
Ansia
Trasforma l’ansia da nemica invisibile a bussola per prendere la giusta direzione
11min

Trasforma l’ansia da nemica invisibile a bussola per prendere la giusta direzione
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Episodi di Meccanica della Mente
Se sai come funzioni, sai come agire. E se sai cosa stai facendo, beh, comprendi ciò che ti accade. Benvenuto e benvenuta, sono Giovanni Gibiino, il founder di Meccaniche della Mente, il progetto di divulgazione che mira a dare chiarezza ed una consapevolezza pragmatica.
In questo percorso formativo esplorerò insieme a te i primi capitoli del manuale di istruzione della mente, spiegato con parole semplici, di facile comprensione e utilizzo. Questo nuovo appuntamento del percorso formativo è dedicato a chi vuole riscoprire e usare consapevolmente l'ansia. Oggi parlo di ansia. Che ansia, parlare di ansia. E peggiora se si associa al silenzio, come poco fa, oppure a una serie di semplici domande. Ma che vuol dire ansia? Che cos'è l'ansia? Come funziona? E soprattutto, a che serve? Come puoi usarla? Sapresti spiegarmelo in modo semplice? Che ansia, vero? Te l'ho detto, il cervello prima vuole sopravvivere e dopo ci permette di vivere. Ok, la prima volta te lo dico. Ma torniamo a noi. Il cervello vuole sopravvivere e per farlo codifica dati in ingresso, producendo dati per, appunto, sopravvivere. Abbiamo bisogno quindi di sapere, di comprendere ciò che accade, di conoscere il rapporto causa-effetto di ciò che osserviamo e di ciò che facciamo, le conseguenze. E vogliamo sentire, capire, avere chiara l'utilità di ciò che ci accade, di ciò che facciamo o con chi o cosa interagiamo. Quando qualcosa ci scuote da dentro significa che ha un enorme potere che ci travolge, se non riusciamo a comprenderlo e usarlo, oppure ci aiuta nei momenti in cui abbiamo veramente bisogno.
E allora oggi ti racconto perché si chiama così, l'ansia, qual è la sua funzione e come possiamo comprenderla e usarla al nostro vantaggio o, semplicemente, permetterle di fare il suo nobile lavoro. Vado con una storia, ok? Breve. Tutto ebbe inizio nel lontano 2019, al telefono con Lenny, o Lena, all'anagrafe ucraino. Parlavamo di una cosa che le dava ansia, prima la guerra in Ucraina e a un certo punto la scintilla. Lenny, ma ci hai mai pensato? Che significa ansia? E da lì è iniziata la ricerca, la scoperta e il primo barlume di utilità. Dal problema non solo la soluzione, direttamente l'uso fattivo di questo stato d'animo, di questa emozione. La riscoperta è iniziata con l'etimologia, poi siamo passati alla verifica e alla comprensione e, infine, abbiamo creato un approccio pragmatico per renderla funzionale, utile, per usarla. Allora, per l'etimologia, ho preso il dizionario. Io ho iniziato a leggere. Ti leggo alcuni passi. Dal latino tardo anxia, derivato da anxius, ansioso. Deriva dal verbo ango, che significa stringere e soffocare. È uno stato di agitazione, di forte apprensione, dovuto a timore, incertezza e attesa di qualcosa. Ci tornerò dopo, timore più incertezza. La chiave è qui. La parola ansia deriva dal latino ange, che significa letteralmente stringere, l'ho detto prima. L'etimologia quindi comunica la sensazione di disagio, vissuta da chi soffre tale disturbo, qua la potevano dire un po' meglio, ovvero l'idea di costrizione e incertezza.
Ok, ho letto tutto e io mi sono annoiato e probabilmente ti ho annoiato, perché conoscere è diverso da comprendere. E allora ci ho sbattuto un po' la testa e ho provato a riformulare il significato, affinché potesse essere utile, concreto, afferrabile, un qualcosa che potesse contenere dentro anche le istruzioni di uso di questa emozione. E allora ti condivido il significato riformulato. L'ansia è la paura di qualcosa che non è definito. Ripeto, paura di qualcosa che non è definito. Ricordi? Paura, incertezza. L'ansia ti guida a identificare la paura di qualcosa che necessita prima di tutto di essere definito nei suoi confini, limiti, oppure caratteristiche. L'ansia è un groviglio di paure connesse e confuse tra di loro. Se la paura è un filo, l'ansia è la matassa. L'ansia può diventare una guida con Meccanica della Mente. Ok, forse adesso un po' esagerato.
