
Una nuova misura del tempo
Ritrovare la qualità dei momenti vissuti
6min

Ritrovare la qualità dei momenti vissuti
6min
Abbiamo misurato il tempo in ore, minuti, scadenze, ma se ci fosse un nuovo modo di misurarlo, un modo che parta da come ci fa sentire. Ciao amici, sono Giuseppe Castagna, bentornati nel mio corso di formazione in formato podcast. Siamo arrivati alla fine, è l'ultimo episodio di questa serie di puntate sul tempo e voglio condividere tutto quello che ho imparato, perché ho imparato tantissimo parlando con voi. Il trovarmi a ragionare in maniera così approfondita dei vari aspetti del tempo nella nostra vita mi ha fatto capire quanto davvero sia centrale questa cosa che noi non sappiamo neanche cos'è, questa cosa che noi percepiamo, che scorre, che governa tutte le nostre vite, ma che facciamo anche fatica a capire molte volte. E mi ha fatto capire che le strategie che noi esseri umani abbiamo implementato nel corso di 10.000 anni di evoluzione per controllare il tempo, per domare il tempo, in fondo non hanno chissà quali enormi risultati, perché non tutto ciò che conta si misura col cronometro. Abbiamo visto come esista del tempo buono, del tempo pieno, del tempo nostro, e così come dall'altro lato ci sia invece del tempo perso, del tempo sprecato e del tempo rubato. Abbiamo visto come ci sono conversazioni di 5 minuti che ti cambiano una vita contro giornate intere che passano e ci dimentichiamo, giornate che non caratterizziamo con qualcosa da dire ah, è stata una bella giornata, perché quello che ho capito è che il tempo ha una qualità invisibile che cambia tutto, che cambia la nostra vita, che cambia la natura stessa del tempo. E questa qualità è la nostra presenza, questa qualità è la nostra capacità di stare nel momento e di percepire il tempo, e di conseguenza di sentire la vita. La presenza trasforma l'esperienza stessa nel tempo e ci fa capire la differenza tra essere nel tempo ed essere invece divorati dal tempo. E in queste settimane parlando con voi ho capito che un momento di crescita fondamentale nella vita è il passare dal controllo alla presenza, perché non serve solo pianificare. L'ossessione del controllo, soprattutto di qualcosa che è incontrollabile come il tempo, di qualcosa che non si può neanche intuire come il tempo, ci fa perdere il momento. La necessità di dover organizzare, infilare, categorizzare, dirimere, districare, intricare le nostre vite è una mera ossessione, è un'ansia da controllo, è il riflesso della paura del tempo che passa. Ci dà un'illusione di controllare qualcosa che, come abbiamo detto, non si può controllare. Dobbiamo imparare a esserci in quello che facciamo. Dobbiamo imparare a organizzare in maniera utile la nostra vita, perché la presenza è l'antidoto alla fretta. Serve essere completamente dove sei, quando ci sei, nel momento in cui sei. Quello che ho imparato e quello che spero abbiate percepito anche voi è che è importante ritrovare un rapporto più umano con il tempo. E vedere il tempo come un nostro alleato, non nemico e non tiranno, alleato. Perché quando smettiamo di lottare contro il tempo, iniziamo a collaborare con lui la nostra vita svolta, iniziamo a vivere davvero i nostri momenti. E per arrivare a questo dobbiamo imparare a vivere in sintonia con i nostri ritmi, rispettare i nostri cicli di energia, rispettare i momenti in cui non ne abbiamo proprio, i momenti in cui invece siamo carichi. E da questo, come vi ho detto in una puntata di questo corso, capire che il nostro ritmo non è il ritmo di tutti. Il nostro tempo, quello che noi vorremmo essere il nostro tempo, non è il tempo del mondo. E questo è perfetto così in realtà. E l'ultima conseguenza di tutte queste riflessioni è che il successo è molto diverso da quello che ho sempre pensato nella mia vita. E non è data da quanto faccio, ma da quanto vivo davvero mentre lo sto facendo. E quindi spostare la nostra attenzione su quanto abbiamo davvero vissuto e quanto siamo stati presenti nel viaggio, piuttosto che nel momento in cui arriviamo alla destinazione, cambia completamente anche la percezione della giornata ben vissuta. La giornata ben vissuta non diventa quella dove abbiamo raggiunto quell'enorme risultato, quell'obiettivo, ma diventa quella che ci ricordiamo, che abbiamo caratterizzato con qualcosa che la rende meritevole di rimanere nella nostra memoria, che ci porta davvero sul divano la sera, stanchi morti, a dire «Ah, oggi ho veramente vissuto!» Che ci porta un anno dopo a dire «Ma quanto cazzo ho vissuto quest'anno?» La ricchezza in questo caso diventa non quanto accumuliamo, ma quanto ci rimane dentro. Perché le esperienze che ci cambiano come persone, il tempo che viviamo veramente, pesa molto di più delle esperienze che ci occupano e del tempo che dimentichiamo. Quello che ti dico oggi è che non serve più tempo, serve un altro modo di vivere il tempo. E possiamo iniziare oggi. Questo corso finisce, ma la tua relazione col tempo, e quindi con la tua vita, può iniziare da capo. Ti ringrazio per questo bellissimo viaggio insieme e ricordati di portare almeno una cosa con te da questi episodi. Il tempo più bello che puoi vivere è quello che stai iniziando adesso.