Mindfulness e consapevolezza del corpo: ristabilire la connessione tra physis e psyché
Come la mindfulness ci guida verso una connessione autentica con noi stessi
10min
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Episodi di Pillole di Mindfulness
Ciao e benvenuto - o benvenuta - in un altro episodio di "Pillole di Mindfulness"!
Finora ci siamo concentrati su aspetti della mindfulness legati alla sfera mentale, su come ci può aiutare a migliorare i nostri stati interiori e le relazioni con gli altri. Oggi, invece, parliamo del corpo. In questo episodio ci concentriamo infatti sulla connessione straordinariamente profonda tra mindfulness e consapevolezza del proprio corpo.
Come il grande maestro di meditazione Thich Nhat Hanh ci ricorda: "La mindfulness ci mostra le cose come realmente sono". E oggi, più che mai, abbiamo bisogno di riscoprire il nostro corpo, di vederlo per ciò che realmente è.
Possiamo riflettere su questo concetto con le parole del poeta e filosofo britannico David Whyte, che ha detto: "Il corpo non è il mezzo di trasporto della testa. È un fenomeno di incredibile intelligenza." Oppure possiamo ascoltare le parole dell'autrice tibetana Pema Chödrön: "Il nostro corpo ha una propria saggezza che noi, abituati a seguire solo la mente, spesso ignoriamo".
Ecco il punto, nella nostra società iperconnessa siamo portati ad enfatizzare la mente a discapito del corpo. Siamo sommersi da un mare di informazioni, abbiamo imparato a privilegiare il pensiero razionale e l'analisi, e spesso ci dimentichiamo di quanto sia importante ascoltare e interpretare i messaggi che il nostro corpo ci invia.
Ed è proprio qui che la mindfulness si rivela un potente alleato. Nel corso della storia umana, abbiamo gradualmente creato uno scollamento tra il nostro corpo - la physis - e la nostra mente - la psyche. Questo divario è diventato così profondo che molti di noi oggi hanno dimenticato come ascoltare veramente i loro corpi, come interpretare le loro sensazioni e come rispondere alle loro esigenze. La pratica della mindfulness ci aiuta a ristabilire questa connessione perduta. Ci ricorda che non siamo solo un cervello che galleggia in uno spazio vuoto, ma un corpo vivente e respirante. Ci ricorda che le nostre sensazioni corporee non sono distrazioni da ignorare, ma messaggi importanti da ascoltare.
Come abbiamo detto più volte, viviamo in un'epoca di grande distrazione. Tra le pressioni del lavoro, le responsabilità familiari e i mille impegni quotidiani, è facile dimenticare che esistiamo anche al di sotto del nostro collo. Ma il corpo non è un semplice contenitore della nostra mente: è un organismo complesso e sensibile che ci invia costantemente informazioni preziose.
La pratica della mindfulness ci permette di riportare l'attenzione sul corpo, sul nostro respiro, sulle nostre sensazioni. Ma non si tratta solo di "prestare attenzione". Si tratta di accogliere con gentilezza e senza giudizio tutte le sensazioni che emergono, sia che si tratti di un lieve disagio alla schiena, di una sensazione di fame, di un senso di stanchezza o di freschezza sulla pelle.
Uno dei benefici più significativi della mindfulness è proprio la possibilità di ristabilire una connessione profonda e amorevole con il nostro corpo. Di imparare a rispettarlo, ad accettare i suoi limiti e i suoi difetti, a prendercene cura, ad ascoltare i suoi messaggi con attenzione e rispetto.
Ti sei mai fermato a considerare quanti segnali il tuo corpo ti invia ogni giorno? Forse ti sarà capitato di sentirti stanco e aver bisogno di riposo, ma hai deciso di ignorare quel segnale e di continuare a lavorare. O forse hai avvertito una sensazione di fame, ma eri troppo presa dai tuoi pensieri per ascoltarla.
Attenzione, perché come ha detto lo scrittore e filosofo Henry David Thoreau: "Il corpo non mente mai".
Viviamo in una società che ci incoraggia a fare, fare, fare, e ci allontana dal semplice "essere". Spesso siamo così presi dai nostri pensieri e dalle nostre preoccupazioni che ci dimentichiamo di ascoltare i messaggi che il nostro corpo ci invia. Un raffreddore può essere il modo del nostro corpo di dirci di rallentare e di prenderci cura di noi stessi. Ma invece di ascoltare, cosa facciamo? Prendiamo dei farmaci e continuiamo a correre, ignorando il segnale del corpo.
La pratica della mindfulness può aiutarci a invertire questa tendenza. Quando la mente è piena di pensieri, il corpo può essere il nostro rifugio, il nostro punto di ancoraggio al qui-e-ora. Le sensazioni fisiche sono reali e immediate; non esistono nel passato o nel futuro, non sono astratte o auto-referenziali come spesso sono i pensieri. Nel corpo non ci sono pensieri ossessivi. Ci sono solo sensazioni: caldo, freddo, fame, pienezza, fatica, rilassatezza. E queste sensazioni ci parlano, ci dicono qualcosa su di noi, sul nostro stato, sulle nostre necessità. Il nostro compito è imparare ad ascoltarle con gentilezza e curiosità, senza giudizio.
In questo senso, il corpo diventa il grande alleato della mindfulness. Quando la mente diventa troppo affollata, possiamo tornare al corpo, sentire il respiro, percepire le sensazioni fisiche. Allo stesso modo, chi ha difficoltà nel sentire il proprio corpo, nel percepirlo, nell’amarlo così com’è, può trovare nella pratica della mindfulness un rifugio, un'oasi di pace. È come scorgere una fenditura di luce in una stanza buia, un faro nella tempesta.
