
Mindfulness e resilienza
Allena la resilienza con la mindfulness e affronta le sfide con lucidità
13min

Allena la resilienza con la mindfulness e affronta le sfide con lucidità
13min
Episodi di Pillole di Mindfulness
Bentornato o bentornata in questo nostro viaggio all’interno della mindfulness.
Sono davvero felice di ritrovarti qui per una nuova lezione. La scorsa volta abbiamo esplorato un tema che tocca tutti noi, ogni giorno: la consapevolezza alimentare. Abbiamo visto come la mindfulness possa trasformare il nostro rapporto con il cibo, aiutandoci a riscoprire sapori, odori, e quella preziosa connessione col nostro corpo. E, forse, abbiamo capito che non si tratta solo di cosa mangiamo, ma di come mangiamo.
Magari hai già iniziato a portare un po’ di mindfulness nei tuoi pasti quotidiani. Se è così, ottimo: sei già sulla buona strada!
Oggi, però, voglio parlarti di un altro aspetto fondamentale della mindfulness. Qualcosa che può davvero fare la differenza nei momenti più difficili della nostra vita. Parliamo di resilienza. Cosa significa? Beh, in breve, è la capacità di rialzarsi dopo una caduta, di adattarsi, di superare le avversità senza farsi abbattere. È quella forza interiore che ci permette di rimanere in piedi quando tutto intorno sembra crollare. E la mindfulness può aiutarci proprio in questo.
Come? Rimanendo presenti anche nelle tempeste emotive, imparando a gestire lo stress e a guardare alle sfide con calma e lucidità. Ma andiamo con ordine. Prima di tutto diamo uno sguardo approfondito al concetto di resilienza, così tanto in voga negli ultimi tempi.
Resilienza. Una parola che spesso fa paura, vero? Non solo è densa, ma suona dura. Evoca resistenza, sforzo. Ma cos'è davvero la resilienza?
Non si tratta di piegarsi alla vita e sopravvivere. Non significa subire, significa rispondere. Al colpo, all'ostacolo, alla crisi. Ma non è resistenza passiva, è reazione attiva. Ci si spezza e ci si ricostruisce. Si cade, ci si rialza. E ogni volta si è un po' più forti. È imparare a mettere da parte il mito della perfezione. Perché la resilienza non nasce dall’eccellenza, ma dall’adattabilità. Si adatta chi sa accettare il limite, il fallimento. Ecco, chi è resiliente non è invincibile, tutt’altro. Sa riconoscere la propria vulnerabilità.
Viviamo in un’epoca che ci insegna ad avere risposte rapide, soluzioni semplici. Si fatica meno, si cerca il benessere immediato. Ma la resilienza non funziona così. Per svilupparla occorre tempo. E impegno. Non è un talento, è un’abilità che si allena. Si lavora con piccoli passi, piccole scelte, ogni giorno. È fatica. È cambiamento. E sì, a volte è sofferenza
Ma è anche il nostro strumento più potente. Forse il più sottovalutato. Quando accettiamo la difficoltà, scopriamo la capacità di trasformarla. Di darle un senso. Di trovare un modo per crescere anche lì, dove sembrava non ci fosse spazio.
Sviluppare la resilienza significa accettare che non tutto nella vita può essere risolto in modo rapido e indolore. A volte, è solo attraversando le difficoltà che impariamo a conoscerci, ad apprezzare la forza che emerge proprio nei momenti di sofferenza. La resilienza è anche una forma di presenza e di consapevolezza. Affrontare le sfide richiede di essere qui, nel momento presente, di riconoscere la realtà per quella che è, senza fuggire o rifugiarsi in illusioni. Ci ricorda che il nostro benessere dipende dalla nostra capacità di rispondere a ciò che accade, più che dal tentativo di evitare ogni disagio. La resilienza ci invita a riprendere in mano la nostra vita, ad assumerci la responsabilità del nostro percorso, sapendo che la vera forza si trova spesso nel trovare un senso nella difficoltà, nel riconoscere la fatica come parte essenziale di ogni grande crescita.
