Benvenuti a The Bull for 4books. Dunque, dove eravamo rimasti? Ah sì, avevamo detto che non sai da che parte cominciare quando si tratta di gestire i tuoi soldi e quindi sei finito su questo podcast di finanza personale per cercare di imparare tutto quel che ti serve stando ad ascoltare un tizio sconosciuto per qualche ora. Per quanto strano possa sembrare, oh, ti è andata bene. Alla fine di questo podcast avrai un'educazione finanziaria che ti porrà nel top 10 per cento degli italiani. E questo perché gli italiani sono finanziariamente ignoranti, non perché tu sia un genio. Comunque, partiamo dalla cosa fondamentale. Il punto non è tanto come fare ad investire se proprio non hai nient'altro da fare nella vita e ti va di farlo. La prima cosa che devi capire, e mi dispiace se sarò un po' tranchant, è che proprio, davvero fidati, proprio non puoi permetterti di non investire. Capito? Cioè non è che se vuoi investire, investi, se non vuoi no. È un po' come mangiare frutta e verdura. Non è che se ti piace la mangi, altrimenti puoi nutrirti di Big Mac a vita. Se non mangi frutta e verdura, la tua aspettativa di una vita lunga e salutare si accorcerà notevolmente, quindi non puoi permetterti di non mangiarla. Allo stesso modo, cara mia ascoltatrice o caro mio ascoltatore, non puoi proprio permetterti, soprattutto se vivi in Italia, di non investire i tuoi soldi. I motivi? Te ne dico quattro, uno in fila all'altro, così ti demoralizzo per bene in dieci minuti e ti faccio salire un po' di strizza.
Pronti? Motivo 1. L'inflazione. Che è l'inflazione, mi chiederai? Ammazza, ma non sai proprio niente. Ma dove hai vissuto in questi ultimi due anni in cui si è parlato praticamente solo di inflazione? Vabbè, in pratica l'inflazione è quel fenomeno connaturato alla struttura stessa dell'economia in cui viviamo, per cui anno dopo anno i prezzi dei beni che consumiamo e dei servizi che utilizziamo aumentano. Detto in un altro modo, l'inflazione è il motivo per cui i tuoi soldi ogni anno possono comprare un po' meno cose dell'anno prima e quindi in pratica perdono di valore. Ti risparmio i calcoli e devi fidarti di me, altrimenti se devo spiegarti i calcoli stiamo qui fino alla fine del podcast a parlare solo di questo. Comunque l'inflazione si mangia mediamente il 3% del valore dei tuoi soldi ogni anno. In realtà l'obiettivo delle banche centrali è tenerla sotto al 2%, però ogni tanto impenna com’è stato nel 2022 a seguito del contraccolpo del covid e della guerra in Ucraina che ha fatto schizzare per esempio il prezzo del gas. Quindi facciamo il 3% di media. Se ti sembra poco è perché non sai fare i conti con le percentuali e questo è un grave problema che mi toccherà risolvere, dato che in finanza è sempre tutta una questione di percentuali. Comunque dicevo, se il 3% ti sembra poco sappi che ciò significa che ogni 23-24 anni circa i tuoi soldi si dimezzano di valore. Oggi hai 100mila euro? Benissimo, nel 2048 varranno circa 50mila, mi spiace. Quindi mentre stai fermo a cincischiare, a scrollare il tuo feed su Instagram per guardare video di gatti buffi e farti gli affari dei tuoi conoscenti, i tuoi soldi fermi sul conto stanno inesorabilmente perdendo valore e già valgono un po' meno adesso rispetto a quanto valevano quando hai fatto partire quest'episodio. Capito? Pertanto se con questi non ci fai qualcosa, tra un po' non varranno neanche la carta su cui sono stampati.
Motivo 2 per cui devi assolutamente cominciare ad investire. Il debito pubblico. Hai presente quella cosa di cui si parla sempre in Italia ma che nessuno sa bene di cosa si tratti? Benissimo, te la spiego in quattro parole. L'Italia ogni anno spende un sacco di soldi in più di quelli che entrano nelle sue casse attraverso le tasse. Per finanziare le spese necessarie a fare andare avanti la sanità, le infrastrutture, le amministrazioni pubbliche e tutta la macchina dello Stato. Cosa fa? Emette del debito, ossia si fa prestare dei soldi da investitori di vario tipo come altri stati, banche, grandi investitori istituzionali e investitori privati come lo sono io e come tra un po' lo sarai pure tu. Questa cosa va benissimo, la fanno tutti gli stati del mondo. Il problema è che a partire dagli anni ‘80 all'Italia è scappata un po' la mano e a furia di indebitarsi come se non ci fosse un domani ormai il volume di debito che grava sopra la nostra testa ha raggiunto il livello di quasi una volta e mezzo il nostro prodotto interno lordo. L'Italia infatti produce ogni anno circa 2000 miliardi di euro di prodotto interno lordo e ha un debito di circa 2800 miliardi. Allegria!
