
Prima di partire: test, test e ancora test!
Impara l'arte del Lean Startup per validare il tuo progetto digitale
16min

Impara l'arte del Lean Startup per validare il tuo progetto digitale
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Episodi di Dall'idea all'azienda
Proseguiamo sull'argomento dell'idea. Abbiamo visto come si genera, abbiamo visto come la si affna, abbiamo visto un po' di elementi fondamentali che poi andranno messi nel nostro sito web, nella nostra presenza digitale. A questo punto una rifessione importante da fare è: “Come mi muovo da quando ho fatto tutto il mio bel programmino a quando metto il nasino fuori sul mercato?” Un errore che io ho fatto per tanti anni era quello di considerare fondamentale la realizzazione defnitiva del prodotto prima di andare sul mercato. Questo vuol dire che se volevo fare un social network, realizzavo il social network, lo sviluppavo (lo facevo sviluppare, nel mio caso, perché non ero in grado di svilupparlo io), coinvolgevo qualcuno che lo sviluppasse, la grafca, le robe, tutto il progetto... poi dopo 6 mesi ti ritrovavi un po' pronto, uscivi sul mercato e scoprivi che nessuno ne voleva sapere di quella roba lì e avevi buttato via un sacco di tempo e un sacco di soldi. Allora l'approccio mio è cambiato negli anni sull'infuenza, ovviamente, di tutto il movimento Lean, cosiddetto, lo startupper Eric Ries che vi consiglio di leggere, ha fatto scuola: ha popolarizzato un approccio molto più leggero se tu lanci dei progetti digitali. Questo approccio va bene nella maggior parte dei casi, non va bene sempre, perché faccio un esempio: se lavori nel farmaceutico, nel biotech, non puoi ragionare in modo leggero, dove esci con un minimum viable product, che signifca un minimo prototipino, test di mercato e poi in base alle reazioni cambi e iteri (come si usa dire in gergo) per spostarti sulla versione successiva del tuo prodotto. No, non lo puoi fare, perché magari devi fare un farmaco, devi fare un vaccino, devi produrre un'automobile, dei macchinari molto complessi. Allora questo approccio Lean non va bene sempre, ma va bene nel mondo digitale per moltissimi progetti. Quindi, da prendere sempre cum grano salis, però devo dire che per i progetti che faccio io, tipicamente, l'approccio migliore è: uscire il più velocemente possibile online con qualcosa, e tipicamente quel qualcosa è una landing page, una pagina web su un indirizzo. Quindi serve un nome di dominio, una paginetta web e quella è la mia prima mossa. La mia apertura scacchistica è quella. In realtà c'è una pre- apertura scacchistica che è una comunicazione, nel mio caso, alla mia community per sondare il terreno: “Vi interesserebbe – mi ricordo quando ero uscito con 4Books – un servizio che riassume le principali idee dei libri di business che escono in inglese e in italiano?” Risposte: vediamo, sì, no, com'è e come non è. Quello serve a dare un po' di sensazione di qual è il mood generale, mettiamola così. Dopo un po' di anni che uno c'è dentro, io vi posso dire che lo vedo subito se una roba piace o non piace, se funziona o non funziona. Le reazioni sono immediate. A volte io ho degli argomenti che so già prima che scalderanno gli animi, nel bene e nel male. Allora a volte tu esci con un contenuto, un'idea e vedi subito delle grandi reazioni. Poi non vuol dire che diventerà il più grande business dell'universo, però c'è una reazione sulla puoi quantomeno investigare. Per cui il mio pre-lancio è tipicamente una comunicazione che, però, potete fare anche senza follower. Perché magari uno può farlo sui propri social dove ha 200 persone, 100 persone, su LinkedIN, Facebook, Instagram, può mettere fuori una comunicazione con una domanda, semplicemente: “Se ti interessa questa nuova idea di massaggio shiatsu in remoto, mandami una mail.” Fine della storia. Non devi fare nient'altro, non devi investire dei soldi. Per cui il primo approccio per testare un'idea è: come posso ricavare più informazioni possibili senza spendere una lira? Oggi come oggi i social sono ottimi per fare questo tipo di sondaggio iniziale. Se non vuoi usare i social puoi anche dire: “Sai cosa? Partiamo dall'agenda dei miei contatti che ho sul cellulare.” Ho dei contatti, degli amici che conosco che penso possano essere in linea? Sono quelli che, nel business model canvas sono i clienti ideali. Bene, andiamo a contattare loro: “Senti, stavo ragionando di lanciare questo servizio di baby sitter per gatti annoiati. So che hai un gatto, ti interesserebbe?” That's it. Questa è la primissima mossa, non ho speso una lira, non ho iniziato a costruire niente, non ho messo le mani sul codice, zero. Non sono ancora partito, però comincio a raccogliere feedback e indicazioni. La mossa sbagliata che molti fanno, a mio parere, è quella di non fare questo tipo di attività perché hanno paura