
La Generosità
Il ruolo del dare e della generosità nella ricerca della felicità
12min

Il ruolo del dare e della generosità nella ricerca della felicità
12min
Episodi di 7 ingredienti per la felicità
Ciao a tutti, io sono Giuseppe di Progetto Happiness e sono in compagnia con la mia compagna di viaggio Lorenza, psicologa di Stimulus Italia
L: Ciao Beppe e ciao a tutti!
G: Partiamo. Allora, nell’episodio precedente abbiamo parlato di gratitudine, abbiamo capito che si può allenare. Oggi invece vorrei farti viaggiare ancora un po’ con me: passiamo dalla Palestina, quindi dal viaggio che ti ho raccontato nell’episodio precedente, andiamo in Iraq. E anche un po’ in Benin in realtà, perché sto parlando di un’esperienza che mi ha veramente segnato ,la vita: ho avuto il piacere di partecipare a due missioni di questa ONG che si chiama “Emergenza Sorrisi” che porta medici italiani a operare bambini con malformazioni al viso in paesi poveri o colpiti da guerre, paesi molto pericolosi. È stato veramente emozionante incontrare dei dottori che mi hanno insegnato cosa vuol dire essere generosi. Questi dotti vanno in posti dove rischiano la vita per cambiare delle vite; loro ridanno veramente il sorriso a dei bambini che non ce l’hanno mai avuto. Immagina dei bambini col labbro leporino: qui è un problema che si risolve in poche ore in day hospital, mentre lì ci convivi per tutta la vita ed è uno stigma perché le tribù ti escludono dalla collettività. Per cui immagina come cambia la vita di una persona operata, cosa vuol dire per quella persona questo tuo gesto di generosità che vale tantissimo, vale tante vite, perché poi si espande a tutte le persone che sono attorno a quel bambino o bambina. Quindi è stato meraviglioso viverlo in prima persona, io ero proprio a fianco dei dottori, vedevo come operavano, sono stato molto fortunato. Mi hanno anche raccontato che quello che facevo io, cioè stare a fianco dei chirurghi, è ciò che fanno gli studenti al terzo anno di medicina, quindi immagina che fortuna.
L: Ma scusa Beppe quindi mi stai dicendo che il nostro elemento…
G: Ah, ancora non l’ho detto? Oggi l’elemento - vabbeh l’hai capito - è la generosità. Oggi si parla di generosità perché immagina quanta generosità io abbia visto nelle azioni, nei gesti di questa ONG ma anche di questi esseri umani singoli che decidono di aiutare in maniera incondizionata - ma non è solo questo, è anche più concreto, decidono di sacrificare le proprie vacanze per salvare la vita ad altre persone e sembra banale dirlo, cavoli, cosa fai, sacrifichi le tue vacanze e salvi la vita alle persone oppure … ? Non è così scontato, puoi anche voltarti dall’altra parte, far finta di non sapere che puoi fare la differenza, mentre loro lo fanno costantemente, 2 o 3 missioni all’anno. Però mi fa piacere parlare con te di generosità perché quando io chiedevo a questi dottori “cosa ti rende felice? Perché sei in missione?” tutti quanti mi davano la stessa risposta: "Perché sto ricevendo più che dando. La generosità è quello che mi danno le persone indietro quando sono qui. Io torno a casa carico di gratitudine.” E quindi ero un po’ confuso quando ricevevo queste risposte bellissime, cariche di emozione, e mi chiedevo “se una persona va in missione mossa dalla generosità però per prendere, quindi si carica di emozioni, di gratitudine di altre persone… è egoismo o altruismo? È generosità o egoismo? Sono un po’ confuso su questo punto, e anche io mi sento così. Quando faccio un gesto bello per un’altra persona, veramente disinteressato, però poi c’è una ricompensa per me: mi sento meglio, mi sento bene per aver aiutato, per aver sostenuto quella persona.
L: Beppe, cosa mi stai chiedendo? Perché mi sembra che stiamo aprendo un dibattito filosofico che è iniziato millenni fa e sta ancora continuando forse con noi.
G: Siamo due filosofi! È che mi sento un po’ a disagio con la generosità. Non so se quel senso di colpa che sento ogni tanto sia giusto o sbagliato.
L: Partiamo dal presupposto che un’emozione che provi non è mai giusta o sbagliata, è la tua emozione e quindi va bene. Ma quanto tu fai un gesto gentile per qualcuno, quando doni qualcosa a qualcuno come ti senti?
G: Benissimo, però…
L: E qual è la cosa brutta di questo?
G: Che forse lo sto facendo per me!
L: E qual è la cosa brutta di questo?
G: Che in realtà il gesto esterno, visibile, è per l'altra persona. Io ti regalo per esempio questa cosa perché so che ci tieni e vedo che ti rende felice, però in realtà sono felice altrettanto anche io, e mi sento un po’ in colpa. Infatti i dottori mi hanno sollevato questo dubbio.
L: Guarda Beppe, ti dico due cose su questo. Dalle ricerche è emerso che il prestare soccorso (quindi quello che stanno facendo i medici che hai conosciuto) consente di ridurre l’impatto della sofferenza emotiva che si genera in noi nell’assistere al malessere altrui. Questo perché all’interno del nostro cervello che si chiamano “neuroni a specchio”. I neuroni a specchio ci portano a provare la stessa sofferenza che vediamo nell’altro e quindi alleviandogliela è un po’ come se noi alleviassimo anche la nostra.
