
Il tempo degli altri
Come liberarsi dalle aspettative degli altri per smettere di sentirsi "indietro"
7min

Come liberarsi dalle aspettative degli altri per smettere di sentirsi "indietro"
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Episodi di Ritrova il tuo tempo
Quante cose facciamo per paura di deludere, di spiacere o soltanto di essere giudicati? E quanto tempo stiamo usando per vivere la vita di qualcun altro? Ciao amici, sono Giuseppe Castagna e bentornati in questo mio corso di formazione in formato podcast. Sono sicuro che, se sei un po' come me, almeno una volta nella vita, ma magari un po' di più, ti è capitato di dire, mi sento indietro. Mi sento indietro nello studio, magari non ho fatto abbastanza esami all'università o magari non ci sia andati proprio all'università. Mi sento indietro sul lavoro, il mio posto di lavoro non è bello come quello di qualcun altro. Oppure non ho fatto ancora figli. Cavolo, non ho fatto ancora figli, tutti i miei amici hanno già fatto figli. Non ho ancora trovato la mia anima gemella. Cioè, ogni volta che vado al pranzo di Natale, c'è quella zia che mi guarda e mi chiede Ma quand'è che ti sposi? Oppure, cavolo, ma perché tutti guadagnano più soldi di me? Oddio, ma perché non guadagno abbastanza? Oddio, non ho abbastanza soldi, oddio, oddio, oddio, oddio. Sono un fallimento nella mia vita. E questo di sentirsi indietro è una bella gatta da pelare. Ed è una bella gatta da pelare più o meno nella fascia di età fra i 15 e i 65 anni, quindi direi che abbraccia una bella fetta della popolazione mondiale. Io mi sono sentito così un sacco di volte, mi sento così ancora adesso parecchie volte, ma adesso lo riconosco e riesco a scappare da questa sensazione. E adesso ti spiego come. Perché questa sensazione di inadeguatezza, questo sentirsi indietro, in realtà è il sintomo che il nostro tempo viene rubato dalle aspettative. Perché famiglia, amici, colleghi, società, il gatto del vicino, tutti hanno un'opinione su come diamine dovremmo vivere. Tutti hanno un'opinione su cosa dovremmo fare, come dovremmo farlo, quando dovremmo farlo, entro quanto tempo dovremmo farlo. E questo diventa un grosso problema perché nel momento in cui ti dicono la loro opinione o ti fanno capire o intuisci la loro opinione, quella degli altri intendo, ci sono anche delle ottime ragioni con la quale ti spiegano e ti dicono guarda dovresti fare questa cosa entro questo tempo perché si fa così, perché io ho fatto così, perché mio nonno Gino ha fatto così, perché da che mondo è mondo entro quell'età devi fare questa cosa, entro quest'altra età devi fare quest'altra, e entro quell'altra età devi guadagnare quello specifico montare di denaro. E sempre se sei un po' come me tu ti trovi a rincorrere le opinioni degli altri, ti ritrovi a rincorrere dei traguardi fissati da non si sa chi, magari da te stesso o da te stessa, e ti trovi a buttare via un sacco di tempo. Ti trovi a star male nonostante ti fai un mazzo così per non arrivare comunque a quel risultato in quel momento o in quel modo, perché nel momento in cui segui le opinioni degli altri semplicemente il tempo non è più tuo, te lo stanno rubando, anzi te lo stai facendo rubare. Ma c'è un modo per uscire da questo loop, ovvero imparare a distinguere il volere dal dovere, imparando a riconoscere il condizionamento, perché ci sono un sacco di cose che facciamo soltanto perché si fa così. Andiamo all'università a 18 anni, finite le superiori, perché si fa così? Cerchiamo un posto fisso perché si fa così dopo la scuola o dopo l'università? Cerchiamo la nostra anima gemella e magari la sposiamo e ci facciamo dei figli, perché si fa così? Perché si fa così a 20 anni o a 25 o entro i 30? E questi sono dei condizionamenti, queste sono cose che la società nel suo complesso ci dice che si fanno così, che involontariamente i nostri genitori, i nostri amici, i nostri colleghi ci fanno sentire come dei sacrosanti doveri dell'esistenza umana. E quindi tante volte, e anche questo ve lo dico per esperienza, ci troviamo a compiere delle scelte soltanto per arrivare a quel determinato obiettivo in quel determinato tempo e ci troviamo completamente a devastare la nostra vita, a ipotecare il nostro futuro, ma anche quello di qualcun altro purtroppo tante volte, soltanto perché siamo condizionati da un qualcosa che poi in realtà non esiste. E imparare a riconoscere questo condizionamento ci permette di distinguere cosa è davvero un valore o cosa è soltanto una pressione esterna. E quando iniziamo a realizzare questo, viene spontaneo porsi un'altra domanda. Ma sono indietro rispetto a cosa? Sono indietro rispetto al tempo del mondo? Sono indietro rispetto alla strada standard? Nasci, studia, studia, studia, studia, studia, lavora, sposati, fai figli, lavora, lavora, lavora, vai in pensione, muori. Cioè, questa è la strada standard. Ma chi cavolo l'ha scritta la strada standard? Quello che ti dico è che non c'è nessuna strada standard. La verità è che si arriva a un punto nella vita in cui si è letteralmente liberi di fare quello che vogliamo. Si arriva a un punto nella vita in cui si può decidere di lavorare e poi studiare e laurearsi magari in qualcosa che ci piace veramente a quel punto a 35 anni e non a 20. Si può decidere di avere figli tardi, magari a 40 anni, dopo che si è trovata la persona giusta e magari dopo che con quella persona per 2, 3, 4, 5, 10 anni si è voluto costruire prima qualcos'altro di diverso. Oppure si può decidere di non lavorare, di vivere come ragazzi o ragazze alla pari, persone alla pari è più bello. E quindi girare il mondo e fare un po' i nomadi. O si può decidere di lavorare come nomadi digitali con la propria famiglia. Si può decidere di vivere in più città contemporaneamente o in un solo piccolo paesino e lì coltivare la terra. Quello che sto cercando di dirti e che sto dicendo anche a me stesso in questo momento è che siamo liberi di decidere quello che vogliamo dalla nostra vita. Perché riappropriarsi del proprio tempo, scegliere di dedicare la nostra vita a ciò che conta per noi è un atto di identità, è un affermare se stessi nel mondo, è un dire io esisto e io sono questo, non quello che dite voi. Perché vivere secondo le aspettative altrui è la più silenziosa e subdola forma di autosabotaggio. Il tempo è tuo, non c'è niente di più prezioso che usarlo per diventare davvero chi sei, non chi gli altri si aspettano che tu sia. Ci sentiamo nella prossima puntata.