che la loro idea venga ciulata, che è un grosso errore. Perché alla fne dei conti, se uno ti ruba l'idea e la fa meglio di te, meglio! Perché l'avrebbe fatta comunque meglio di te una volta che tu saresti uscito. Però è importante questo: se tu sei convinto di poter realizzare bene quell'idea lì, non farti problemi. Esci tranquillamente, la lanci lì fuori e magari poi nascono idee, collaborazioni. Io la vedo sempre in modo molto positivo, a meno che non sia un oggetto dove la segretezza e la riservatezza siano fondamentali, perché hai roba molto confdenziale, delicata, che non puoi rivelare. Ci sono settori così, ma nella maggior parte dei casi, dei progetti digitali, e-commerce dove vendi prodotti e servizi, tendenzialmente questo problema non ce l'hai e ti conviene uscire. Il primo step è: pre-lancio, esco, telefonate, contatti, messaggini. Ho speso zero. Messaggio sui social, secondo passaggio: “Vi interesserebbe questa cosa qua?” Puoi anche iniziare ad accennare il prezzo. “Ma un servizio per tagliare i tuoi capelli a distanza, in lockdown, tramite computer, a 19 euro al mese, vi interesserebbe?” Non lo so, ok? A volte parti al buio, all'inizio. Cerchi delle reazioni, cerchi di capire, poi devi essere bravo tu ad interpretare. Una volta che hai fatto questo passaggio arrivi alla classica landing page. La landing page, ripetiamolo, è una paginetta web che metti online. Hai bisogno di due cose, per fare una landing page. Adesso vediamo l'esempio di 4Books quando è partita, sono andato a recuperare una delle pagine iniziali e mi faceva sorridere. Devi registrare un dominio e tipicamente su un hosting provider. Vai su Register.it, vai su Namecheap, vai su GoDaddy, ce ne sono tremila. Scegli il nome e registri un dominio, nel mio caso 4Books.it. 4Books perché la mia idea era quella di fare quattro abstract di libri al mese. Four = quattro. Oggi, in realtà, sono diventati... non so, quattromila, però all'inizio l'idea era quella lì: uno alla settimana. Registri un dominio, 4Books.it (poi nel mio caso ho registrato anche .com, eccetera) poi in base a quanto pensi si possa allargare questo progetto, il suggerimento è di registrare più domini possibile, perché sennò poi ti renderai conto che quando i progetti funzionano arriveranno un sacco di sciacalli e registrano i tuoi domini... è un fastidio. Quindi una volta che parti, sei sconosciuto, registra tutte le estensioni possibili e immaginabili e festa fnita, spendi due lire in più, i domini costano veramente poco, oggi come oggi. Una volta che registri il dominio, decidi di metter su questa paginetta. Come la metti su questa paginetta? Nel caso di 4Books, mi ricordo che avevamo usato ClickFunnels, che è una piattaforma che a me non piace, però puoi usare ClickFunnels, Wordpress, puoi usare Unbounce. Poi nel report mettiamo un po' di piattaforme, ce ne sono tremila, ultimamente ho visto che in molti usano Carrd. È semplicemente una paginetta che ti dice: “Guarda, stiamo arrivando, lascia la tua mail.” Oppure, se sei già un passettino avanti com'era 4Books: “Guarda, siamo arrivati, stiamo lanciando adesso, puoi abbonarti.” Quindi hai già la parte di pagamento. Nel caso di 4Books abbiamo messo questa homepage, ricordo che avevamo fatto un logo con Gianluca Di Santo e avevo fatto un video iniziale dove c'è semplicemente: “Non trovi mai il tempo di leggere? 4Books!” e annunciavo questo progetto: “4 riassunti in italiano al mese, di 4 libri di business.” Come vedete è una paginetta che chiunque può fare. Una volta che tu hai chiaro il tuo business model canvas a quel punto dici: “Ok, qual è il mio cliente? Chi vuole dei libri ma non ha il tempo di leggere. Chi non parla bene l'inglese.” Quello è il mio cliente, ok? Il valore è il tempo e la lingua, in quel caso, allora nella landing page riporterai quei concetti che poi vai a testare. In quel caso 4Books, poi, aveva la possibilità già di iscriversi e spiegavamo: “Ogni mese 4 abstract di libri di business appena usciti in lingua inglese, tradotti in italiano da leggere o ascoltare!” L'idea, fn dall'inizio, era darti testo e darti audio, farti risparmiare tempo, lo vedete, il messaggio era farti risparmiare tempo. L'importanza dell'inglese che magari non comprendi e, in più, aggiungevamo che mettevamo un best seller di un grande classico del business ogni mese. “In un attimo tutto il business che conta!” Poi, chiaramente, a livello di copy vai a trovarti tutte quelle che sono le tue caratteristiche. Però, come vedete, da questo punto di vista noi abbiamo una landing page proprio iniziale con 4 abstract. All'inizio, vi faccio notare che qua ne vedete uno “Exactly what to say”, avevamo quattro abstract. Quattro PDF. Per cui tutto il progetto è partito con una landing page e quattro PDF, fne della storia. Poi, una volta che tu ti abbonavi, noi ovviamente avevamo già