
Il tempo che resta
Smetti di rimandare e riscopri l'importanza di ogni singolo giorno
6min

Smetti di rimandare e riscopri l'importanza di ogni singolo giorno
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Nessuno sa quanto tempo gli resta davvero, ma tutti noi viviamo come se il tempo fosse infinito. Ma se ci fermassimo a guardare quanto tempo abbiamo davvero davanti? Non è per deprimerti, è per essere più vivi. Ciao amici, sono Giuseppe Castagna e bentornati in questo corso di formazione in formato podcast. Ho sempre avuto un rapporto brutto con la morte e, vabbè, ovvio tutti noi abbiamo un rapporto brutto con la morte. Intendo un rapporto brutto col pensiero della precarietà del tempo, della precarietà della vita e del fatto che prima o poi ce ne andremo. E non è un essere morbosi rispetto all'idea che la vita non è infinita, ma è esserne consapevoli. Perché quando accetti o inizi a ragionare, quantomeno, sul fatto che il tempo è limitato, ogni momento acquista peso. E questo problema del tempo che ci resta non è riferibile solamente alla nostra vita nel complesso, ma si può anche immaginare o pensare con riferimento alle stagioni della vita. Perché ci sono fasi che hanno una scadenza naturale. Siamo prima bambini, e poi a un certo punto cresciamo e diventiamo adolescenti, e poi diventiamo giovani, e poi diventiamo adulti, e poi, seppur rimanendo figli, i genitori invecchiano e la nostra energia fisica scende, e poi diventiamo genitori a nostra volta e i nostri figli crescono e invecchiano. E così via. E quindi alcune porte, alcune opportunità, alcune fasi della vita si chiudono per sempre, e questo è normale. Ma molte volte, purtroppo, non ne siamo consapevoli o non ne vogliamo essere consapevoli, perché in fondo è l'esperienza più dolorosa di tutta l'esistenza umana. Però quantomeno iniziare a ragionare su questo argomento ci porta a cambiare molte delle scelte che facciamo normalmente. E ci porta ad abbandonare l'illusione del primo poi. Perché il primo poi, ogni volta che pensiamo a qualcosa che vogliamo fare nella nostra vita, la maggior parte delle volte diventa mai. Perché rimandare scelte, esperienze, cose che sappiamo che dobbiamo o che semplicemente vogliamo fare, in un certo modo ci va ad anestetizzare dalla realtà. E per quanto mi riguarda, una cosa che ho rimandato per tanti anni, per quattro anni, è stata quella di aprire il mio canale YouTube.E se ci penso adesso, che vi sto parlando tramite questo podcast su 4books, penso che ho sprecato quattro anni della mia vita. Non in senso assoluto, ovviamente ho fatto altro, però in questa mia nuova veste da creatore di contenuti ho sprecato quattro anni di opportunità, quattro anni di crescita, quattro anni di occasioni che avrei avuto di conoscere persone e condividere quelle che sono le mie idee, le mie esperienze. E aver realizzato che il primo poi in realtà deve essere oggi, mi ha portato a rendere urgente quello che volevo fare, mi ha portato a rendere urgente questa voglia di comunicare.Perché non tutto può aspettare. Dire ti amo, fare pace, inseguire un sogno o un'aspirazione non può essere rimandato all'infinito. E per dare priorità a queste cose la consapevolezza del tempo che abbiamo e del tempo che magari non avremo è il miglior filtro in assoluto.Ma né io né tutti gli autori che parlano della finitezza del tempo abbiamo scoperto l'acqua calda perché la tradizione antica i romani dicevano memento mori, ricordarsi che si muore per ricordarsi di vivere. Serve a svegliare, è un promemoria di presenza, non di paura. È l'effetto pratico di questo promemoria? No, per favore non tatuatevelo, non lo posso proprio vedere col tatuaggio, tipo carpe diem, no no no sono cose che bisogna sapere e non tatuarsi nella vita e l'effetto è che cambia il peso delle preoccupazioni quotidiane.Le discussioni inutili, il giudizio di persone delle quali poi alla fine ce ne frega veramente poco, quel vestito nuovo che vogliamo avere a tutti i costi perdono di peso, perdono d'importanza. Ed è più facile dire lasciali fare, lascia di essere così, lascia quel vestito essere così bello ma anche così caro. Io ho altro da fare nella vita. Ma la cosa più difficile da fare secondo me è fare pace col tempo che resta e accettare quindi questi limiti come risorse, perché i confini della nostra vita, i confini del tempo che abbiamo in questo mondo possono essere visti non come condanne ma come cornici che circondano quel quadro della vita, fatemi essere un po' filosofico, che noi decidiamo di dipingere e mettere all'interno. Quindi questa scadenza può essere liberatoria perché capiamo, usando la stessa metafora, di essere noi i pittori e non semplicemente i personaggi, perché in fondo un quadro senza bordi non è un quadro. Quindi l'impegno che mi sono preso in questi anni, ed è l'impegno che auguro a te che mi stia ascoltando, è di scegliere con più amore verso le persone che ami, di dedicare la cosa più preziosa che hai nella vita, non i tuoi soldi, non il tuo lavoro ma il tuo tempo, di scegliere con più presenza in quello che fai, di goderti anche le cose che in quel momento ti sembrano sgradevoli perché comunque sia quella è vita ed è veramente unica e ripetibile, di scegliere con più coraggio per quello che conta davvero o che vuoi far contare davvero nella tua esistenza, quello che vuoi tu non quello che vogliono gli altri, perché quello che serve non è essere perfetti ma essere veri, è essere vivi. Non abbiamo tutto il tempo del mondo ma abbiamo il tempo giusto se impariamo a usarlo bene e se c'è qualcosa che vuoi davvero, per favore non domani, oggi. Ci sentiamo la prossima settimana.