Terminata la chiamata con la sorella, ormai delle note di Michael Jackson non c'era più traccia. La musica aveva lasciato spazio alle parole dei due conduttori radiofonici. Quella mattina il tema scelto era la relazione di coppia, in particolare la gelosia. Gli ascoltatori stavano intervenendo nella trasmissione raccontando le proprie esperienze. Enea aveva notato che chi chiamava era stato per lo più vittima della gelosia di qualche ex, puntualmente bollato come caso umano.
Quell'espressione lo aveva sempre divertito molto. I casi umani, infatti, erano sempre gli altri, mai che qualcuno dicesse “eccomi, sono io il caso umano. Vostro onore mi dichiaro colpevole di casoumaneria”. D'altronde mettersi in discussione è sempre più difficile che puntare il dito contro l'altro. Enea lo sapeva bene. Per quanto tempo lui e Chiara, la sua ex, si erano puntati il dito. Erano sempre molto attenti a vedere i difetti nell'altro, ma altrettanto poco inclini a vedere i propri.
La gelosia era stato un problema grosso per loro, soprattutto nei primi tempi. Enea era insicuro di sé. Temeva che Chiara potesse accorgersi che in fondo non valeva poi così tanto. Per questo finiva per vedere potenziali minacce in qualunque situazione in cui non fosse presente. Chiara, dall'altra parte, non era da meno. Si sentiva in competizione con qualunque essere di sesso femminile che gravitasse a meno di un metro da lui. Quante discussioni avevano dovuto affrontare. Solo ricordare questi aspetti lo fece stare male.
Enea tornò quindi con la mente al programma radio. Pensò… “Forse in qualche misura siamo tutti il caso umano di qualcun altro”. E così decise di cambiare stazione, cercando qualcosa che gli richiamasse meno ricordi difficili.
Vi è mai capitato di provare forte gelosia per il vostro partner? Come mai è così comune? Rispondiamo a queste domande cercando di capire che cos'è la gelosia e come Enea e Chiara avrebbero potuto gestire meglio questo aspetto della loro coppia.
La gelosia è un'emozione complessa. Il dizionario la definisce come un sentimento di inquietudine dolorosa e provata da chi ha paura che la persona amata sia infedele e quindi causata da una minaccia alla solidità di una relazione significativa. Quando si pensa alla gelosia la prima cosa che viene in mente è proprio la gelosia verso la persona che ci piace. In realtà possiamo provarla anche verso un genitore, un amico, un oggetto a cui teniamo, per esempio. Inoltre, esistono anche diverse sfaccettature della gelosia all'interno della coppia. Nel mondo delle relazioni amorose parliamo di gelosia romantica quando la si prova verso il proprio partner, come nel caso di Enea. Un'altra tipologia invece è quella retroattiva, ovvero è quel tipo di gelosia che si prova nei confronti degli ex del nostro partner attuale. E anche questa è molto comune.
Attenzione però, la gelosia non va confusa con l'invidia. L'invidia si prova quando si desidera qualcosa che qualcun altro ha. Vi faccio un esempio, la promozione ottenuta da un collega. Parliamo invece di gelosia quando temiamo di perdere qualcosa che già “possediamo”, come nel caso di Enea e Chiara. Stavano già insieme ma avevano paura che l'altro si innamorasse di un'altra persona.
Come molti di noi sanno la gelosia non è per niente piacevole, anzi può causare angoscia, frustrazione, rabbia, diffidenza e anche manie di controllo. Vediamo allora da dove nasce questo sentimento così comune ma così sgradevole.
Partiamo innanzitutto nel dire che la gelosia fa parte di tutti noi. Pensate che è stata osservata in bambini che avevano solo cinque mesi.Nonostante la gelosia ci faccia soffrire ha però una funzione adattiva. Da un punto di vista evoluzionistico serve a prevenire la minaccia dell'infedeltà. L'essere umano infatti cerca in tutti i modi di mantenere una relazione solida. E oltretutto è fondamentale per la procreazione e la crescita dei figli. La gelosia rappresenta proprio la soluzione per evitare l'infedeltà e garantire allo stesso tempo il mantenimento della specie.
