Episodi di Meccanica della Mente
Se sai come funzioni, sai come agire e se sai cosa stai facendo, beh, comprendi ciò che ti accade. Benvenuta e benvenuto, sono Giovanni Gibiino, il founder di Meccanica della Mente, il progetto di divulgazione che mira a dare chiarezza ed una consapevolezza pragmatica. In questo percorso formativo esplorerò con te i primi capitoli del manuale di istruzione della nostra mente, spiegato con parole semplici, di facile comprensione e utilizzo. Questo nuovo appuntamento è dedicato a chi vuole riscoprire e usare consapevolmente l'empatia. Vado con la domanda, puoi essere empatico o empatica nei confronti di Putin? No, devi essere empatico o empatica nei confronti di Putin! Non te l'aspettavi, vero? Come sempre, tutto dipende dal significato che dai al tema, e in questo caso alla parola, alla parola empatia. Prima di tutto ti racconto una storia. La voglia di approfondire il tema me l'ha fatta venire Luca Sartoni a metà del 2024, quando in una call, che oggi riassumerò, e riformulerò per necessità di podcast, mi disse che l'empatia era una cosa pazzesca, come la corazzata Potemkin, per chi come me conosce Fantozzi, eventualmente basta scrivere la corazzata Potemkin e trovi la parola. Di fatto Luca ha criticato in maniera molto diretta e precisa e professionale, come solo lui sa fare, l'empatia, a cui io sono molto legato. Allora ho colto la sfida, lo stimolo e ho ripreso il tema e l'ho ristudiato, riscoperto e forse finalmente compreso. Per comprendere se veramente per me era chiaro ho deciso di organizzare un evento e ne ho parlato qualche mese fa, davanti a una moltitudine di professionisti, tutti di diverso settore, liberi e allenati pensatori, e il confronto mi ha aiutato a comprendere prima me stesso e poi in generale il tema, grazie alla collaborazione con gli altri. E allora ecco che cosa ho capito. La definizione che viene data normalmente all'empatia è sentire lo stato d'animo altrui, ma manca un pezzo e il pezzo mancante è senza aggiungere il proprio. Ripeto, l'empatia è sentire lo stato d'animo altrui senza aggiungere il proprio. E allora se abbiamo difficoltà a comprendere cosa veramente è l'empatia possiamo partire dal cosa non è empatia. Non è compassione, la compassione è soffrire insieme e quando voglio aiutare qualcuno anche se non lo comprendo pienamente. Non è simpatia, perché simpatia in italiano è sintonia profonda, ovvero provare interesse e voglio, poiché provo interesse nei confronti di un altro o di un'altra, voglio farlo stare meglio. La simpatia è più cognitiva che affettiva. L'empatia non è pietà o pena, la pietà è “sono superiore a te, mi sento superiore a te”. La pena è quando mi sento superiore e soffro per te. E non è neanche la sintonia che di fatto è un accordo di suoni, metaforicamente è un accordo di corde del cuore. Quindi cos'è l'empatia? È un'abilità innata che si sviluppa in tre step. Sì, è innata. Prima di tutto è istintiva, quando nasciamo è istintiva. Grazie ai neuroni specchio abbiamo tutti l'empatia istintiva, grazie al quale sentiamo e intuiamo le emozioni dell'altro. Di fatto grazie a questa empatia istintiva ci adattiamo, riusciamo ad adattare il nostro stato emotivo sentendo quello dell'altro, accordandoci con quello dell'altro. Ci pensate? È utilissimo ai bambini. I bambini provano un sacco di sensazioni corporee che non sanno ben definire quando ancora sono piccoli e cercano nell'adulto la capacità, diciamo il pattern per poterle identificare e codificare. Pensate al bambino che cade a terra, che si alza in piedi tutto teso in faccia e che guarda il papà o la mamma per comprendere se ridere sopra questa caduta o piangere. Ovviamente stiamo parlando di intensità lievo moderata. Poi cresciamo e sviluppiamo l'empatia cognitiva. Di fatto partendo dai mille perché incominciamo a comprendere meglio il mondo e questa comprensione del mondo la colleghiamo all'abilità innata di sentire le emozioni altrui attraverso l'empatia istintiva e così diventa empatia cognitiva. Infine cresciamo e se alleniamo consapevolmente l'empatia riusciamo a connettere la nostra utilità sociale a questa abilità che diventa empatia motivazionale dove ho il piacere di generare vantaggi nell'altro quindi oltre essere a vantaggio e la mia sopravvivenza mi interesso della sopravvivenza della specie. Ricordate gli episodi precedenti? I vantaggi o meglio l'utilità dell'empatia ve la racconto un po' come se fossi al mercato. Signori e signori benvenuti e benvenute oggi vi offro l'empatia ecco i vantaggi aumenta la probabilità di sopravvivenza