Lo strumento tramite cui uno stato si indebita si chiama titolo di stato, detto anche obbligazione governativa. In pratica un'obbligazione non è altro che un prestito in cui chi la emette promette all'investitore che gli dà un tot di soldi di restituirgli questi soldi in una precisa data nel futuro e in cambio gli pagherà un interesse periodico che si chiama cedola. I più famosi titoli di stato emessi dal nostro paese si chiamano, come sicuramente avrai sentito dire, BTP che sta per buoni del tesoro poliennali. Un esempio classico è un BTP con durata 10 anni che paga all'investitore ogni anno per esempio il 4% di interessi e che tra dieci anni gli restituisce il capitale investito. Torneremo comunque nel capitolo 4 a spiegare bene come funziona un'obbligazione. Comunque per farla breve, l'Italia ha questo enorme debito pubblico fatto da tutte le obbligazioni emesse negli anni e quindi ha sempre da pagare questa montagna di interessi ai suoi creditori nonché ogni volta che le obbligazioni più vecchie scadono deve rimborsare i capitali investiti. Capite quindi che un paese che ha una crescita economica cronicamente bassa e che vive sotto il fardello di questo enorme debito non è che abbia delle prospettive future particolarmente incoraggianti. Qual è il problema? Il problema è che intanto un debito così grosso limita notevolmente la crescita del paese perché drena un sacco di risorse che invece che essere impiegate per investimenti devono essere utilizzate per ripagare il debito. Inoltre questa cosa a lungo termine comporterà tasse sempre più alte oppure servizi sempre meno efficienti e in ogni caso tutto ciò avrà un impatto sulle nostre tasche. Quindi altro motivo per far fruttare i nostri soldi perché se continuiamo ad affidarci a mamma italia per il nostro benessere futuro tanti saluti a tutti.
Motivo 3: le pensioni. Vedi caro mio ascoltatore hai presente tutti questi soldi che mensilmente tu e il tuo datore di lavoro o tu direttamente se sei un autonomo versate all'Inps per pagarti la tua futura pensione? Eh mi spiace dirti che i soldi che stai versando non pagheranno la tua futura pensione ma servono per pagare le pensioni di chi oggi in pensione c'è già. Il gioco di prestigio del sistema pensionistico italiano si basa quindi su un sottile equilibrio che richiede che ci siano molti più lavoratori attivi che pensionati. Se però facciamo sempre meno figli e quindi in futuro ci saranno sempre meno lavoratori e inoltre l'aspettativa di vita si sta innalzando continuamente e quindi le pensioni andranno erogate per periodi sempre più lunghi è facile capire che il sistema pubblico non sarà sostenibile a lungo termine. È infatti previsto che entro il 2050 il numero di lavoratori e il numero di pensionati sarà pressoché lo stesso. Ora come faranno 22 milioni di lavoratori a pagare la pensione di 22 milioni di pensionati? È matematicamente impossibile se non al prezzo di un assegno pensionistico risicatissimo da una parte e di un progressivo innalzamento dell'età per andare in pensione dall'altra. Quindi il tuo best scenario in questo momento è che come minimo lavorerai fino a 70 anni e che poi andrai in pensione con un reddito miserabile rispetto al tuo ultimo stipendio. La stima oggi è che il gap tra il tuo reddito da lavoro e la tua pensione possa essere anche del 40-50%. Ti ho demoralizzato? Eh, meno male. Almeno ora che sai come stanno le cose magari puoi intervenire. Però prima devi finire il podcast altrimenti cosa sono qua a fare? Mica posso dirti tutto subito? Comunque terzo motivo per cui non puoi non investire, presto detto, le pensioni non saranno sufficienti a garantirti una qualità della vita decente.
Veniamo infine al quarto motivo, i salari. Come noto le retribuzioni italiane sono tra le più stagnanti d'Europa e sono praticamente vent'anni che sono inchiodate dove sono. Se tu hai capito il discorso sull'inflazione avrai anche capito che se i salari non crescono tu diventi automaticamente più povero anche a parità di retribuzione nel tempo. E perché non crescono? Eh perché abbiamo un sacco di problemi legati alle inefficienze delle nostre infrastrutture, della nostra amministrazione pubblica, del nostro fisco e anche per quel piccolo problemino di qui sopra del debito pubblico mostruoso che grava sulle nostre teste. Allora ti ho fatto preoccupare un po'? Ti ho fatto venire la strizza sulle tue prospettive a lungo termine? Stai pensando che siamo spacciati e che non ci sia niente che possiamo fare? Niente di più sbagliato. Fortunatamente sei finito su questo podcast quindi vedrai che alla fine due o tre cose utili su come ottimizzare il tuo risparmio e farlo crescere nel tempo dovresti impararle. Prima di fare questo però è fondamentale che io ti presenti la nostra arma segreta per contrastare la situazione che ti ho prospettato, la bomba atomica del nostro arsenale per dare ai nostri soldi la possibilità di moltiplicarsi nel tempo. Questo formidabile alleato della nostra battaglia contro l'inflazione, il debito pubblico, le pensioni striminzite e i salari stagnanti del nostro paese si chiama interesse composto. Ma di tutto questo parleremo nel prossimo episodio.