Ma cosa c’entra la mindfulness con la resilienza? Come funziona questa relazione? Cosa c’entra vivere nel presente con la capacità di resistere alle difficoltà?
Partiamo dalla base. Mindfulness significa prestare attenzione al qui e ora. Significa restare presenti. Essere consapevoli. Accogliere ciò che accade senza reagire subito, senza giudicare. Ci insegna a fare spazio. A guardare quello che succede dentro di noi. Senza scappare.
E perché questo ci aiuta con la resilienza? Perché la resilienza, alla fine, è proprio la capacità di rispondere consapevolmente agli eventi negativi. Non si tratta solo di resistere. Ma di assorbire. Di trasformare. Chi è resiliente sa adattarsi, riorganizzarsi. Anche quando la vita si complica.
Quando pratichiamo la mindfulness, ci radichiamo sempre più nel presente e impariamo a tollerare l’incertezza, la frustrazione. Diventiamo più flessibili. Più capaci di vedere la situazione con distacco. Di non lasciarci travolgere dalle emozioni. Questo cambia il nostro approccio alle difficoltà. Non le vediamo più come catastrofi. Ma come momenti che possiamo gestire, senza perdere equilibrio.
Ma non è solo una questione emotiva. Come abbiamo già detto, la pratica della mindfulness modifica la nostra struttura neurologica. Studi recenti dimostrano che può ridurre l’attività in aree del cervello legate allo stress, come l’amigdala. Questo ci rende più calmi. Meno reattivi. E, quindi, più resilienti. Più capaci di agire con lucidità, invece che reagire d’istinto.
La mindfulness rafforza anche la nostra capacità di regolare le emozioni. Quando restiamo presenti, abbiamo il tempo di osservare le emozioni che emergono. Diventiamo capaci di contenerle. Di scegliere come rispondere, invece che farci trascinare. Ecco perché la mindfulness è un allenamento alla resilienza. Ci abitua a gestire meglio le situazioni difficili. Non a evitarle, ma a viverle con più consapevolezza.
In pratica, mindfulness e resilienza sono due processi che si auto-alimentano. Sono abilità che possiamo allenare, giorno dopo giorno. La resilienza ci serve per affrontare la vita. La mindfulness ci aiuta a vivere nel presente. Due facce della stessa medaglia. Due strumenti che, insieme, ci rendono più forti.
Praticando la mindfulness, stiamo letteralmente riprogrammando il nostro cervello e il nostro sistema nervoso. Stiamo dando nuove istruzioni su come rispondere agli stimoli esterni. Non si tratta solo di costruire una resilienza psicologica, ma di trasformare se stessi e il proprio modo di gestire l’imprevisto e le difficoltà. Nello specifico, praticare la mindfulness comporta modifiche sostanziali ai circuiti nervosi legati alla gestione delle emozioni e alla regolazione della risposta allo stress: la corteccia prefrontale, l’amigdala e l’ippocampo.
Praticando con costanza rafforziamo queste 3 aree, migliorando così la nostra capacità di rimanere calmi anche quando ci troviamo in situazioni difficili. Ecco perché, attraverso la mindfulness, possiamo diventare più resilienti: impariamo a rispondere in modo più equilibrato e meno impulsivo, rafforzando la nostra capacità di affrontare le avversità senza esserne sopraffatti. E ricorda: si tratta di modifiche sostanziali del sistema nervoso, non semplicemente di una maggiore energia!
Vediamo ora due esercizi che ti aiuteranno a coltivare la resilienza, aumentando la tua capacità di affrontare e gestire situazioni difficili. Uno lavora sulla consapevolezza del respiro; l’altro è una pratica di risposta alle crisi.