grazie all'empatia comunichi meglio e in maniera più efficace allarghi e rinforzi la tua rete sociale e riesci a creare sinergia con gli altri hai più possibilità di essere aiutato o aiutata regoli le emozioni grazie alla continua relazione con esse e infine riduce i rischi. Quanti vantaggi. Ok abbiamo capito cos'è, cosa non è. Abbiamo capito che si sviluppa in tre passaggi evolutivi insieme a noi e che ha una serie di vantaggi bellissimo e quindi come la possiamo allenare prima di tutto grazie alla consapevolezza si passa dall'agirla semplicemente al volerla agire e l'intenzionalità cambia l'allenamento e quindi di conseguenza il risultato inoltre un modo per allenarla è osservare l'altro e l'altra e anche noi ascoltati e ascolta l'altro e l'altra identifica le emozioni che stai provando e mettile da parte identifica le emozioni che sta provando che pensi che sta provando l'altra o l'altro e poi surfa con il dubbio indaga testa confrontati non dare mai per scontato che ciò che tu percepisci è veramente ciò che l'altro prova medita perché meditando ti apri alle emozioni riesci a connetterti meglio con esse e quindi ti alleni da un punto di vista emotivo e poi studia le emozioni così conosci più parole per identificarle ti chiedi se comprendi l'etimologia e il suo significato di ogni singola emozione insomma riprendi la puntata sulle emozioni e una volta fatto tutto questo dopo che sei consapevole riesci a osservare l'altro e l'altra e ascoltarti indagare a testare a surfare con il dubbio a meditare per connetterte le emozioni a studiarle a comprenderle usa l'immaginazione fingi immagina cosa potresti provare al posto suo prova a metterti nei panni dell'altro e immagina quale emozioni potrebbe provare e a quel punto una volta fatto tutto questo sarai pieno di giudizi di pregiudizi e ciò che devi fare non è ignorarli non è opporti ad essi ma è quello di accoglierli e metterli accanto i giudizi che uno prova che una persona prova vanno accolti e messi accanto e a quel punto una volta che li ha accolti e messi accanto ascolta in maniera ignorante e curiosa sovvengono i giudizi ringraziali tieni accanto non li controllare non ignorare apriti all'altro e all'altra e ascoltalo o ascoltala in maniera ignorante e curiosa come se fosse la prima volta come se non sapessi nulla e come se fossi veramente interessato a comprendere il punto di vista e una volta fatto questo verifica controlla e testa ciò che avevi pensato e ciò che hai scoperto ascoltando con vero interesse. Ok questa volta l'appuntamento è bello lungo e quindi nel pratico ecco un breve recap. Le parole importanti come empatia meritano studio e comprensione profonda perché sono profondamente connesse con noi. Per me empatia è sentire lo stato d'animo altrui senza aggiungere il proprio. Questa è la mia definizione e tu trova la tua quella che riesce a dire con semplicità a ricordare con facilità quella che la prossima volta che incontri qualcuno e ti dice ehi che cos'è l'empatia per te riesce a dirlo con chiarezza fermezza e carisma devi essere consapevole tu per primo per prima che la tua definizione di empatia potrebbe essere diversa per un'altra persona e quindi prima di tutto accorde il significato e poi una volta che hai fatto questa esperienza allenala. Ed è utile allenarla, se ti va riascolta quest'audio e inizia a sperimentare come mettere a terra l'allenamento. Io in particolare seguo questi cinque passaggi: prima di tutto osservo osservo, poi provo a capire e mi faccio una mia idea. A quel punto me la segno e la metto accanto a me, poi mi apro con curiosità e scoperta e ascolto con vero interesse, con la voglia di sorprendermi e poi dopo che ho ascoltato torno da ciò che mi ero segnato e verifico con dolcemente con gentilezza sia nei confronti dell'altro dell'altra che soprattutto miei e con l'intenzione di fare sempre del bene a volte sbaglio e ascolto le emozioni che derivano da quell'errore altre volte sono soddisfatto in entrambi i casi imparo sperimentando che per me è vivere bene. Ora ti ho persuaso e persuasa che il sapere quello concreto non si ferma, la conoscenza va oltre, si mette a terra con applicazione pratica e che quel tipo di sapere quello vero è potere. Sapere è potere e lo sai nel senso di poter agire. Ora puoi andare all'ultimo appuntamento che è quello conclusivo dove ripercorrerò quanto fatto mostrandoti il filo logico e il senso di tutto questo percorso formativo e ci prenderemo del tempo per salutarci e poi… lo saprai ascoltando. Ci vediamo anzi ci sentiamo nel prossimo e ultimo appuntamento.