiamo trattato.
La potenza di questo argomento sta nel fatto che è incredibilmente immediato, quindi molte delle tecniche e strategie possono essere messe in pratica nel mentre che le si impara. E questa è una figata incredibile! Perché in questo modo riusciamo a tenere a bada l’impulso proveniente dal nostro cervello che vuole tutto e subito.
Nel mentre: pazienza. Mettiamo in campo quest’ultima risorsa, la pazienza, che, sempre grazie al focus, impareremo a scoprire sempre più a fondo.
In più, abbiamo un campo d’allenamento praticamente infinito, perché il focus è una cosa che mettiamo in pratica ogni giorno.
Ma il vero passo in avanti si fa nel momento in cui ci si rende davvero conto dell’importanza di questa dote mentale che ci ritroviamo.
Una volta compreso questo, è tutto in discesa. E spero di avervi trasmesso quest’importanza in questo piccolo viaggio di scoperta.
Grazie per l’ascolto.
E mi raccomando: FOCUS!