La Gratitudine
L'importanza di essere grati per trovare la propria felicità
11min
L'importanza di essere grati per trovare la propria felicità
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Episodi di 7 ingredienti per la felicità
Ciao ragazze e ciao ragazzi, io sono Giuseppe di Progetto Happiness e come al solito da un episodio sono con Lorenza, psicologa di Stimulus
L: Ciao a tutti e ciao Beppe
G: Ciao Lorenza, che mi accompagnerà in questo viaggio alla scoperta dei 7 ingredienti della felicità. Ma facciamo un piccolo recap dell’episodio precedente nel quale abbiamo parlato di comfort zone, perché abbiamo detto che in realtà la comfort zone è nostra amica, una scoperta pazzesca, e diciamo che è l’ingrediente bonus per essere felici.
L: forse un po’ la nostra base, abbiamo detto che è la nostra base sicura la comfort zone, quindi è un po’ il nostro elemento 0 da cui partire per poi andare a esplorare gli altri elementi della felicità e quello che hai scelto oggi qual è?
G: Oggi partiamo col primo ingrediente della formula della felicità che è la gratitudine.
L: Oh, che bell’elemento! Mi piace molto.
G: E devi sapere che la gratitudine è quell’ingrediente che ritorna più spesso nei miei viaggi. Infatti ti potrei parlare di tantissimi incontri, tantissimi aneddoti che sottolineano questo ingrediente importante. Però ho voluto scegliere una persona alla quale tengo moltissimo che non soltanto ho intervistato ma è diventato un grande amico: Mohamed Alkatib, l’uomo più veloce della Palestina
L: Wow, non vedo l’ora di sentirlo
G: Devi sapere che io sono andato fino in Palestina per incontrarlo e intervistarlo perché la sua storia mi aveva colpito tantissimo. Ragazzo della mia età, atleta, fortissimo, in Palestina. Devi immaginare una Palestina poverissima, senza nessun mezzo per sostenere il sogno di un ragazzo così promettente come atleta. Il suo sogno è tutt’oggi quello di partecipare alle olimpiadi come primo atleta palestinese a vincere una medaglia. Lui punta alla medaglia d’oro per la Palestina nei 200m e la sua storia mi aveva colpito così tanto perché in un luogo dove è quasi vietato sognare, lui sta sognando così potentemente, così in grande. Tu capisci la potenza di un sogno che non dovrebbe nemmeno essere lì, mentre lui si impone alla storia, si impone a ciò che sta succedendo, e vuole sognare ancora. Quell’incontro è stato meraviglioso perché dopo aver fatto una gara insieme nei 100m, per scherzare ho affittato l’unico motorino che c’era a Ramallah, capitale della Palestina, io ero su uno speedy pizza, lui a piedi correndo abbiamo fatto una gara ai 100m e indovina un po’ chi ha vinta
L: Non tu immagino
G: Non io! Sebbene io avessi lo speedy pizza ha vinto lui, e quindi è veramente l’uomo più veloce della Palestina. Dopo quella bella corsa abbiamo scherzato, riso, ci siamo abbracciati. Ci siamo seduti un attimo sulla pista, il suo tempio, lui passa tutte le giornate lì e abbiamo chiacchierato tantissimo, ci siamo aperti come se non ci fosse la telecamera davanti a noi e alla domanda “cos’è per te la felicità?” è stato molto chiaro, aveva le idee veramente chiare, mi ha detto “per me la felicità è gratitudine. Quando io riesco a riconoscere quello che ho, riesco a dargli il giusto valore, apprezzare tutte le piccole cose che mi succedono anche perché devo per forza aggrapparmi a quelle piccole cose, perché se poi apro un po’ più gli occhi e mi rendo conto delle macro-cose che succedono nella mia vita non posso andare avanti, mentre le piccole cose mi danno ancora la forza di sognare e quella è la mia grande felicità, la gratitudine delle piccole cose.” E mi ha fatto pensare tantissimo, perché io sono completamente d’accordo con Mohamed, però se mi guardo dentro questo e devo essere sincero al 100%, questo è un esercizio parlavamo proprio di atletica, di sport, di allenamento, allenare a gratitudine, a parte essere molto difficile, non riesco a vedere un riscontro come se sai, un giorno fai 10 flessioni, un altro ne fai 20, la gratitudine è più complessa, io cerco di essere grato ogni giorno sai “che buona questa acqua, ho la fortuna di poter bere! Che bello un computer nuovo davanti, sono così fortunato, così grato per tutte le fortune che mi sta dando la vita”.. però è effimera, non riesco ad afferrarla e in più non riesco veramente a credere di essere grato di bere l’acqua, perché la do così per scontato … e quindi non so se sentirmi quasi in colpa o se dover migliorare questo allenamento e mi piace confrontarmi con te davanti a tutte le orecchie che ci ascoltano perché mi piacerebbe trovare una soluzione o una risposta per me.
