Imparare da un audio
I pro e i contro dell'apprendimento attraverso contenuti audio
11min
I pro e i contro dell'apprendimento attraverso contenuti audio
11min
Episodi di Vince chi impara
Eccoci qui: siamo arrivati all’ultima puntata di questo viaggio nel mondo dell’apprendimento efficace. Insieme, abbiamo visto come “imparare a imparare” e quali sono le strategie da mettere in pratica per migliorare il proprio metodo.
E abbiamo fatto tutto questo tramite un podcast, un contenuto da ascoltare. Quindi, a questo punto, non possiamo non chiederci… ma si può VERAMENTE apprendere dai prodotti audio? Oggi, le nostre cuffiette e i nostri altoparlanti ci permettono di avere un collegamento diretto con la conoscenza, il sapere. Oltre ai podcast abbiamo audiolibri, registrazioni, testi trasformati in tracce audio. Insomma: questo mondo si espande ogni giorno di più ed è interessante notare quanto fascino stia suscitando, specialmente nell’ambito della formazione.
Ma possiamo davvero affidarci solo all’ascolto per prendere possesso di quel sapere, per fare nostra la quantità impressionante di informazioni a cui abbiamo accesso? Pensiamo alla piattaforma su cui ci troviamo adesso. I “libri in pillole” e i podcast di approfondimento su 4books possono essere considerati strumenti di apprendimento?
Possiamo contare sull’ascolto per comprendere e rielaborare nozioni? Oggi rispondiamo a tutte queste domande, ma di certo l’argomento meriterebbe un bell’approfondimento… magari un altro podcast ospitato proprio qui su 4books. Per ampliare ancora di più la nostra meta-riflessione e individuare strategie specifiche che ci aiutino a contare di più sull’ascolto per la formazione e l’apprendimento. Interessante, no? Team di 4books, vi lascio la palla.
Ma intanto cominciamo con la puntata di oggi, che sarà ricca di spunti importanti per capire come l’ascolto di un contenuto può trasformarsi in un’occasione di apprendimento CONCRETA.
Il primo passo che voglio fare è addentrarmi in un’analisi preliminare su vantaggi e svantaggi di un tentativo di studio tramite audio. Osservando criticamente la fruizione di un contenuto di questo tipo arriveremo a capire anche come sfruttare a nostro vantaggio questi prodotti.
Iniziamo dagli aspetti positivi: i vantaggi. I contenuti da ascoltare hanno 3 caratteristiche che li rendono molto interessanti dal punto di vista dell’apprendimento, perché sono:
Portatili, perché applicazioni e piattaforme ci permettono di scegliere l’ambiente più adatto a noi. Possiamo scegliere il nostro spazio di lavoro, rendendolo confortevole, attrezzato, ordinato, silenzioso. Insomma, possiamo fare di tutto affinché la nostra esperienza di studio sia più produttiva possibile, senza doverci adattare ai classici luoghi di studio come aule studio, biblioteche, scuole, pavimenti gelidi di università sovraffollate…
In più i contenuti audio sono anche flessibili, il ché vuol dire che abbiamo il totale controllo su di loro. Possiamo mettere in pausa in qualunque momento per ragionare su un concetto o ascoltarlo con maggiore attenzione. Al contrario, se la voce dello speaker è mooooolto lenta, possiamo aumentare la velocità, ma questa non è sempre una scelta ottimale: rischiamo di perdere passaggi fondamentali. Attenzione ai ritmi di ascolto, quindi: poter fare una cosa non vuol dire che sia sempre una buona idea farla effettivamente.
Il terzo vantaggio degli audio è che possono essere molto immersivi, con una particolare attenzione alla modalità con cui vengono presentati ed esposti. Avere a portata di cuffia o altoparlante la voce di attori, speaker e altri esperti del settore ci consente di immergerci nel contenuto e di lasciarci coinvolgere pienamente.
Voci piacevoli, ben modulate, ci aiutano molto di più rispetto all’andamento piatto di certe lezioni che portano alla sonnolenza.
Sembrerebbe perfetto… se non fosse che in tutto questo si nascondono non poche insidie.
Fin qui, infatti, abbiamo visto caratteristiche di “confezionamento” del prodotto, per così dire, e cioè come viene presentato e reso accessibile.
Ma la possibilità di un contenuto audio di diventare un vero momento di apprendimento dipende anche dalla qualità di ciò che ascolti.
Sì, perché quando la quantità di contenuti è molto, molto alta fatichiamo a rintracciare le fonti di valore. E questo è un problema di cui tener conto sempre: imparare da un podcast, una traccia o una registrazione diventa possibile se, innanzitutto, il prodotto finale è ben curato.
Oggi come oggi circolano podcast e registrazioni di qualsiasi tipo, su qualunque tema, e non possiamo aspettarci che ogni contenuto che promette di insegnarci qualcosa sia poi effettivamente valido. Come abbiamo detto nella puntata precedente non possiamo permetterci di non interrogarci sulle fonti.
