
Il tempo che sprechiamo
Vuoi più tempo? Inizia a capire dove lo perdi
9min

Vuoi più tempo? Inizia a capire dove lo perdi
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Quante volte durante la tua giornata hai detto non ho tempo? E quante volte invece ti sei sentito rispondere non ho tempo? Questa è una delle frasi che più spesso utilizziamo tutti noi per nasconderci quando non vogliamo fare qualcosa. Ma, a sua volta, in maniera paradossale è una delle frasi che più ci perseguita quando invece vogliamo fare davvero qualcosa. E dopo aver ripetuto e sentito questa frase decine di volte arriviamo alla sera e andiamo a guardare il tempo di utilizzo del nostro telefono e scopriamo che abbiamo passato ore a scrollare, guardare storie. Abbiamo passato un sacco di attimi ad aprire TikTok soltanto per un attimo. E quindi mi sono chiesto dove finisce davvero il nostro tempo ogni giorno?
Ciao sono Giuseppe Castagna. Bentornati o benvenuti nel mio corso di formazione in formato podcast. Oggi parliamo del tempo che sprechiamo. Viviamo in un'epoca fighissima. Abbiamo a portata di mano sui nostri telefoni o sui computer, sui tablet, addirittura sugli orologi tutta l'informazione e tutta la conoscenza umana possibile in modo pressoché immediato e pressoché gratuito. La fregatura però è che non siamo geneticamente e mentalmente predisposti ad avere tutta questa possibilità di accedere a tutte queste informazioni contemporaneamente, e quindi tutto questo oltre che darci innumerevoli e innegabili vantaggi porta a una serie di conseguenze negative. La prima è che abbiamo troppa scelta e quindi molte volte non sapendo cosa fare anziché fare qualcosa di utile con i nostri device ci troviamo a fare qualcosa di molto meno utile o molto meno produttivo. Ma ne parliamo tra poco. L'altra spiacevole conseguenza è che vivendo in quella che è stata definita da molti l'era dell'attenzione, la nostra attenzione e, di conseguenza, il nostro tempo sono diventati un prodotto. Anzi a dirtela proprio tutta è diventata il bene più prezioso per la maggior parte delle aziende esistenti al mondo e il perché è molto semplice da capire ed è dovuto proprio alla nostra proverbiale e intrinseca incapacità di fare due cose contemporaneamente. È un gioco cosiddetto a somma zero. Questo significa che quando noi guardiamo un contenuto o consumiamo una notizia o un'informazione sui nostri telefoni, sui nostri computer, su un libro, leggendo un giornale, non possiamo fare qualcos'altro in quel momento. Quindi viviamo in una costante situazione di dover scegliere cosa consumare. La conseguenza di questo è che le aziende che hanno come obiettivo la nostra attenzione cercano di studiare e creare sistemi sempre migliori per catturarla e per tenerci incollati allo schermo o per tenerci davanti alla televisione o per farci leggere quel libro, quel giornale, ma direi che questo sta abbastanza passando di moda e il motivo mi sembra abbastanza chiaro più tempo noi passiamo su una determinata applicazione o comunque più attenzione diamo a quella determinata azienda o a quel determinato servizio, a quella determinata app, più l'azienda ha possibilità di vendere qualcosa, ovvero gli spazi pubblicitari alle altre aziende.
Mi rendo conto che questa può essere o meglio può sembrare una semplificazione di come funziona il sistema dell'informazione, di come funziona l'economia dell'attenzione però facci caso e poi fammi sapere se non è esattamente così. Quindi abbiamo a disposizione una infinita quantità di informazioni e di contenuti, non sappiamo cosa farcene e/o siamo noi a incastrarci su app che ci distraggono, e quindi ci fanno allontanare da questo dolore della scelta, oppure c'è qualcun altro che ci pensa e di fatto ci va a rubare l'attenzione. E rubando la nostra attenzione cosa fa? Ruba il nostro tempo e ci porta a fare delle cose che non abbiamo scelto consapevolmente. Ho sentito un sacco di volte quei discorsi faciloni, semplicistici, no? beh sei grasso, smetti di mangiare, dimagrisci oppure beh se usi troppo il telefono smetti di usarlo no? Facile. Oppure ancora quando fumavo, perché ho fumato un sacco di anni, eh, ma se fumi cazzo smetti di fumare. Il problema è che queste tre cose di cui vi ho parlato finora sono tre dipendenze. Le dipendenze cosa sono? Sono quelle attività o quei passatempi o quelle sostanze che in qualche maniera vanno ad attivare il nostro sistema dopaminico o dopaminergico e quindi sono attività o sostanze che in qualche maniera stimolano la produzione di dopamina o che ne modificano i nostri livelli nel sangue. Senza entrare nel dettaglio scientifico della cosa di fatto vanno a influire sulle nostre scelte o su quello che facciamo.