L: Sai Beppe, ti ho ascoltato veramente attentamente perché volevo cogliere la sfumatura delle cose che mi stavi dicendo. Riuscire a essere grati ogni giorni per le piccole cose della nostra vita è la cosa più difficile da fare ma è la cosa che ci riempie più il cuore secondo me. Apprezzare ciò che siamo, ciò che abbiamo, ciò che noi riceviamo ci allontana mentalmente dall’idea che ci manchi qualcosa e tutto questo tutela noi stessi, la nostra autostima, perché noi sentiamo di avere valore per quello che abbiamo e per quello che abbiamo. Non sentiamo che ci manca qualcosa, sentiamo magari che vogliamo un obiettivo più alto, un sogno da raggiungere, ma quello che abbiamo ci rende grati e felici della vita che abbiamo in questo momento ed è quello l’esercizio da fare e non dico che sia facile perché non è semplice. È un esercizio da fare tutti i giorni, sempre e anche un po’ orientarsi nelle cose giuste, però non è il termine corretto “le cose giuste”, ma orientarci verso le cose che per noi come persona sono veramente importanti e sono diverse: tu puoi essere portato per alcune cose e io per altre.
G: Ma che discorso devo fare con me stesso per arrivare a una consapevolezza della gratitudine? Cioè, cosa devo dirmi? Dire “Sono grato per l’acqua” è sufficiente?
L: Ci credi tu? Già a guardarti non mi sembra che ci stai credendo
G: Certo che sono grato, però fino a un certo punto, è un esercizio, è uno sforzo… è brutto dire sforzo, ma è uno sforzo rendermi conto di essere grato per l’acqua.
L: Adesso prova a guardarmi. Chiudiamo un attimo gli occhi, fermiamoci un secondo, lo diciamo anche a tutti i nostri ascoltatori e prendiamoci qualche secondo per fare emergere 3 cose che sono successe oggi di cui puoi essere grato. Prova veramente a pensarci, prova a rispondermi di getto, con la pancia, con il cuore.
G: Il primo pensiero è stato “sono stato grato di avere dormito”, perché ho dormito poco però quello che ho dormito nel mio letto, comodo, al fresco, l’ho apprezzato tantissimo, quindi la prima cosa che mi è venuta in mente è questa.
L: Bene, ti sei riposato, ti sei preso del tempo per prenderti cura di te e per riposarti.
G: Secondo, il pranzo di oggi, incredibile! Cucinato con amore e donato da un amico e quindi l’ho apprezzato tantissimo. Terza cosa - adesso faccio un po’ il ruffiano - però è bello essere qui, buttare fuori questi pensieri, queste riflessioni insieme a te e avere la possibilità e la fortuna di analizzarle, beh, è bellissimo e mi sento veramente grato di queste cose.
L: Queste sono le tue cose!
G: Ecco, forse allora l’esercizio non è essere grati per tutto a caso, vedo qualcosa sul tavolo “ah, sono grato di averlo”, mi devo concentrare su qualcosa di concreto, qualcosa che mi fa stare veramente bene, chiudo gli occhi e ci penso
L: È un esercizio che se facciamo tutti i giorni, ci rendiamo conto che nella nostra vita, pur nella giornata più terribile che possiamo passare, ci sono delle cose belle. Però dobbiamo riuscire ad orientarci sulle cose che per noi sono importanti, che per noi hanno senso.Si può pensare ad una persona che per esempio ha una brutta bronchite, però si guarda allo specchio e vede che ha tutti gli arti, ha le braccia, le gambe, e allora si dice “vabeh, sono grato che ho ancora braccia e gambe, non ha senso che mi curo la bronchite”. No! Non va bene essere grati per tutto a caso, guardiamoci e guardiamo le cose che per noi sono importanti, le cose che per noi hanno valore e quelle di cui noi ci dobbiamo prendere cura, perché quello è il nostro segreto. Non serve essere milionari, non serve essere in vacanza, ad esempio, per essere grati delle cose, dobbiamo essere grati tutti i giorni, quella è la sfida. Va bene essere grati in vacanza, ma è un’altra cosa quella. La vita di tutti i giorni è questa.
G: Mi hai fatto venire in mente una riflessione magari un po 'banale, però sai certe volte magari si aspetta di avere qualcosa che si sogna per essere grati. Aspetto di guadagnare tot per essere grato del mio lavoro, aspetto di raggiungere quella forma fisica per essere grato, mentre non ci sono soffermiamo su quello che già abbiamo
L: Sai quanto dura quella gratitudine lì? 3 secondi. Non è gratitudine quella.
G: Però sai che chiudere gli occhi anche solo un attimo mi ha dato una sensazione di benessere, tranquillità, forse è un esercizio che - forse tu me l’avrai detto migliaia di volte di farlo anche di scrivere questi pensieri, però cambia veramente, non è come quando penso all’acqua, è vero.
L: Beh mi sembra che abbiamo fatto un bel passo in avanti!
G: Quindi questo potrebbe essere l’esercizio per i nostri amici e amiche, giusto?
L: Questo è l’esercizio, portiamocelo a casa. Siamo in giro, stiamo camminando, stiamo sentendo questo podcast, dovunque siamo in questo momento spegniamo un attimo proviamo a prenderci del tempo per far emergere 3 cose importanti se vogliamo essere ancora più pro, scriviamocele. Ma facciamocelo tutti i giorni questo regalo.
G: Che poi se ci pensi uno dice “no, non ho tempo” …maddai, tutti abbiamo 5 minuti. Non mi ricordo chi ha detto questa frase “se non hai 5 minuti nella tua vita per fare questo, allora che vita stai vivendo?” … non stai vivendo probabilmente
L: Non stai vivendo una vita alla ricerca della felicità
G: Lorenza, primo ingrediente andato. Nel prossimo episodio parleremo di generosità!
L: Non vedo l’ora!
G: Ragazzi ci vediamo al prossimo episodio. Ciao!
L: Ciao!