La mindfulness, come abbiamo detto più volte, significa essere pienamente presenti con la propria mente. Questa pienezza può colmare il vuoto di percezione di sé. Con il tempo, grazie alla pratica costante della mindfulness, le persone possono imparare a percepirsi in modo più autentico e realistico. Ad esempio, abbiamo detto spesso che la mindfulness ha le sue fondamenta nel respiro. Ma capiamo meglio cosa significa “respiro”. Si tratta di avvertire l’aria che entra dal naso, fluisce nei seni paranasali, si fa strada lungo la trachea, arriva fino ai bronchi, riempie i polmoni, fa allungare il diaframma massaggiando delicatamente gli organi interni. La mindfulness è quindi un viaggio interno al proprio corpo, un percorso di ascolto e scoperta che ci porta gradualmente a una connessione sempre più profonda e autentica con chi siamo realmente.
Questa connessione porta con sé benefici inimmaginabili. Non solo dal punto di vista mentale ed emotivo, ma anche e soprattutto fisico.
Capiamo meglio questo punto.
Secondo uno studio del 2011 pubblicato nel Journal of Neurophysiology, praticare regolarmente la mindfulness può effettivamente aumentare il nostro senso di propriocezione.
Se ci pensiamo è piuttosto intuitivo. Essere presenti con la propria mente ai movimenti che facciamo, ci rende consapevoli di come li facciamo. La pratica regolare della mindfulness può quindi migliorare le capacità motorie, la coordinazione e l'equilibrio, nonché la percezione della nostra posizione nello spazio e del rapporto tra le diverse parti del nostro corpo. Questo può aiutarci a prevenire infortuni, a migliorare la postura, a muoverci con più efficienza, e in generale, a vivere nel nostro corpo con più grazia e facilità.
Un altro punto importante della sfera fisica è quello dell’alimentazione.
Una ricerca pubblicata sulla rivista "Current Obesity Reports" nel 2017 sostiene che la pratica regolare della mindfulness può aiutare a regolare l'alimentazione, migliorando la consapevolezza delle sensazioni di fame e di sazietà.
Quando mangiamo in modo consapevole, non ci limitiamo semplicemente a masticare e ingoiare il cibo. Sentiamo davvero il cibo nella nostra bocca, ne assaporiamo il gusto, ne sentiamo la consistenza, ne seguiamo il percorso fino allo stomaco. Riconosciamo come il nostro corpo risponde, osserviamo le sensazioni di pienezza che emergono man mano che mangiamo. Questo processo ci insegna a prestare attenzione alle nostre abitudini alimentari, a riconoscere quando mangiamo per stress o per noia piuttosto che per vera fame.
Se hai praticato l’esercizio della “colazione consapevole”, probabilmente te ne sei già accorto. In questa nuova consapevolezza la fame nervosa perde il suo potere. Non sei più alla ricerca di un piacere momentaneo, ma di una nutrizione sana e sostenibile. Cominci a vedere l'alimentazione come un atto di cura verso il tuo corpo, come un modo per dare a te stesso il miglior carburante possibile per le tue attività quotidiane.
Tutto questo ha un’incidenza pazzesca sul nostro stato di salute.
Prima di concludere l'episodio, passiamo all’esercizio e al consiglio di lettura. Oggi ti proponiamo un esercizio un po’ più avanzato. Lo abbiamo già nominato negli scorsi episodi, oggi andiamo un po’ più a fondo. L’esercizio si chiama “Body Scan”, o “Scansione corporea”, stavolta prova a farlo almeno per una decina di minuti. Ecco come funziona: trova un posto tranquillo dove puoi sederti o sdraiarti comodamente, senza distrazioni. Chiudi gli occhi se ti senti a tuo agio a farlo. Inizia portando la tua attenzione ai tuoi piedi. Nota come si sentono. Sono caldi? Freddi? Ci sono tensioni o disagi? Prova semplicemente a osservare queste sensazioni senza giudizio. Lentamente, sposta la tua attenzione su per il corpo, osservando ogni parte: le tue gambe, i tuoi fianchi, il tuo addome, il tuo petto, le tue mani, le tue braccia, le tue spalle, il tuo collo, la tua testa. Mantieni anche la tua attenzione al tuo respiro. Nota come ogni inspirazione porta l'ossigeno in tutto il tuo corpo, e come ogni espirazione libera tensioni e stress. Continua questo esercizio per circa 10 minuti, al termine osserva tutte le sensazioni che emergono dal tuo corpo.
Il libro che ti consigliamo oggi è “Il Potere di Adesso” di Eckhart Tolle, lo trovi anche qui su 4books. Questo libro offre spunti di riflessione inestimabili sulla necessità di vivere nel presente e ci insegna delle potenti tecniche per abitare pienamente il nostro corpo. L'attenzione dell’autore sulla centralità del 'qui e ora' ti sarà di grande aiuto per comprendere l’importanza del corpo e per sviluppare una maggiore consapevolezza di esso.
Bene, siamo arrivati alla fine anche di questo episodio. Oggi abbiamo viaggiato insieme dentro noi stessi, riconnettendo la mente al corpo attraverso la pratica della mindfulness. Abbiamo visto come l'ascolto consapevole delle nostre sensazioni fisiche possa donarci un senso di benessere più profondo e autentico. Ti aspettiamo al prossimo episodio di Pillole di Mindfulness … nel frattempo ricordati di dedicare un po' di tempo ogni giorno alla tua pratica! Alla prossima!