Distinguere quelle valide da quelle che restano sulla superficie degli argomenti è il primo passo da fare per stabilire dove reperire le informazioni che cerchiamo, anche nel caso dello studio tramite audio. Ma questo è solo uno degli “incidenti di percorso” che possono verificarsi nell’apprendimento basato solo sull’ascolto. Le problematiche più importanti (e anche quelle in cui si casca più facilmente) riguardano le modalità di fruizione. Facciamo un esempio: stai seguendo questo podcast mentre guardi il soffitto con aria assente.
Oppure lasci tutto in riproduzione mentre cucini o sei in auto a litigare con il conducente davanti a te che non mette la freccia. E alla fine della puntata ti accorgi che ricordi forse 3 parole su più di 2000 ascoltate. Il concetto non rimane ancorato nella mente e quasi ti sembra di non avere nessun ricordo di quello che hai appena ascoltato.
Questo avviene perché molto spesso ascoltiamo PASSIVAMENTE e DISTRATTAMENTE. La passività, lo abbiamo detto nella terza puntata del podcast, è la peggiore nemica dell’apprendimento. E la mancanza di un contatto diretto o di un supporto fisico su cui studiare, purtroppo la favorisce. Un prodotto ascoltato, specialmente se ascoltato passivamente, non viene “assorbito” con la stessa attenzione che abbiamo durante una lezione, quando abbiamo davvero bisogno di recepire e “trattenere” le informazioni di cui abbiamo bisogno.
E ancora diverso, poi, è il focus con cui ci potremmo concentrare durante la lettura di un libro… E tutto questo ci porta a non poche difficoltà di comprensione. Come possiamo capire davvero quello che stiamo ascoltando se perdiamo per strada pezzi di informazione?
E come facciamo a imparare, se prima non comprendiamo? Se facciamo troppe cose alla volta, specialmente se si tratta di compiti che richiedono un certo grado di concentrazione, rischiamo di perderci passaggi fondamentali e di non riuscire a seguire il filo logico del ragionamento.
Allo stesso modo, se pensiamo che per seguire un discorso ci basti ascoltarlo e che tutte le informazioni utili si aggrapperanno ai nostri ricordi per osmosi… siamo fuori strada.
Un altro svantaggio in fatto di studio tramite contenuti audio è poi l’impossibilità di sfruttare tutti quei meccanismi che siamo chiamati a mettere in atto durante lo studio sui libri. Se non abbiamo un testo da analizzare o da sottolineare, non possiamo evidenziare parole chiave, non abbiamo un indicatore con cui tenere l’attenzione focalizzata sui passaggi che stiamo seguendo… tutto il processo di acquisizione delle informazioni rischia di incepparsi. Non solo: prova a pensare a quanto tempo in più ti richiede l’ascolto ripetuto di un passaggio ostico rispetto a un’occhiata veloce data a una riga di testo. I tempi purtroppo si dilatano. Un disastro, mi dirai.
E quindi è tutto da buttare? Dobbiamo arrenderci all’idea che studiare dagli audio è impossibile? In realtà, no. Se siamo qui ora, al termine di un podcast in cui mi sono posto l’obiettivo di trasmetterti strumenti che possano servirti davvero per migliorare il tuo apprendimento, è perché i contenuti da ascoltare possono diventare un’ottima occasione di approfondimento, se si segue qualche accortezza.
È un dato di fatto che il solo ascolto senza il supporto di un testo o di un contatto diretto rende molto difficile sfruttare i principi dell’apprendimento efficace. Ma è altrettanto vero che possiamo trattare ogni contenuto audio come una sorta di lezione asincrona digitale.
Ovvero, una lezione che non è in diretta, ma che è stata preparata e registrata per essere ascoltata in un secondo momento. Una DAD senza video, insomma. E per farlo nel modo migliore possiamo applicare qualche strategia specifica che ci aiuti a migliorare l’esperienza generale e a tenere alta la produttività.
Ti propongo quindi qualche consiglio pratico per trarre il meglio dalla tua esperienza con le fonti audio. Consiglio 1: crea appunti.
Se punti solo a ottenere un’infarinatura generale a proposito di un argomento e il tuo obiettivo è farti solo un’idea a grandi linee della materia in questione, puoi tranquillamente mettere le cuffie nelle orecchie e via. Ma se quello che vuoi ottenere da un podcast o da un’altra fonte audio è una conoscenza concreta, allora hai bisogno di passare dall’ascolto alla creazione. In particolare, alla creazione di note e appunti. Se non scrivi, se non crei appunti schematici, se non annoti parole chiave, non stai davvero ascoltando. Stai solo sentendo rumori che assomigliano a parole. Attenzione poi a non lasciarsi sedurre dalla tentazione di trascrivere frase per frase: mai riportare un dettato o “sbobinare”. Annota solo concetti importanti, sforzati di sintetizzare, appunta le tue riflessioni.