Il punto è che anche la maggior parte delle app o dei device o di qualunque altra diavoleria tecnologica che utilizziamo ad oggi sfruttano lo stesso identico sistema e in uno studio del 2016 questo sistema che ora vi spiego è stato definito addirittura brain hacking ovvero la tecnologia viene progettata intenzionalmente per cambiare il nostro modo di pensare e controllare le abitudini che formiamo e vi faccio un unico singolo esempio perché è quello che mi ha colpito di più quando ho iniziato a approfondire questo tema e questa materia ed è quello della ricompensa intermittente casuale che, detta così, sembra anche una roba simpatica ma funziona esattamente in questo modo. Tutte le maggiori app di social networking Instagram, Tiktok, Facebook, non vi fanno vedere i like che avete ricevuto nel momento esatto in cui li ricevete ma tramite l'algoritmo, il famosissimo algoritmo che ormai controlla il mondo. Decidono qual è il momento migliore per mandarvi la notifica o farvi vedere il like o il nuovo follow o per farvi vedere la reazione di qualcuno che ha guardato il vostro post e, indovinate un po', il momento migliore è quello in cui voi avete in qualche maniera calato il tempo di utilizzo di quell'app quindi avete ridotto il watch time o secondo i vostri pattern abituali quindi i vostri schemi di utilizzo abituali non avete ancora guardato l'app. Questo perché? Perché fa schizzare alle stelle i nostri livelli di dopamina cioè ricevere quel like in quel momento, quella notifica stimola il rilascio di questo simpaticissimo neurotrasmettitore e vi porta ad entrare sull'app a controllare, a stare lì, a guardare la pubblicità. Il meccanismo è che il tempo sprecato non ci sembra sprecato perché in realtà stiamo in qualche maniera ottenendo dei like, delle ricompense, delle stelline, stiamo in qualche maniera comunicando con gli altri, quindi non colpevolizziamocene troppo.
Guardare questo meccanismo dall'esterno qui mi fa un po' paura perché ci fa capire, ci mette davanti all'evidenza che il tempo che ci manca non è il tempo che tutti noi pensiamo. Non è il tempo che dobbiamo passare a lavoro. Non è il tempo che molte volte dobbiamo passare in macchina per andare a lavoro, per andare da qualche parte. Non sono quei 30 minuti in più di sonno della sveglia. Quello che ci manca davvero molte volte sono le scelte. Ovviamente parlo della vita normale che ha la maggior parte di noi quindi quello che sto imparando a fare. Mi piacerebbe dire ho imparato ma è un lavoro continuo nella vita è svuotare invece che riempire il mio tempo quello che serve per capire dove sprechiamo il nostro tempo dove mettiamo la nostra risorsa più preziosa insieme all'attenzione che è una variante del tempo ovviamente è accorgersene senza colpavorizzarsi. Quindi la prima scelta significativa per avere più tempo non è quella di cambiare la tua agenda o di trovare un sistema mirabolante per organizzare la tua vita, ma è quello di guardare ogni giorno dove lo stai già perdendo. Ti chiedo di provare per un giorno, utilizzando l'app tempo di utilizzo del tuo telefono o un'agendina cartacea. Segnati dove finisce davvero il tuo tempo e poi dopo averlo fatto per un giorno fallo la domenica guardando la settimana e poi ne riparliamo insieme.