Non tutti però proviamo gelosia allo stesso modo. Infatti, alcuni studi hanno dimostrato che ci sono differenze di genere. Gli uomini provano più gelosia davanti a un tradimento di natura sessuale mentre le donne tendono ad essere più gelose per un tradimento emotivo. Anche l'autostima gioca un ruolo importante. Più una persona ha bassa autostima più sperimenterà gelosia. Ad esempio, Enea era molto insicuro di sé ai tempi della relazione con Chiara.
Molte ricerche hanno rilevato che anche il passato personale influenza la nostra gelosia. Ad esempio l'aver vissuto delle esperienze non rassicuranti può portarci ad essere molto più gelosi. Infatti, chi ha vissuto esperienze negative tende ad avere più paura di perdere le persone amate e teme la solitudine. Un altro fattore importante di cui bisogna tener conto e che influenza la gelosia è la soddisfazione per la relazione. Chi pensa di avere una relazione felice prova molta meno gelosia. Forse Enea e Chiara non erano molto soddisfatti del loro rapporto.
Abbiamo visto che la gelosia è un'emozione ordinaria. Tutti l'avremo provata almeno una volta nella nostra vita. L'importante però è che non diventi estrema e costante. In questo caso si parla di gelosia patologica o ossessiva. La gelosia “normale”, chiamiamola così, si attiva quando troviamo le prove di un tradimento. Si è gelosi in situazioni specifiche e per breve tempo. Una persona patologicamente gelosa invece prova costantemente emozioni di questo tipo. Ha pensieri irrazionali. Rimane convinta di essere stata tradita anche quando è evidente che non c'è stato nessun tradimento da parte del partner. Questo tipo di gelosia può portare a comportamenti estremi come la tendenza a controllare il partner. In queste situazioni è quindi importante rivolgersi a un professionista che possa aiutarci.
Vediamo invece dei consigli per gestire la gelosia ordinaria. Per prima cosa è importante sviluppare la fiducia nella coppia. Immaginiamoci la fiducia come l'antidoto della gelosia. È la base per un rapporto sano. Bisogna coltivarla con impegno da entrambi i partner. Ad esempio, possiamo rafforzare la fiducia condividendo apertamente le nostre paure e insicurezze, creando momenti di intimità e aprendoci con l'altro.
Vediamo un secondo consiglio. Come sostiene lo psicologo Leahy nel libro La cura della gelosia: “Non partite dal presupposto che la gelosia debba sparire, lasciate che ci sia ma senza che prenda il sopravvento”. L'autore ci sta dicendo che per gestire la gelosia occorre innanzitutto accettarla. Cercare di sopprimerla o di eliminarla aumenta la tendenza a controllare le cose. Come suggerisce: “Pensate alla gelosia come a un antifurto che suona. Molte volte si tratta di un falso allarme.”Quindi, quando ci capita di provare gelosia, rendiamoci conto che l'antifurto è scattato e accettiamolo.
Infine, è importante capire che una rottura non è la fine del mondo. Spesso, per una persona gelosa, è difficile pensare alla propria vita senza la persona amata. Non riuscire nemmeno a pensare a un futuro senza il partner è una visione rischiosa e fa interpretare ogni novità o relazione del partner come una possibile minaccia. È importante invece capire che a volte le relazioni finiscono e che una rottura si può superare. Esiste anche la possibilità di innamorarsi di nuovo! Vivere la relazione con la paura della sua fine non ci permetterà mai di viverla a pieno.
Abbiamo visto che può capitare a tutti di essere gelosi. L'importante è rispettare sempre l'individualità dell'altro. Il partner non è parte di noi o una nostra proprietà. Nell'amore, la fiducia e la libertà sono imprescindibili. Sono la base su cui si costruisce una relazione sana e felice.