Gli appunti devono essere una tua opera, non la copia del discorso di qualcun altro. Questo è il motivo per cui non ho detto che devi “prendere” appunti, ma che devi crearli, produrli in prima persona. Il fatto è che l’espressione “prendere” appunti presuppone un atteggiamento passivo nei confronti della materia, come se stessimo semplicemente raccogliendo qualcosa che ci è stato consegnato. Un’azione automatica e passiva. E non dev’essere questo il nostro obiettivo. Al contrario, dobbiamo puntare a diventare i veri protagonisti del momento di studio, totalmente coinvolti in quello che stiamo facendo. Immagina di essere un detective e che il contenuto della tua fonte audio sia un’indiziata. Come fai a scoprire i suoi segreti? Facendole domande su domande. E poi recupera i consigli sugli appunti che ti ho dato nella nostra quinta puntata, quella in cui abbiamo discusso di scuola! E arriviamo così al…
...Consiglio 2: diventare attivi nell’ascolto.
Per “trattenere” le informazioni nella mente è fondamentale non ascoltare passivamente, ma interagire con il contenuto, farci quante più domande possibili sull’argomento, assumere un atteggiamento critico nei confronti di ogni cosa che ascoltiamo.
Purtroppo, lo abbiamo già visto, l’assenza di contatto diretto tra chi parla e chi ascolta e la mancanza di un supporto fisico come un libro creano una barriera che incoraggia il multitasking, la distrazione e la pericolosissima passività. L’obiettivo deve essere impegnarsi in ragionamenti, ipotesi, teorie. Tutto per risalire all’origine dei temi fondamentali dell’argomento che vogliamo apprendere e processare a fondo le informazioni che ascoltiamo. Dobbiamo, insomma, interrogare la materia. Investigare. In questo modo l’attenzione viene catalizzata dall’argomento e distrarsi sarà molto più difficile. In fondo, siamo esserini curiosi e una volta attivato l’interesse per qualcosa è più complicato distaccarsene.
Passiamo ora al… Consiglio 3: interrompi la traccia audio quando un passaggio cattura la tua attenzione.
Questo non vuol dire che devi lasciarti andare e ascoltare ore e ore di registrazione distraendoti e contando sul fatto che, in un secondo momento, potrai tornare indietro per recuperare quello che non ricordi. Il momento in cui metti in riproduzione la traccia è anche il momento in cui stai dando il via al tuo spazio di apprendimento. Devi essere partecipe.
Se hai seguito i miei consigli fin qui, avrai individuato il tuo ambiente di studio ideale, avrai preparato il materiale per produrre appunti… non puoi certo permetterti di non sfruttare al massimo il tempo che hai voluto dedicare alla tua formazione. In sostanza: torna indietro solo quando ne hai davvero bisogno, altrimenti stai solo sviluppando una cattiva abitudine che ti porterà, ancora una volta, all’ascolto passivo. Un altro consiglio, il numero 4: dopo l’ascolto della fonte, cerca un confronto esterno.
Parlare dell’argomento ascoltato, dal vivo o in una chat, condividere con altri le nostre riflessioni in merito, o anche le domande a cui non abbiamo trovato ancora una risposta, ci aiuta a rendere l’argomento più reale, più vicino alla quotidianità. E in più, ci permette di dare una dimensione più “sociale” a un momento di apprendimento che abbiamo vissuto da soli e solo tramite una voce.
Tutto questo può rendere l’ascolto dei podcast un’esperienza completamente diversa da quella a cui siamo abituati… più produttiva, più simile a un vero momento di studio e approfondimento. E poi, nel mondo delle fonti, non c’è niente di esclusivo, questo è ovvio.
Dobbiamo ricordarci che i contenuti audio sono soltanto una sfumatura della vastissima quantità di informazioni a cui abbiamo accesso e che possiamo integrarli con tutto il resto del nostro materiale. Senza mai dimenticare di applicare tutti i principi di apprendimento che abbiamo visto fin qui.
E con questo siamo arrivati alla conclusione di questo percorso. Dopo tutto quello che abbiamo visto, non posso che augurarti di portare con te le strategie e i consigli che abbiamo visto fin qui per applicare i pilastri dello studio efficace in ogni ambito della tua formazione.
Grazie a 4books per avermi dedicato uno spazio d’informazione così interessante e per avermi permesso di approfondire il tema della costruzione delle conoscenze, della necessità di imparare a imparare, che oggi più che mai è una skill di cui non possiamo fare a meno.
E grazie anche a te per aver seguito quella scintilla di interesse che ti ha portato a selezionare questo podcast.
Se tutto quello che hai ascoltato in questo podcast ti è piaciuto, possiamo rivederci nel mio canale YouTube, su Facebook o Instagram con tanti altri spunti di riflessione. Io sono Alessandro de Concini e questo era I segreti dell’apprendimento efficace. Per questo podcast è tutto: ci rivediamo alla prossima!
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