Ripartiamo un attimo da un pezzo. Se la paura è l'emozione dell'attenzione che ci porta a focalizzarci su un elemento potenzialmente, mai certamente, ma potenzialmente pericoloso, l'ansia è a un livello superiore, perché è più di una paura, è una paura potenziata dalla mancata definizione dei limiti di quel dato, di quelle informazioni che la scatenano. E allora la semplifico. Il primo passo quando l'ansia compare è ringraziarla, perché è venuta lì a proteggerti. Il secondo è definire i confini, i dettagli, le caratteristiche di ciò che ha stimolato l'ansia, di quelle informazioni e di quella singola informazione complessa che ha generato l'ansia. E il terzo, una volta che hai definito ciò che ti fa paura, è attivare un piano d'azione sostenibile, sostenibile passo dopo passo, per affrontare e usare la paura e trasformarla in coraggio, da solo, da sola o con l'aiuto di qualcuno.
E così ho iniziato a raccontare questa riformulazione dell'ansia in vari ambiti e usarla con un po' di creatività. Oggi te ne condivido tre. L'ansia d'esame, l'ansia del matrimonio e l'ansia pre-operatoria, prima di un intervento. L'ansia d'esame? Adesso hai compreso che altro non è che la paura delle innumerevoli domande che possono essere fatte durante un esame. Sia quelle che riguardano il programma, e quindi basta fare un elenco delle domande e andare ad identificare quelle che ti fanno più paura, sia la domanda delle domande, ovvero quella che non ti aspetti, dove l'ansia ti sta dicendo che non sei preparato o preparata a rispondere a qualcosa che non ti aspetti. E allora non hai altro da fare che costruire un piano per rispondere in maniera efficace, efficiente e autentica a domande che non ti aspetti, perché in quel caso la risposta giusta è il come rispondi e non il cosa. Oppure l'ansia da matrimonio. Il matrimonio è un qualcosa di importante quando decidi di intraprendere questa strada. E l'ansia da matrimonio altro non è che l'elenco di paure di un futuro che potrà accadere, che tu speri che non accada. E a volte fare l'elenco, scrivere l'elenco di queste paure ti permetterà di comprendere quali vuoi affrontare prima il matrimonio e quali deciderai di non affrontare perché scaramanticamente o pragmaticamente decidi di non usare le tue energie per affrontare quel tipo di paure che nel presente non sono presenti. Che gioco di parole. E la storia dell'ansia preoperatoria? Beh, quando stiamo per andare in sala operatoria e stiamo per subire un intervento abbiamo una serie di paure e spesso tutte queste ci portano un'ansia pazzesca. A volte da soli o in compagnia di un professionista o anche di un affetto caro basta elencare queste paure, scriverle e vedere come pian pianino, una volta scritte, l'ansia lascia da spazio alla paura. La paura ti saprà dire quale domanda fare al professionista che si prenderà cura di te. Ok, una volta che hai compreso qual è il significato dell'ansia con l'etimologia e con la riformulazione, hai capito a cosa serve? E sai che una volta che compare, altro non è che una richiesta di prenderti del tempo e fare l'elenco delle paure che la compongono, quello che puoi fare è, una volta avuto questo elenco, gestire quella che puoi. Ed è possibile fare un filtro. Passale, passa queste paure a un filtro. Il filtro della possibilità e il filtro della probabilità.
Perché tutto è possibile. Il che sono più probabili e quelle di meno. Parti prima da quelle più probabili e cerca di capire se puoi farlo da solo, puoi affrontarlo da solo, oppure è necessario un piccolo aiuto. E a quel punto parti, inizia da quella più facile e da quella più probabile e il resto verrà da sé. Bene, ora ti ho convinto che il sapere, quello concreto, che non si ferma alla conoscenza e che va oltre, a terra, con applicazione pratica, quel tipo di sapere è potere. Sapere è potere, ma nel senso di poter agire. Sapere è poter agire. Ora puoi andare al prossimo episodio che in realtà è un passo indietro. Dare significato a ciò che facciamo. In che senso? Sapere è potere. Allora puoi andare avanti. Ci vediamo, anzi ci sentiamo, nel prossimo episodio.