
La Felicità è una Scelta
La vera felicità non dipende mai dall'esterno, è essenzialmente una nostra scelta
8min

La vera felicità non dipende mai dall'esterno, è essenzialmente una nostra scelta
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Episodi di 7 ingredienti per la felicità
G: Ciao Ragazzi, io sono Giuseppe di Progetto Happiness e sono con Lorenza, la psicologa di Stimulus.
L: Ciao Beppe e ciao a tutti!
G: Oggi sei un po’ emozionata eh?
L: Moltissimo!
G: Ragazzi, è l’ultimo episodio. Siamo arrivati all’ultimo ingrediente per la ricetta della formula della felicità. Cavoli è stato un bel viaggio, eh?
L: È stato un lungo e intenso viaggio.
G: Sono contentissimo di averlo condiviso con te, ma andiamo subito a bomba perché oggi ti porto negli Stati Uniti, dentro la NASA. Oggi il tema e il titolo dell’episodio è “La felicità è una scelta”.
L: Come mai questo titolo?
G: Perché dentro la NASA ho incontrato Luca Parmitano, che sicuramente sai chi è.
L: Sì, certo. E come mai l’hai messo per ultimo?
G: Perché incontrare Luca Parmitano per me stato come esaudire un sogno, è stato diventare per qualche minuto astronauta, assaggiare quella vita che un po’ tutti i bambini sognano da piccolini e lui mi ha aperto le porte della NASA e mi ha fatto vedere le navicelle spaziali sulle quali lui viaggia nello spazio, è stato straordinario. E la cosa più straordinaria vuoi sapere qual è? Che ho avuto l’onore anche di intervistarlo e chiedergli cos’è per lui la formula della felicità
L: Chissà cosa ti ha risposto un astronauta!
G: Esatto, io ti volevo qui, perché vorrei farti sentire l’audio originale. È un po’ rovinato perché c’erano tanti rumori alla NASA, ma secondo me vale la pena ascoltarlo dalla sua voce.
“Io sono convintissimo che la felicità è una scelta. Come tutte le scelte può essere più o meno consapevole. Cosa voglio dire con questo? Il famoso bicchiere ha un certo contenuto di acqua, che è un dato di fatto, è quello che è. Siamo noi a osservare il bicchiere e scegliere se quel bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto, non siamo in grado di pensare alla quantità di acqua che c’è dentro quel bicchiere eppure il nostro approccio nel vederlo pieno o vuoto cambia la nostra percezione della realtà. Se scegliamo di vederlo pieno, di essere consapevoli di quello che ci può offrire, allora possiamo essere felici delle possibilità che ci sono dentro quel bicchiere, dentro quel contenitore. Se scegliamo di pensare a quello che non è possibile avere, allora stiamo scegliendo di non approfittarne, di non approfittare di quello che c’è in quel contenitore, per cui la vita è un contenitore e noi scegliamo di metterci dentro quello che vogliamo, se vogliamo metterci dentro ottimismo, felicità è una nostra scelta; se abbiamo consapevolezza, se evolviamo nel nostro percorso di vita io credo che siamo tutti propensi a scegliere la felicità, scegliere un’evoluzione in senso positivo e se invece non raggiungiamo questa consapevolezza allora bisogna in qualche modo addestrare chi non ce l’ha o chi ha una visione molto negativa a cercare di tirarsi fuori e questo è quello che fanno le persone che riescono a dare la felicità agli altri. L’altro aspetto della felicità è che noi non siamo in grado di donare qualcosa che non abbiamo, per cui l’unico modo di rendere qualcun’altro felice è essere prima felici. Per cui il mio pensiero è molto molto semplice: la felicità è una scelta, se siamo fortunati possiamo sceglierla inconsapevolmente e se siamo evoluti, se siamo consapevoli possiamo fare una scelta nostra ed è questa l’unica ricetta che io conosco.”
G: Parola di Luca Parmitano. Straordinario, vero? La felicità è una scelta.
L: Bellissimo. Ci sono tanti concetti in queste frasi che ti ha detto, tra cui anche l’ultima frase, cioè l’unico modo per donare la felicità è essere felici. Ci riporta al concetto della generosità di cui abbiamo parlato all’inizio, ma questo concetto della felicità come una scelta secondo me è illuminante e ti riporto anche questo studio che ho letto un po’ di tempo fa, che secondo me è importante e ben collegato con quello che ci dice Luca. Secondo questo studio la felicità sarebbe determinata al 50% dalla nostra genetica, il 10% da fattori esterni e il 40% per come noi affrontiamo la vita. Se vogliamo vederlo in quest’ottica, ci vien da pensare che il 50%, cioè la metà del bicchiere, è un po’ un dato di fatto, un po’ quello che ci è accaduto, un po’ di fortuna, un po’ di genetica. Ma il resto è nostro. Il resto è tutto in mano a noi, possiamo scegliere noi di metterci dentro come dice Luca la felicità, la serenità, la gratitudine, l'ottimismo e questo secondo me è fondamentale perché anche se nell’altro 50 ci andata un po’ male, noi sappiamo che abbiamo un’altra parte importante che corrisponde a come noi affrontiamo le cose, che cosa ci mettiamo dentro dall’altra parte.
G: Quindi dobbiamo prenderci la responsabilità di essere felici, non basta solo aspettare di essere felici, dobbiamo scegliere di esserlo.
L: Questo è un concetto importante, l’avevamo detto anche nel primo episodio, cioè è più facile essere infelici, rendiamocene conto e diamolo per assodato: è più facile lamentarsi, è più facile lasciare andare le cose per come sono, invece il cambiamento, la scelta, sono scelte più faticose ma se noi ci prendiamo in mano questa fatica e la responsabilità delle nostre scelte, della nostra vita, allora stiamo veramente facendo un passo verso la nostra felicità.
G: Quindi l’ultimo ingrediente per la nostra ricetta della felicità è “scegliere di essere felici”.
L: forse è la consapevolezza di poter scegliere delle cose della nostra vita per orientare verso la felicità, cioè il sapere che è importante prendersi in mano dei pezzi ed è una cosa faticosa essere responsabili, è una cosa da adulti ed è difficile, faticoso.
G: Però secondo me, Lorenza, è importante sottolineare a questo punto che la felicità non dev'essere una meta da raggiungere ma è trovare il modo di godersi il cammino interrogandosi e osservando ed essere anche consapevoli del proprio passo senza aver paura di inciampare perché anche se dovesse succedere riprenderei il viaggio ancora più forte e sicuro di prima, ed è importantissimo anche non dimenticarsi di viaggiare con gentilezza, di condividere con generosità e di vivere ogni esperienza con gratitudine, proprio come tutti quegli ingredienti che abbiamo trovato insieme. Insomma io ti direi che bisogna assaporare ogni ingrediente della ricetta della felicità, con curiosità di scoprire di nuovi, perché in realtà la bellezza di tutto questo è che sono infiniti.
L: Beh, hai usato la metafora del cammino, mi vien da dire che abbiamo fatto un bel po’ di strada insieme. Ora direi che abbiamo dato tutti gli ingredienti per questa ricetta, bisogna cucinarla però! Quindi lasciamo la palla ai nostri ascoltatori, a me e a te, per iniziare questo viaggio veramente nella felicità.
G: Io ti ringrazio perché è stato un percorso meraviglioso da condividere insieme, spero che sia stato piacevole per tutte la persone che ci hanno ascoltato, vi mando un abbraccio enorme e grazie per essere stati in ascolto
L: Grazie a tutti!
G: Ciao!
L: Ciao!