Il primo esercizio è la Meditazione del Respiro e dura 15 minuti. Trova una posizione comoda. Rilassati. Questa meditazione si basa solo sull’osservare il respiro, senza cambiarlo.
Prendi un respiro profondo per prepararti, poi inizia. Inspira e conta mentalmente “uno”. Espira, e conta mentalmente “due”. Continua così, arrivando fino a cinque minuti. La mente vagherà – è normale. Riportala al respiro ogni volta.
Poi cambia leggermente. Conta solo le inspirazioni. Conta “uno”, inspira, espira… conta “due”, inspira, espira. Anche qui, per cinque minuti, focalizzati e mantieni la mente sul respiro.
Infine, negli ultimi 5 minuti, concentra l’attenzione su come percepisci il respiro. Nota le sensazioni – l’aria che sfiora le labbra, la gola, i polmoni che si riempiono. Questo ultimo passaggio raffina la consapevolezza e ti porta più a fondo nel momento presente.
Questa pratica semplice, ma profonda, aiuta a calmare la mente e a sviluppare resilienza interiore. Con il tempo, diventerà naturale tornare a questa tranquillità anche in momenti di stress.
Il secondo esercizio è un metodo di Gestione delle Crisi, ed è chiamato STOP. STOP è un acronimo per un processo di risposta rapida e consapevole alle difficoltà. Lo puoi utilizzare di fronte a qualsiasi imprevisto. Ecco come funziona:
S - Stoppa: Ferma tutto e respira profondamente. Fai una breve pausa ed entra in uno stato di mindfulness.
T - Take Note (Prendi Nota): Osserva ciò che senti e vivi in questo momento, senza giudizio. Scrivi, se puoi, i dettagli della situazione che stai vivendo e le tue sensazioni a riguardo.
O - Open Up (Apriti): Lascia che le emozioni fluiscano, senza bloccarle o evitarle. Non cercare di trattenerle con la mente, magari facendo dei pensieri a riguardo. Limitati ad osservarle. Se riesci, prendi nota anche di quali emozioni sono e come ti fanno sentire.
P - Pensa ai Valori: Considera i tuoi valori più importanti e scegli la tua azione basata su di essi. Non fare alcuna azione prima di questa fase. Ritrova il tuo centro ed agisci solo in armonia con i tuoi valori più profondi.
Ecco alcuni spunti per approfondire. Chiediti se hai bisogno di aiuto e chi potrebbe dartelo. Magari ripensa a situazioni simili che hai affrontato in passato e a come le hai superate. Anche fare un piccolo passo per migliorare la situazione può fare la differenza. E se c’è qualcosa che proprio non puoi cambiare, prova ad accettarlo e concentrati su ciò che invece è nelle tue mani. Infine, pratica l’auto-compassione. Immagina di parlare a un amico che vive la tua esperienza: cosa gli diresti per sostenerlo? Ora, dillo a te stesso.
Questo esercizio è particolarmente utile, perché ti aiuta a mettere in pratica la resilienza nei momenti in cui serve – con pazienza, riflessione e azione ispirata ai tuoi valori.
Se ti è piaciuta questa lezione e vuoi continuare a esplorare la relazione tra mindfulness e resilienza, ti consiglio di dare un’occhiata al libro “The Mindful Path to Self-Compassion”, disponibile su 4books. È una lettura fantastica per chi vuole approfondire questo legame, e ti guiderà in un percorso pratico per coltivare una relazione più gentile e consapevole con te stesso. Ogni capitolo offre spunti preziosi che puoi integrare facilmente nella tua vita quotidiana, per vivere con maggiore serenità e consapevolezza.
Nella prossima lezione parleremo di un tema che si collega perfettamente a questo: la mindfulness e la creatività. Come possiamo usare la consapevolezza per liberare la nostra creatività? Lo scopriremo nella prossima lezione. Non perderti l’appuntamento, sarà davvero interessante!
Stay mindful!