Episodi di Il mito della motivazione
“Non si vince mai da soli… non si perde mai da soli…” Se dovessi scegliere una frase da tatuarmi sarebbe questa. Dietro tutti i successi e i fallimenti non c’è mai solo il singolo… ma il contesto, soprattutto quello sociale, in cui si è immersi. Pensiamo a grandi sportivi, scienziati, imprenditori… ma, senza allontanarci troppo, anche alle nostre esperienze personali di successi e fallimenti: famiglia, partner, compagni, amici, quello che vediamo e ascoltiamo ogni giorno creano una corrente che ci trascina, silenziosa, verso il successo o la disfatta… In questa lezione parliamo di Ambiente. Che l’idea ci piaccia o no, siamo progettati per vivere in gruppo. Nel corso dell’evoluzione, appartenere a una tribù significava sopravvivere e questa eredità è rimasta nel nostro cervello sotto forma di una potente regola: ci adattiamo al contesto sociale che ci circonda. La psicologia lo chiama Effetto Tribù o Effetto Gregge: tendiamo ad allinearci a norme, comportamenti e valori del gruppo di cui facciamo parte, arrivando a imitare inconsciamente il linguaggio, le espressioni e i gesti delle persone che frequentiamo di più… un po’ come dei camaleonti. Il risultato? Più tempo passi con certe persone, più tendi a “diventare” come loro. E qui sta il punto: se vuoi ottenere un cambiamento, devi intervenire sull’ambiente che ti circonda. A volte possiamo scegliere le persone di cui circondarci… e a volte no… Ma, piccolo o grande che sia, abbiamo sempre un margine di manovra. Possiamo scegliere chi frequentare: le persone che ci spingono a dare il nostro meglio, e decidere di coltivare quei rapporti. Possiamo scegliere i mentori da cui farci seguire, da cui poter apprendere lezioni importanti, imparando ad essere umili. Ma non solo… Possiamo decidere anche in che ambiente digitale immergerci: quali fonti di informazione seguire o no, quali persone seguire sui social o meno, quali libri leggere… decidere attivamente da cosa farci contaminare o meno… Tutti questi sono fattori su cui abbiamo la piena responsabilità. Questo è il primo step fondamentale. Vuoi diventare una persona più in forma e sportiva? Iscriviti in una palestra con persone così, inizia a frequentarle, fatti seguire da un maestro che incarna quello stile di vita. Lo stesso vale per tutti i contesti: lavoro, sport, crescita personale. Ho assistito a trasformazioni incredibili di alcune persone, innescate da un solo fattore: il cambio di contesto. Le persone attorno a noi ci influenzano anche per le aspettative che nutrono nei nostri confronti. Prende il nome di Effetto Pigmalione: se le persone intorno a te credono che tu possa riuscire, questo aumenta le tue probabilità di farcela. L’effetto contrario prende il nome di Effetto Golem: se le persone attorno a te credono che tu non sia in grado di fare qualcosa, questa tendenza può influenzare il tuo comportamento, portandoti a confermare l'aspettativa negativa. Pensa a quanto sia determinante l’ambiente in cui ti trovi. Vuoi raggiungere una certa meta? Circondati di persone pronte a sostenerti nel tuo viaggio, che stanno raggiungendo la tua stessa meta o che magari già si trovano lì. E anche col vento contrario o il mare mosso… la corrente ti trascinerà nella giusta direzione… Il secondo step, più avanzato, riguarda il riuscire a sfruttare il potere della pressione sociale a nostro vantaggio. Lo avremo notato tutti: quando c’è qualcuno ad osservarci o a cui dover tener conto, il nostro atteggiamento ne risente… e spesso le nostre prestazioni tendono a migliorare. Dico spesso perché a volte la pressione sociale, se non gestita, può sfociare in ansia e stress eccessivi diventando deleteria… per questo va saputa gestire e calibrata di persona in persona. Comunque questo fenomeno psicologico, studiato già negli anni ’20, prende il nome di Effetto Hawthorne: quando sappiamo che qualcuno ci sta osservando, le nostre prestazioni tendono a migliorare automaticamente. Ecco perché un gruppo, un coach o un partner di responsabilità possono fare una differenza enorme: sapere che dovremo dare conto a qualcuno aumenta la pressione sociale che possiamo usare a nostro vantaggio. Un’altra strategia riguarda il condividere pubblicamente un proprio obiettivo. Lo si può fare solo con una cerchia ristretta di persone care o anche in modo più ampio sui social, questo sta a noi. Ma anche qui, il fatto di dover tener conto ad altri del proprio operato, di essere responsabili e coerenti con quanto detto, alza la pressione sociale che possiamo usare a nostro vantaggio. Due piccoli esempi nella mia esperienza: per anni ho avuto un appuntamento fisso con un amico: 10 minuti ogni lunedì mattina per fare il resoconto degli obiettivi della settimana, quelli raggiunti, quelli mancati, e condividere gli obiettivi della settimana a venire. Sui social ho sempre documentato i miei obiettivi, che fossero sfide di crescita personale o sportive, nei successi e nelle battute d’arresto, trovando sempre persone pronte ad aiutarmi e sostenermi lungo il cammino. La cosa più difficile… l’arte più sopraffina… è quella di saper avere a che fare con se stessi. Siamo più bravi a dare consigli che a seguirli e quando siamo da soli è più difficile rimanere coerenti, disciplinati, non procrastinare… soprattutto quando la motivazione viene a mancare. Per questo abbiamo bisogno di circondarci delle giuste persone… della giusta tribù… della giusta ciurma… Ti lascio con due strumenti pratici per rendere concreto quanto appreso in questa lezione: Il primo: la lista dei rapporti speciali. Scrivi la lista delle persone per te speciali che ti ispirano, ti sostengono e ti spronano. Possono essere amici, colleghi, compagni di allenamento, mentori, e può variare nel corso del tempo. Una volta a settimana, rileggi la lista pensando a come poter coltivare quei rapporti, proponendo un'attività o anche solo con un semplice messaggio. Il secondo: per ogni obiettivo che stai portando avanti, scegli un partner di responsabilità. Può essere un coach, un compagno di studio o di lavoro, un amico affidabile o possono essere anche i tuoi follower sui social. Stabilisci appuntamenti fissi — ogni settimana oppure ogni mese — per fare il punto sui progressi. Quando c’è qualcuno che “ti aspetta al varco”, diventa molto più difficile mollare… e molto più facile restare sulla rotta, anche e soprattutto quando la motivazione viene a mancare… Sperimenta, scegli con cura la tua ciurma e tieni sempre a mente questa frase: “non si vince mai da soli… non si perde mai da soli…” Ti aspetto nella prossima lezione.