G: Sembra una magia però…
L: Prova a sbadigliare… Anzi provo io! Non ti viene da sbadigliare anche a te? Sono i neuroni a specchio questi! Io faccio una cosa e i neuroni a specchio è come se te la facessero fare anche a te, anche se effettivamente non la stai facendo, come quando sei nel sedile passeggero con qualcuno, e la persona non sta frenando e si sta avvicinando alla macchina e ti viene da schiacciare il freno della macchina anche se tu non stai guidando. Sono quei neuroni che ci consentono di entrare molto in connessione con l’altro, quindi in realtà un po’ è così: allevio la tua sofferenza ma allevio un po’ anche la mia. È una cosa scientifica, è una cosa vera quella che stai provando. Le ricerche hanno dimostrato anche che fare una cosa per gli altri rende le persone più felici rispetto a quando la fanno per se stesse. Donare all’altro attiva una risposta fisiologica simile a quella che si registra quando noi siam noi stessi a ricevere quel dono, si attivano gli stessi centri del piacere, si attivano gli stessi ormoni ad esempio l’ormone dell’amore l’ossitocina, si libera quando facciamo un dono. Quindi tu provi fisicamente, chimicamente del benessere nel fare del bene all’altro. Questo ti rende una cattiva persona? Forse no…
G: Però è egoismo e questo che non riesco a risolvere nella mia testa.
L: Tu quindi ti stai riferendo anche a un piano un po’ più alto, un po’ più filosofico, io ti riporto invece sulla Terra, l’egoismo gentile è una cosa buona. Prendiamo l’esempio di quando siamo in aereo e l’hostess ci spiega cosa fare in caso di pericolo. Se dovesse mancare la pressione nella cabina dell’aereo scendono le mascherine e l’hostess ti dice “prima di aiutare la persona a fianco a te, anche il tuo bambino, mettila prima te e poi aiuta chi hai a fianco”. Questa è una cosa positiva, prima dobbiamo essere pieni noi, dobbiamo essere sereni per poter darci all’altro, per poter aiutare l’altro, ed è una cosa buona, una cosa bella, una cosa positiva.
G: Quindi è normale che mi senta bene, è naturale, è chimicamente naturale che fare dei gesti di generosità, essere altruista, mi porti ad avere delle emozioni positive, delle belle emozioni, sentirmi bene, quindi non devo sentirmi in colpa.
L: Io non ti posso dire come ti devi sentire o come non ti devi sentire. Quello che ti riporto io è che è naturale che tu provi delle emozioni positive facendo del bene all’altro ed è una cosa che chimicamente il tuo corpo fa da sola, senza che tu decida niente. Quello che tu mi hai un po’ riportato è un po’ questa incoerenza che tu senti quando le persone fanno una cosa positiva, una cosa per l’atro, bella, come se pensassero ad avere un ritorno da questa cosa.
G: Sì è così
L: Ok, però quello che mi viene da dire è che questo non è altruismo. Se io faccio una cosa per te, aspettandomi che tu poi la possa fare per me o aspettandomi un ritorno, non è più altruismo. È un po’ approfittarsi dell’altro, non è un gesto gentile fatto senza pensare di ricevere niente in cambio, stiamo parlando proprio di un’altra cosa.
G: Un altruismo strategico, forse
L: Che non è altruismo, è essere strategici, è il voler fare una cosa per ottenerne una in cambio. L’altruismo è un gesto fatto senza voler nulla in cambio, è il pasto che il tuo amico ti prepara perché ti vuole bene e basta, non pensa che poi tu gli possa dare dei soldi o che poi glielo rifaccia un’altra volta. Ed è quello che ti fa stare bene, solo il fatto di fare quella cosa lì.
G: E sei d’accordo con me che è necessario essere generosi e altruisti per essere felici? Cioè è necessario inserire nel nostro percorso, nei nostri ingredienti della felicità, la generosità come un ingrediente chiave.
L: Io non direi necessario. Io direi che è uno degli ingredienti che le persone che ci ascoltano possono scegliere tra quelli che noi presentiamo per far sì che questo li renda più sereni, che faccia provare quelle emozioni positive. Noi abbiamo provato che scientificamente fare una cosa per l’altro ti fa stare bene, e allora perché non provare? Allora perché non farlo? È un po’ l’esercizio che noi lasciamo ai nostri ascoltatori è un po’ questo. Adesso proviamo a fare una cosa gentile per qualcuno, ma anche semplicemente dire grazie, ringraziare, aprire la porta a qualcuno che sta passando, il dire grazie a qualcuno, il fare qualcosa di carino per un nostro amico senza aspettarci niente in cambio… vedrete che vi fa stare bene.
G: Quindi l’esercizio di oggi è … imparare ad essere più generosi?
L: forse è imparare ad introdurre gesti altruistici e generosi perché abbiamo capito che ci fanno stare bene. Però abbiamo anche detto che è importante partire da noi: questa cosa qui non abbandoniamola perché è importante. Prendiamoci cura di noi. Prima cosa da fare, primo esercizio: partiamo da noi stessi
G: Quindi essere generosi con noi stessi
L: Gentili, forse e generosi con noi stessi. Partiamo da lì. Riempiamoci di parole gentili, non di giudizi o critiche. Proviamo a sostituire i pensieri negativi con delle parole attente e amorevoli per noi stessi. Prendiamoci cura di noi stessi e poi impariamo a seminare della generosità, dei gesti gentili per gli altri, anche persone che magari non conosciamo direttamente. Fare un gesto gentile per uno sconosciuto ci fa stare bene, proviamo a fare qualcosa già adesso che si conclude questo podcast, proviamo a fare un gesto gentile per qualcuno.
G: Subito!
L: Subito!
G: Bene,allora ci penso e il prossimo sarà per te. Lorenza, grazie mille, il prossimo episodio parleremo di Antifragilità, super-episodio. Alla prossima!
L: Ciao a tutti