organizzato la produzione degli altri, così che una volta alla settimana ti usciva il nuovo, però la base di partenza era quella, non è che arrivavi e ne trovavi centomila, ce n'erano quattro. Per cui anche l'investimento iniziale era minimo, da questo punto di vista. Abstract che avevamo scelto in base a dei libri che in quel momento mi sembravano interessanti e piacevoli. Poi, qua, la vedete questa schermata? “Vuoi tenerti aggiornato sul mondo del business ma non hai tempo?” e ancora ricalchiamo sul tempo e sulla necessità di farti risparmiare tempo. “Yep, 4Books è la soluzione perfetta se hai poco tempo per leggere.” La modalità di comunicare e il tono è anche cambiato, nel tempo. Perché magari all'inizio 4Books era più centrata su di me e poi oggi, invece, 4Books non c'entra assolutamente niente con me. Tu puoi conoscermi o non conoscermi ma una piattaforma poi si deve staccare completamente dal fondatore, non può essere legata a te. Anche perché se un domani la vuoi vendere e tu sei centrale in quella piattaforma e quell'azienda, a quel punto poi è un casino. Questo lo vedete anche in un altro testo che c'era nella landing page: “4 grandi autori, 4 grandi libri ogni mese selezionati da Marco Montemagno”. All'inizio questo aveva un valore, perché uno diceva: “Guarda, è Monty la persona dietro che seleziona i libri.” Oggi, invece, non esiste più perché io non sono nell'operatività, c'è una persona che fa la parte editoriale e sceglie. Però, all'inizio – nel mio caso – quello aveva un valore perché ho una visibilità e quindi le persone che mi seguono, magari sono interessate a una mia scelta. Poi, allargandosi la piattaforma a quel punto uno va a cambiare. Però vedete, per testare l'idea se uno segue questi 3 momenti: 1. Pre pre-lancio. Parto dalla mia lista di contatti sul cellulare. Quali sono i miei potenziali clienti ideali? Chi è che conosco? Gli butto lì l'idea, sì, no. Interessa o non interessa? Raccolgo i feedback. 2. Vado sui miei social, scelgo quali possono essere i più adatti e provo a buttare lì il mio spunto. Non ho ancora costruito niente. Raccolgo tutto quanto. 3. Registro un dominio, prendo una piattaforma di queste qua, Unbounce, Wordpress, quella che volete voi e butto giù una paginetta. Molte di queste piattaforme hanno già una grafca pronta, quindi all'inizio non sarai perfetto, ma come dice Reid Hoffman: “Se non sei abbastanza imbarazzato quando lanci signifca che hai lanciato troppo tardi.” Io sono sempre imbarazzato quando lancio un progetto, ultimamente. Competenze, anche qua, siamo partiti e vedete questo logo qua. Questo logo l'ho fatto io, così, al volo, per giocare e far veloce. Orrendo, orribile, però è irrilevante, dal mio punto di vista, perché in quella fase in cui stai testando l'idea devi solo capire se l'idea funziona oppure no. Non te ne frega niente di spendere, investire, se ancora non sai se c'è un mercato, se le persone sono disposte a pagare, se assolutamente questo momento storico è sbagliato. Hai troppe variabili, togliamo il rischio il più possibile e cerchiamo di uscire con quello che può essere un mini test. Poi funziona? Nel caso di Competenze l'avete visto: design, re-brand, dominio Competenze.it che vai ad acquistare perché prima era occupato. E vai a costruire tutto quanto, vai a investire, personaggi... ma all'inizio, se non lo sai perché fare tutto questo casino? Per cui: testare, testare, testare! Nella mia esperienza è la cosa che funziona meglio e non bisogna avere paura del giudizio, anche se sei visibile. Nel mio caso, immaginate, io sono visibile per fortuna o purtroppo. Qualunque cosa faccio subito viene notata, viene giudicata, viene analizzata, viene utilizzata dai miei detrattori per screditarmi e dire: “Ah, vedi che cagata?” Quando è partito 4Books: “Ma come si fa a partire con quattro riassunti? È una cagata.” e via. Smentiti nel tempo, però intanto le critiche te le becchi. “Competenze? Imbarazzante, sono solo le guide di Monty.” La gente giudica dall'esterno e devi essere pronto ad attutire il colpo, questo fa parte del gioco. Se tu però sai come ti stai muovendo, allora cambia tutto. Nel mio caso è interessante perché spesso – il caso di Competenze è interessante – io ho già tutti i dati, in questo momento della mia carriera professionale, quindi io ho già i dati e so già che ho magari 50 personaggi confermati, però non lo posso dire. Non lo posso dire perché dal punto di vista della comunicazione non sarebbe giusto, non puoi farlo contrattualmente e via così, hai una serie di limiti. Allora devi stare zitto e lasciare che i tuoi haters magari dicano: “Questo è un progetto ridicolo, non ci sono personaggi, blabla” e devi lavorare dietro le quinte. Lasciare che il silenzio faccia il suo mestiere, no? Lasciare che il silenzio pesi. Per cui testare, testare l'idea al posto di investire subito.